Capitolo
Il
Tabernacolo Tipico |
—
Il
Campo
—
Il
Cortile —
Il
Tabernacolo
—
L'Altare
di rame —
La
Conca —
La
Tavola
—
Il
Lucerniere (mal tradotto Candeliere)
—
L'Atare
d'oro —
Il
Propiziatorio —
L'Arca
—
Il
Portico —
La
Ia Cortina —
La
Ila Cortina
—
I
loro significati e i loro antitipi. |
Dom
. 1 : Quate fu. lo scopo nello
stabilire il Tabernacolo nel deserto con i rispettici serviti e
cerimonier?
Il
TABERNACOLO stabilito i e costruito nel Deserto S'in, dietro
ordinazione divina, dal popolo d'Israele, con le sue rispettive
ceremonie e servizi secondo l'Apostolo, fu l'ombra dei futuri beni.
(Ebrei 8:5; 10:1; Col. 2:l7) [10]
|
Infatti. l'intera nazione d'Israele, come pure le leggi. i
servizi e cerimonie d'essa, erano tipiche.
Accertatone
questo, il nostro intendimento per il divino piano e l'opera
di salvezza, che attualmente progrediscono, come pure il loro
sviluppo futuro, sarà, grandemente illuminato, da un accurato
studio di quelle ombre. che per la nostra edificazione, gli
Israeliti furono obbligati di ripetere, continuamente ogni
anno, sino a che. L'Era Evangelica introdusse i loro antitipi
— realtà. Pietro 1:11 Ebrei 10:1-12. |
Dom.
2: Che cosa è un tipo., e Come deresi intendere?
(Un "tipo" e un illustrazione d'un insegnamento
bibileco.)
Dom.
3: Quale dorrebbe essere il nostro oggetto, nello studio delle
"Ombre Tabernaeolure"?
Non è semplicemente per ottenere una conoscenza
storica delle forme e cerimonie e del culto Giudaico, che noi
investighiamo questo soggetto; ma per essere [10] edificati
dall'intendimento della vera sostanza, mentre esaminiamo l'ombra che
Iddio ha provveduta nell'ordinarla.
ancheremo
di dare la debita importanza ed il suo giusto valore, se non
arriviamo ad intendere e apprezzare, la cura che Iddio ebbe, nel
guidare e dirigere tutti i dettagli d'esso Tabernacolo. Primo, Egli
condusse Mosè in sul monte, dandogli una illustrazione del come il
tutto si dovea fare. In secondo luogo, Egli gli raccomandò d'essere
esatto in ogni particolare. "Sii attento diss'Egli, che tu
faccia ogni cosa secondo la loro forma indicatati sul monte". (Ebrei
8:5; Esodo 25:40) Come pure riguardo le particolarità ed i dettagli
del culto; ogni "Iota" e "Punto" doveano essere
esattamente eseguiti nel tipo, perchè ciò avrebbe illustrato
qualche cosa di più grande e d'importante da venire in appresso. E
affinchè la loro esattezza fosse mantenuta, e che il popolo non ne
fosse negligente, la penalità usuale per la violazione, era la
morte. Vedi Esodo 28:43; Num. 4:15, 20; 17:13; 2 Sam. 6:6, 7;
Levitico 10:1, 2.
L'intendimento
dell'interesse di Dio, nell'ordinare le "ombre", deve, non
solo renderci fiduciosi della loro esattezza, cioè, che non un
"Iota" o mi "Punto" sarà tralasciato sinchè il
tutto sia compiuto (Matteo 5:18) ma altresì, deve risvegliare in
noi, un cotale interesse per il divino piano, da condurci ad esam
inare accuratamente e ricercare minutamente il significato di dette
ombre. Con la benedizione promessa da. Dio, questo ci proponiamo di
fare adesso; sicuri che fra i veri consacrati di Dio e i generati
dal Suo Spirito, "Chiunque cerca trova, e a chi picchia sarà
aperto".
COSTRUZIONE
DEL TABERNACOLO
Dom.
4 : Che cosa era il Tabernacolo, e dove traviamo le direzioni
della sua costruzione?
Le istruzioni date a Mosè per la costruzione, trovansi in
Esodo, dal 25mo
capitolo al 27mo,
e per l'esecuzione [11] del lavoro, vedi dal 35mo
al 40mo
cap. Brevemente esposto, il Tabernacolo era una casa costruita con
una serie di tavole di legno Sittim (acacia) coperte
superficialmente d'oro e basate su dei piedistalli d'argento,
unite con delle sbarre dello stesso legno ancor ricoperte d'oro.
Dom.
5: Quali erano le dimensioni d'esso, i nomi e le misure dei suoi
due appartamenti?
L'edifizio era 15 piedi largo, 15 alto e 45 lungo; era poi
aperto verso il lato orientale: Era coperto d'un gran panno di
lino bianco, tessuto con delle figure di Cherubini, in colore
azzurro, porpora e scarlatto. La parte orientale, chiudevasi con
una cortina di simile materiale del panno che lo copriva, ed era
chiamata "porta" o prima cortina. Un altro panno d'ugual
materiale, confezionato con medesime figure di Cherubini, veniva
chiamato "cortina" o (seconda cortina), ed era sospeso
in modo di portare la divisione ai due appartamenti. Il primo e
più grande appartamento di 15 piedi largo e 30 lungo, chiamavasi
il "Santo". Il secondo o l'appartamento posteriore di 15
piedi largo e 15 lungo, chiamavasi il "Santissimo".
Questi due appartamenti, costituivano il propriamente detto
Tabernacolo, sovra del quale era eretta una tenda per riparo,
fatta d'una copertura. di panno di casimiro o di pelo di capra, e
un'altra di pelli di montone tinte in rosso, ed un'altra ancora
fatta di pelle di vitello marino. (incorrettamente
tradotto di tasso)
Dom.
6: Come possiamo evitare la confusione nascente dalle improprie
traduzioni delle parole "Santo e Santissimo"?
Tanto nella traduzione Inglese quanto in quella Italiana, il
"Santo" è frequentemente chiamato, quantunque
all'improprio, il luogo santo; in tal caso, la particella luogo
trovasi scritta in corsivo, indicando che è stata fornita dai
traduttori; come. ad esempio in Esodo 26:33. Da quest'errore,
deriva della confusione, poichè "luogo santo" vien
chiamato il Cortile propriamente detto. Per evitare ogni errore,
ogni qualvolta s'incontra [12] la parola "luogo" in
corsivo, o intendasi il Santo o tolgasi addirittura. (Vedi
Levitico 14:13 e 6:27) In certi casi, il Santo è scritto come
"Tabernacolo della Convenenza". — Esodo 29:10, 11.
Il
Santissimo o Santuario, è talvolta ancora chiamato il "luogo
santo" — con la parola "luogo" in corsivo.
Esempio, in Lev. 16:17, 20, 3:3. Riferendoci a cotesti
appartamenti, noi li chiameremo, il Cortile, il Santo e il
Santissimo.
La
mancanza d'apprezzare l'interesse dei Cristiani. in queste tipiche
figure ed anche la necessità di mantenere l'esattezza della
lettura, da parte dei traduttori del. libro "Levitico",
avrà dovuto essere la causa delle' varie incorrette traduzioni
che hanno cagionata della confusione allo studioso.
IL
"CORTILE" o IL LUOGO SANTO
Dom.
7: Descrivete il Cortile con le sue dimensioni?
Il Tabernacolo era circondato dal Cortile, ed era
eretto dal lato posteriore di esso. Il Cortile era 75 piedi largo
e 150 lungo, era formato d'una barriera di cortine di lino sospese
con degli uncini d'argento, che erano' fissati sopra le cime dei
piuoli di legno di 7 piedi e mezzo alti, i quali alla loro volta
riposavano su dei piedistalli di rame, ed erano collegati, come lo
era la tenda che copriva il Tabernacolo, con corde e fermagli.
Questo recinto, era tutto santo e perciò chiamavasi il "luogo
santo" oppure, il "Cortile del Tabernacolo". (Esodo
27:9) La sua apertura, a somiglianza della porta del Tabernacolo,
era verso l'Est e chiamavasi "Portico". Questo portico,
era di lino bianco tessuto con colori azzurrei, porpore' e
scarlattei.—Esodo 27:16.
Dom.
8: Quali erano i nomi dei tre ingressi, cioè, del Cortile, del
Santo e del Santissimo?
L'ingresso
del Cortile, chiamavasi Portico; quello del Santo, la porta o I.
Cortina; e quello del Santissimo, la II. Cortina.
Dom.
9: Che cosa era il Campo e dove era situato?
Notisi anzi tutto, che i tre summenzionati ingressi,
erano confezionati col medesimo materiale. All'infuori del
Tabernacolo e oltre il Cortile, vi era situato il Campo d'Israele,
che circondava il tutto da tutti i lati, ad una rispettiva
distanza.
Dom. 10:
In che consisteva il corredo del Cortile, e come era collocato?
La,
fornitura o corredo del Cortile, consisteva di due oggetti
principali: dell'Altare di rame e della Conca con i loro
rispettivi utensili.
L’ALTARE
DI RAME
Proprio
entro il Portico, (del Cortile) e immediatamente di fronte
eravi posto l'Altare di rame. Questo, era fatto di legno
ricoperto con del rame, di 7 piedi e 1/2 quadrati, e di 4 e
1/2 d'altezza. Altri oggetti appartonenti
[14]
al servizio o uso di questo, erano — i vasi di fuoco
(incensieri) elio servivano per trasportare it fuoco in
sull'Altare dell'incenso, i bacini per il sangue, le forcelle,
le palette, ecc. Vedi Num. 4:14; Esodo 27:3. |
LA
CONCA
|
Poi
fra l'altare di ra'me P la porta del Tabernacolo, stava la
Conca, fatta di rame l'orbito; era propriamente un vaso
d'acqua presso il quale sacerdoti si lavavanno prima d'entrare
nel Tabernacolo. — Esodo 30:18-20. |
Dom.
11: In che consisteva
il corredo del Santo, e dov'era posto?
La fornitura del Tabernacolo, consisteva in una Tavola, un
Lucerniere e un Altare d'incenso posti nel Santo; e dell'A i del
Patto posta nel Santissimo. Esodo 26:34,35, 30:1, 6; Ebrei 9:2-4.
LA
TAVOLA COI PANI DI PRESENTAZIONE
Entro
il Tabernacolo, nel primo appartamento del Santo, alla destra
(Lato del Settentrione) stava la Tavola pei pani di
presentazione — era una tavola di legno ricoperta d'oro, (Esodo
25:23, 24, 30) sulla quale riposavano dodici pani senza
lievito, posti in due mucchi e sovra dei quali vi era
dell'incenso — Lev. 24:5, 6, 7. |
IL
LUCERNIERE
|
Questo
pane lo potevano mangiare solo I sacerdoti; era sacro, e si
rinnovava ogni settimo giorno o il Sabato. Lev. 24:8,9.
IL
LUCERNIERE
Rimpetto alla Tavola di presentazione, stava il Lucerniere,
fatto d'oro puro martellato, avente sette rami ed in ogni ramo
una lucerna. Era l'unica luce esistente nel Santo, poiché
come abbiamo di già veduto, la luce naturale del giorno, era
celata dalle pareti delle Cortine, e perchè non vi erano
delle finestre. Le sue sette fiamme, erano curate, aggiustate
e rifornite d'olio dal Smo Sacerdote stesso, il quale, secondo
il caso, era costretto d'offrire dell'incenso in sull'Altare
d'oro. — Lev. 24:2-4. |
L’ALTARE
D’ORO
DELL'INCENSO
|
Più
oltre e vicina alla Cortina, stava un piccolo Altare di legno,
coperto d'oro e chiamato l'Altare d'oro o d'incenso.
Non
v'era del fuoco su di esso, eccetto quando lo portavano i
sacerdoti
con dei turiboli, per metterlo su di questo altare.
In
seguito, i sacerdoti vi [16] sminuzzavano sopra dell’incenso
per innalzare il fumo profumato che riempiva il Santo e
penetrava al di là della II. Cortina nel Santissimo. |
L’ARCA
DEL PATTO
|
Dom.
12: Quale fornitura era contenuta nel Santissimo? Desorivetela.
Al
di là della Cortina, nel Santissimo, non v’era che un solo
mobile — l’Arca. Questa era una cassa rettangolare di
legno, ricoperta d’oro puro, chiamata il “Propiziatorio”
o “Seggio della Misericordia”. Sovra questo (e del
medesimo pezzo) s’innalzavano due Cherubini in oro
martellato.
Entro
l’Arca (sotto il Propiziatorio) vi erano il Vaso d’oro
contente la Manna, la Verga germogliata di Aaronne e le due
Lastre (tavole) della Legge. (Ebrei 9:4)
Al
di sopra del Propiziatorio, appariva una luce sovrannaturale
splendente d’infra I Cherubini, rappresentando la presenza
di Dio, ed era la sola ed unica luce esistente nel Santissimo. |
Dom.
13: Quale differenza eravi tra il materiale della fornitura del
Tabernacolo e quello del Cortile, e che cosa questa rappresentava?
Notasi, che tutta la mobilia contenuta nel Tabernacolo,
era d’oro, oppure ricoperta d’oro; mentre che quella [17] del
Cortile era di rame. Noi crediamo che il legno adoperato come base e
ricoperto di metallo, serviva allo scopo di rendere gli attrezzi. più
leggeri e più trasportabili, che se lo fossero di tutto metallo.
Questo poi era d'importanza per la facilità del loro trasporto
durante i viaggi. 1l corredo del Tempio però, che rappresentava le
medesime cose, era completamente metallico. (1 Re. 7:47-50) Questi
due metallic — l'oro cd il rame — crediamo che servivano per
tipificare due nature diverse. Il rame tipificava la natura umana
nella sua perfezione, quella un poco al di sotto dell'angelica; c
l'oro tipificava la natura divina, molto più superiore a quella
degli angioli, dei principati e delle podestà. Siccome l'oro ed il
ramc si somigliano in aspetto e sono diversi in qualità, cosi
ancora la natura umana è un'immagine e somiglianza della natura
divina, adatta per le condizioni terrestri.
Si
noti che gli ordinamenti del
CAMPO,
DEL CORTILE, DEL TABERNACOLO
così
distintamente separati e differenziati, rappresentano Israele in due
generali divisioni (quelli entro il luogo santo e quelli fuori di
questo). Il Cortile poi, ed il Tabernacolo, rappresentano 3
condizioni di una di queste classi.
Dom.
14: Che cosa rappresenta id Campo?
Il
Campo rappresenta la condizione del mondo (del genere umano),
immerso nel peccato, come avente bisogno dell'espiazione e
desiderante questa con le sue benedizioni, quantunque
indistintamente espone cotesti suoi desiderî con dei gemiti. Nel
tipo, il Campo formava la nazione d'Israele in generale, la quale
era separata da tutte le cose sante, mediante la Cortina di lino
bianco (il parapetto), che rappresentava un muro di fede per coloro
che erano al di dentro, e un muro d'incredulità per coloro ch'erano
di fuori — impedendone la loro veduta e l'accesso nelle cose sacre
di dentro. V'era un solo ingresso per entrare nel luogo santo o
Cortile, testimoniando [18] in tal modo, che vi è una sola via
d'accesso a. Dio — il Portico Gesù. "Io sono la. via, niuno
viene al Padre se non per me". "Io sono la porta".
— Giov. 14:6; 10:9.
The
Tabernacle and Court
Il
Cortile ed il Tabernacolo all'insieme, rappresentavano gli
ordinamenti di Dio per benedire il generè umano; e poichè la
figura più chiara e la principale infra i tipi del Tabernacolo, era
il Giorno della Riconciliazione, si capirà che questa figura
riferiscesi alla Riconciliazione, salvo eccezione.
Dom.
15: Che cosa rappresenta il Cortile, e chi poteva entrare in esso?
Il Cortile rappresenta la condizione di giustificazione ed il
suo conseguente stato di favore divino o l'accettabilità appo Dio,
mediante la fede in Cristo, il Portico. I1 credente si affida al
divino ordinamento mediante Cristo. Egli si consegna, si dedica o si
consacra alla volontà ed agli scopi di Geova. Entro questo Cortile,
durante il tempo di riconciliazione, l'entrata era permessa ai soli
sacerdoti (tipi dei credenti sacrificatori). Costoro avevano
l'accesso, all'Altare di rame e alla Con ca, e servivano nel
Cortile. Tutti gli utensili del Cortile, eran fatti di rame, per
indicare che la classe ammessa in esso, avea l'accesso a base della
loro vita umana giustificata. Il Cortile non rappresenta le
specifiche esperienze spirituali della classe consacrata; ma questo,
con i suoi utensili ed i parapetti di lino, rappresenta quel che
accade e quel che si compie dalla carne giustificata dei credenti
consacrati.
Dom.
16: Spiegate in breve che cosa rappresentano i due appartamenti del
Tabernacolo.
Il proprio Tabernacolo con le sue due parti, rappresenta le due
condizioni di tutti coloro che subiscono un cambiamento di natura;
da quella umana a quella spirituale. Il primo appartamento, il
Santo, rappresenta la condizione di quelli che hanno consacrati i
loro cuori e la loro vita al Signore, e che sono graditi mediante il
merito del Diletto, e dei quali, la natura umana
[19]ed i prospetti, sono stati messi a morte per poter addivenire
partecipi della natura divina, (2 Pietro 1:4) essendo generati dallo
Spirito. Il secondo. cioè il Santissimo, oltre la Cortina (la morte),
indica la condizione dei fedeli "vincitori"; i quali, dopo
compita la loro consacrazione nella morte, saranno perfettamente
mutati, nascendo dai morti, mediante la prima risurrezione, alla
natura e organismo divino. Nessun essere umano, per quanto sia pieno
di fede, purificato e lavato dal peccato, giustificato appo Dio e
calcolato come perfetto, può avere parte o privilegio nelle cose
spirituali, rappresentate dal corredo interno del Tempio o del.
Tabernacolo. Nemmeno può guardare alle cose spirituali, cioè. nel
senso di apprezzarle. "L'uomo animale non accetta le cose dello
Spirito di Dio . . . e non le può comprendere perchè vengono
giudicate spiritualmente". — 1 Cor. 2:14.
Dom.
17: Chi degli Israeliti, poteva entrare nel Tabernacolo proprio o
Sanlissimo, e qual' e' l'antitipo?
I1
fatto che tutte le cose. del. Tabernacolo erano d'oro,
rappresentante la natura divina, implica ch'esso raffigura la
condizione di quelli soltanto che sono chiamati alla natura divina.
Solo coloro dei Leviti ch'erano consacrati all'opera del sacri Pizio,
cioè, i sacerdoti, potevano accedere nel Tabernacolo. Ugualmente,
quelli della Famiglia della Fede, che sono consacrati nel sacritizio
sino alla morte, entrano nelle divine condizioni rappresentate dal
Tabernacolo.
Dom.
18: Tutti quelli che entrano nel Cortile antitipico, esperimentano
essi un cambio di natura?
Nel Cortile, 'la condizione giustificata umana', si
entra solo per fede; la fede però del credente non è fede, a meno
che non sia forte sufficiente da abilitarlo ad affidare i suoi
interessi a Geova. Questo egli deve fare, se vuole esperimentare un
mutamento di natura e divenire una nuova creatura, partecipe
dell'alta vocazione e della natura divina.
Dom.
19: Che cosa implica l'entrare nel Santo antitipico, e come il
Cristo ne è il Portico e la Porta?
L'ingresso
nel Santo, implica la nostra piena consacrazione al servizio del
Signore, il nostro generamento dallo Spirito e l'inizio della
lotta per la conquista del premio della natura divina, — le
condizioni della quale sono: la fedeltà al nostro voto; il
crocifiggere la carne giustificata, presentando i nostri intenti e
voleri umani e corpi, come sacrifizî viventi a Dio; l'astenimento
di ricercare di nuovo i godimenti, gli onori e le glorie umane,
d'essere morti in quanto a queste cose, e viventi in quanto agli
impulsi celesti. Ancor in cotesta condizione però, lo siamo per
Cristo Gesù N. Signore, il quale non solo aperse per noi il
"Portico" della giustificazione, per la fede nel Suo
prezioso sangue, ma altresi, ancor la "Porta" (la I.
Cortina) del Tabernacolo, "la nuova via di vita" per noi;
per essere degli esseri spirituali, e attraversate oltre la II.
Cortina, mediante il sacrifizio della nostra carne giustificata.
Dom.
20: Quali parti del Tabernacolo rappresentano le due fasi della
nostra vita?
Il Tabernacolo rappresenta la Compagnia di Cristo, in
prospettiva o glorificata. Cosi, l'ingresso in esso, rappresenta
l'ammissione nel Corpo di Cristo come membri, e quindi, i due
appartamenti del Tabernacolo, il. Santo ed il Santissimo,
rappresentano due fasi'o stati di quella gloriosa posizione per la
quale siamo stati unti dallo Spirito.
Dom.
21: Chi sono quelli i quali sono generati da Dio, mediante la
Parola della verità, (Giac. 1 : 18) e come erano rappresentali
nel Santo?
Il
Santo rappresenta la condizione attuale di quelli generati da Dio
mediante la Parola di Verità. (Giacomo 1: 18) Costoro come
nuove creature, dalla mente celestiale, benchè trovansi ancora in
carne, hanno la loro vita (interna) e camminano con Dio, entro la
prima Cortina dell'unzione di spirito, ed oltre l'intellettuale
concezione del mondo dei non consacrati. Godono la luce interna
del Lucerniere d'oro, mentre che gli altri trovansi "nelle
tenebrc esteriori"; e si nutrono di speciale [21] cibo
spirituale, rappresentato dal "pane di presentazione"
senza lievito, ed offrono in sull'Altare d'oro, dell'incenso
gradevole mediante Cristo Gesù.
Dom.
22: Quale condizione rappresenta il Santissimo, la condizione dei
vincitori del futuro o del presente?
Il Santissimo, rappresenta la perfezionata condizione
di quelle nuove creature, che fedeli sino alla morte, ottengono il
gran premio della loro alta vocazione, con la partecipazione alla
Prima Risurrezione. (Apoc. 20:6) Allora, oltre ambedue le Cortine
— del sentimento carnale e corpo carnale — acquisteranno dei
gloriosi corpi spirituali, con degli intenti ancora spirituali.
Saranno simili al loro Capo e Precursore, al di là della Cortina,
il Quale essendo di già entrato come nostro Redentore, ha
consacrato per noi questa via nuova e vivente, o nuova via di
vita. — Ebrei 10:20; 1 Giovanni 3:2.
Dom.
23: Qual' la speranza che a guisa d'àncora entra sino al di
dentro della seconda Cortina?
La
creatura dalla mente celestiale o spirituale, che é nel Santo per
fede, e stima le cose spirituali, guarda innanzi per la fessura
della Cortina nel Santissimo, prendendo alla sfuggita gli
splendori della gloria, onore e immortalità, al di là della
carne; la quale speranza è simile ad un'àncora nell'anima,
sicura e certa, penetrando nell'interno della Cortina. — Ebrei
6: 19; 10: 20.
Dom.
24: Come, i credenti consacrati, seguono le orme di Gesù il loro
Capo e Smo Sacerdote?
Vediamo
dunque, chc la giustificazione per la fede, il nostro primo passo
per la santità, ci porta, in condizione di "pace appo Iddio,
mediante Cristo Gesù N. Signore". (Rom. 5:1) Quando in
risposta alla nostra consacrazione, i nostri peccati vengono
perdonati dalla giustizia di Cristo, noi siamo accettevoli a Dio
come sacrifizî ed uccisi nel Cortile. Per ottenere il premio
dell'alta vocazione, il quale è da Dio in Cristo Gesù, e per
entrare mediante il Santo nel Santissimo, dobbiamo seguire le orme
di Gesù, il nostro Conduttore e Capo — "Il Smo Sacerdote
della nostra professione" (cioè, il Smo Sacerdote del nostro
Ordine Sacerdotale) il Sacerdozio Regale. — Ebrei 3:1; 1 Pietro
2:9.
SULLE
ORME DI GESÙ
(1)
Per fede nel sacrifizio di Riscatto di Cristo, rappresentato
nell'Altare di rame, noi entriamo mediante il Portico della
consacrazione nel Cortile — e così, traversiamo la cortina
dell'incredulità e del peccato. Questo passo, è uno che Gesù
non fece mai, non essendo della generazione di. Adamo; ma essendo
santo, innocente, separato dai peccatori, non fu giammai nella condizione
al di fuori del Cortile.
(2)
Avendo rinunciato il nostro proprio volere, e tutte le noStre
aspirazioni e speranze umane, siamo accettati da Geova mediante Gesù,
e passiamo la prima Cortina o la cortina dell'opinione umana,
reputando la volontà umana come morta; non consultandola d'ora
innanzi, ma consultando solo il volere di Dio. Or ci troviamo come
nuove Creature nel Santo, nel primo dei luoghi celesti o Santo;
Efesi 2: (3, Diaglotta) e cominciamo ad essere illuminati, in
rispetto alle cose -spirituali, dal Lucerniere d'oro (la Parola di
Dio) e ad essere rinfrescati e fortificati giornalmente con la
verità, rappresentata dal "pane di presentazione",
lecito di mangiare solo ai Sacerdoti. (Matteo. 12:4) In tal modo
illuminati e rinforzati, dobbiamo.giornalmente offrire dei
saerifizi sull'Altare d'oro, gradevoli a Dio, mediante Cristo Gesù
— profumo soave al nostro Padre Celeste. — 1 Pietro 2:5 *
*
La parola "spirituali" in questo versetto. non esiste
nel più antico manoscritto Greco, il Sinaitico, con evidenza
propria, poichè non si sacrificano delle cose spirituali, ma bensì
dei diritti e privilegi di vita umana, ecc.
Dom.
25: Come passiamo noi la Cortina del peccato e dell'incredulità,
e perchè questo passo non fu giammai necessario per Gesù?
Dom.
26: Come passiamo la prima Cortina e dove ci conduce essa?
Il
Tabernacolo
Così dunque tutti i santi, tutti gli 'spirito generati e unti,'
trovansi di già in celeste o santa condizione, seduti (nel
riposo ed ín comunione) con Cristo nei luoghi celesti (il primo dí
questi). Però non son finora entrati nel Santissimo. No, occorre
passare un'altra cortina. Pechè siccome il paSsaggio della prima
Cortina, rappresenta la morte degli umani prospetti, e l'entrata
nelle speranze celesti, figurate dal Santo; così ancora il
passaggio della seconda Cortina, rappresenta la morte del corpo
umano, e l'ent rita nel godimento di quelle celesti speranze; éd
ambedue queste morti sono richiestc per completare il nostro
sacrifizio. Tanto gli umani prospetti quanto il corpo umano, devonsi
lasciare indietro prima di potere entrare nel Santissimo.
Dom. 27: Che cosa tipifica il passaggio della seconda Cortina?
Vedi 26ma risposta.
Dom. 28: Perchè dobbiamo lasciare i nostri corpi umani, mentre
passiamo la seconda Cortina?
Vedi risposta inclusa nella 26ma domanda.
Dom. 29: Per riepilogare, che cosa rappresentano il Campo, il
Cortile ed il Tabernacolo?
Rispondete da voi stessi.
Con questi pensieri innanzi alle nostre menti, a riguardo delle
condizioni tipificate da questi tre luoghi: "Campo, Cortile e
Tabernacolo," noteremo nel prossimo studio, in particolare, le
cerimonie della consacrazione del Sacerdozio, quale amministratore
di cose appartenenti a Dio.
Il
Tabernacolo
Contenuto
- Prefazione
- Capitolo 1 -
Capitolo 2
- Capitolo 3 - Capitolo 4
- Capitolo 5 - Capitolo 6
- Capitolo 7
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