Capitolo
4
Il
Gran Giorno Di Riconciliazione
Levitico 16:3-33.
—
L'ordine del tipo ed i suoi significati antitipici
— Il Giovenco
— Il Sacerdote
— L'ingresso nel Santo col sangue
— L'incenso, il profumo ed il puzzo
— L'ingresso nel Santissimo
— Il becco pel Signore
— Il becco emissario
— La benedizione del popolo. |
|
[58]
Dom.
1: Che cosa significa il Giorno di Riconciliazione?
COME
tipo, il giorno di riconciliazione, dev'essere considerato come un
giorno diverso, quantunque faceva parte ed aveva relazione con gli
altri tipi del Tabernacolo. Infatti, questi tipi, sono ognuno una
figura particolare per così dire; ognuno di questi ha il suo proprio
oggetto, ed insegna le sue proprie lezioni; però tutti trovarsi in
pieno accordo tra loro, come parti della medesima pinacoteca
(galleria) — e in perfetta armonia come opere di un Grande Artista.
In tutti questi tipi, dobbiamo prima ricercare il Capo e dopo il Corpo,
i sacerdoti, la Chiesa.
Dom.
2: In che modo era relativo ai successivi tipi?
Per
comprendere il significato del giorno di Riconciliazione, e l'opera
sua, dobbiamo ben comprendere che N. Signore Gesù, è personalmente
il Sommo Sacerdote del Sacerdozio, della chiesa del Vangelo, del Suo
"Corpo"; e per maggior intendimento, Egli è il Capo, e noi
siamo i membri del corpo del Smo Sacerdote del mondo. Lo stesso lo era
per Aaronne con il suo sacerdozio, che gli era sottoposto, nel senso
più generale e proprio; e come rappresentante del Sacerdozio, Aaronne
era ordinato di amministrare come Smo Sacerdote, "sopra tutto il
popolo" d'Israele — il rappresentante tipico del genere umano,
che sarà desideroso di ricevere l'espiazione dei suoi peccati, e
ritornare al divino favore e obbedienza.[59]
Dom.
3: Chi era l'antitipo del Smo Sacerdote, relativamente ai sacerdoti?
Dom.
4: Chi era l'antitìpo del Smo Sacerdote, relativamente a tutt'
Israele?
Dom.
5: In quest'ultimo senso chi tipificava Israele?
Vedi
II. risposta alle 3 domande.
Dom.
6: Qual periodo di tempo, è indicato nella consacrazione del
Sacerdozio antitipico?
Siccome
poi la consacrazione del Sacerdozio antitpico, include tutt'i membri
del corpo, e per il completamento di questo corpo, è richiesta tutta
lèra Evangelica, la stessa cosa accade per l'offerta del peccato o
per il' sacrifizio espiatorio. Questo incominciò dal Capo, e noi, i
membri del Suo Corpo, suppliamo la misura delle afflizioni di Cristo.
Questo completamento delle afflizioni di Cristo, richiede tutta l'èra
Evangelica. —1 Pietro 4:13; Rom. 8:17; 2 Cor. 1:7; 4:10; Filipp.
3:10; Coloss. 1:24; 2 Tim. 2:12.
Dom.
7: Qual periodo di tempo, è tipi ficcato nel sacrifizio per i peccati,
e quando cesserà il sacrifizio?
Il
giorno ai riconciliazione, che nel tipo era di ventiquattro ore,
nell'antitipo è di tutta l'èra Evengelica, alla fine della quale, il
sacrifizio cesserà, la gloria e la benedizione incomincerà, ed il
Smo Sacerdote del mondo, (Gesù e la Sua Sposa completi in uno, Capo e
membri) procederà coronato come Re e Sacerdote, secondo l'ordine di
Melechisedec — Re di Pace — Sacerdote sul Suo trono. — Ebrei
5:10.
Dom.
8: Quando sarà il tempo dell'inizio di benedizioni e di gloria per il
mondo, sotto questo glorioso Smo Sacerdote?
Trovasi
nella 7ma domanda e in ciò che segue:
Questo
Gran Sommo Sacerdote poserà innanzi al mondo, manifesto, riconosciuto,
ma invisibile alla vista naturale, non solo come re e sacerdote,
ma anche come Gran Profeta — "Il Signore Iddio, susciterà
d'infra i vostri fratelli un profeta come me, (Mosè); ascoltatelo
[60] in tutte le cose che vi dirà. Ed ogni anima che non
ascolterà quel Profeta, sarà distrutta d'infra il popolo".
Quando nel periodo del Millennio, sotto il governo e l'ammaestramento
di questo grande profeta, re e sacerdote, il genere umano sarà
portato alla perfetta conoscenza e idoneità, sarà richiesto da
questo una perfetta ubbidienza; e tutti quelli che non manifesteranno
cotale ubbidienza, saranno troncati dalla vita, senza veruna speranza
— andranno nella seconda morte. — Atti 3:22, 23.
|
Dom.
9: Di quale ordine sacerdotale sarà il Cristo glorificato?
Trovasi. nella risposta della 7ma domanda.
Dom. 10: Qualè sarà la triplice opera del Cristo completato?
Vedi II paragrafo della domanda e quanto segue:
Verso la fine dell'èra Giudaica, Gesù si offrì personalmente ad
Israele come Profeta, Re e Sacerdote, tipificando l'offerta del
corpo completo, l'appieno e glorificato Cristo a tutt'il mondo.
Come Profeta, insegnò a loro; come Sacerdote "offri sè
stesso" (Ebrei 7:27); e come Re, entrò nella città montato
sopra un puledro d'asina, verso la fine del suo ministerio.
Israele però non lo ricevette sotto nessuno di questi aspetti.
|
Durante
il periodo dell'èra Evangelica, la Chiesa o il Suo Corpo, lo ha
riconosciuto, come "Maestro da. Dio", come il Gran Profeta (Giov.
3:2), come "Sino Sacerdote della nostra professione", (Ebrei
3:1) e come Re legittimo. Ciò nonostante, la parola di Dio insegna,
che Questi non sarà ricevuto soltanto dalla chiesa, ma altresì che.
con il Suo Corpo, la chiesa, sarà il Profeta per tutto il popolo; il
Sacerdote per tutto il popolo, ed il Re su di tutte le tribù, lingue
e nazioni — "Signore di tutti" — Sacerdote di tutti, e
Profeta o Maestro "di tutti". — Apocalisse 13:7.
Dom.
11: Ha Gesù offerto sé stesso in tal modo, nella sua 'prima venuta?
Vedi
II paragrafo 10ma domanda. [61]
Dom.
12: Che cosa ombreggiava il rigetto di Gesù dai Giudei, e le sue
conseguenze, nell'età attuale?
Meditate
voi stessi.
Dom.
13: Cosa sarà richiesto dal mondo, dopo il termine della triplice
opera di Cristo?
Vedi
II paragrafo della domanda.
Dom.
14: Quali saranno le conseguenze di colui, che mancherà di soddisfare
perfettamente i requisiti di allora? — Atti 3:23.
Vedi
fine del II paragrafo dell'sa domanda.
IL
PRIMO SACRIFIZIO DEL GIORNO DI RICONCILAZIONE
"IL GIOVENCO".
Dom.
15: Quale chiara distinzione havvi in questi tipi, tra la natura umana
e la nuova creatura? e come? — Lev. 14; 16: 11, 15; Vol. I. pag. 206
paragr. 30, II. Vol. Inglese, pag. 126, 10 e 20 paragr. e pag. 127,
paragr. 10.
Nella
consacrazione dei sacerdoti tipici, abbiamo visto che Aaronne ed i
suoi figli, rappresentano Gesù ed il Suo Corpo, come "nuove
creature", e che il giovenco rappresenta la loro natura umana.
Nel tipo però che noi esaminiamo, troviamo che Aaronne rappresenta
tutto l'intero UNTO (Capo e Corpo), e che i due sacrifizî diversi, 'giovenco
e becco', usansi per rappresentare la separazione ed il particolare;
ed ancora, la somiglianza dei patimenti dei Corpo e del Suo Capo, come
"offerta pel peccato".
Il
giovenco rappresenta Gesù nel suo 30mo anno di età L'UOMO perfetto,
il quale diede sè stesso e mori per noi. Il Smo Sacerdote come
abbiamo visto, rappresenta la "nuova natura" di Gesù, il
Capo unto, e tutti quelli che sono preconosciuti da Dio, come membri
del Suo Corpo. La distinzione tra la nuova creatura e quella
umana, deve essere chiaramente compresa e tenuta a mente. (Vedi Vol.
I. Cap. X) "L'uomo Cristo Gesù, il quale diede sè stesso"
(1 Tim. 2 :5, 6) all'età di 30 anni, era quel medesimo il quale era
stato ricco (d'una natura superiore) ma che per amor nostro si era
fatto povero; cioè, era divenuto uomo, per poter dare il [62] solo
possibile riscatto per gli uomini — la vita di un uomo perfetto. —
1 Cor. 15:21.
Dom.
16: Perchè fu necessario che N. Signore divenisse uomo?
Poichè
la pena pel peccato era la morte, fu necessario che il nostro
Redentore divenisse uomo, "fosse fallo carne", perchè non
era possibile di redimere altrimenti il genere unano. L'uomo avea
peccato e la sua pena era la morte, Se N. Signore voleva pagare la
pena, era necessario che fosse della medesima natura; però senza
macchia, separato dal peccato e dal genere dei peccatori, e morire
come sostituto di Adamo; altrimenti, giammai il genere umano
poteva essere liberato dalla morte. Per fare ciò, l'uomo Gesù fece
sacrifizio di "tutto il suo avere", della gloria,
come uomo perfetto, poi dell'onore che poteva pretendere come
uomo perfetto, ed infine, della vita come uomo perfetto. Questo
era tutto quel che aveva, eccetto la promessa di Dio per una nuova
natura, e la speranza che questa promessa suggeriva; perchè Egli
aveva scambiato precedentemente la natura spirituale per quella umana,
la quale dopo "offrì pel peccato", e che tipificavasi dal
giovenco del giorno di riconciliazione. — Giovanni 1:14; Isaia
53:10.
Dom.
17: Dato che Gesù diede sè stesso, come nostro prezzo di riscatto,
sostituendo il posto di Adamo nella morte, com'è, ch'Egli poteva
riprendere la vita di nuovo, senza annullare per questo l'opera sua
come Redentore?
Ma
poichè l'uomo Cristo Gesù, diede sè stesso come
nostro RISCATTO, ne consegue, che Egli non può ristabilirsi di nuovo
alla natura umana. Se Egli dovesse ritirare il prezzo di
riscatto, allora noi, ‘i redenti', dovremmo di nuovo cadere sotto la
condanna di morte. Ringraziato ne sia Iddio però, perchè il suo
sacrifizio rimane in sempiterno, affinchè ne siamo pure liberi in
eterno, della complicità o colpa di Adamo, e della sua pena di morte.
Perciò dunque, se il Padre doveva rendere a Cristo, gloria e
immortalità, come ricompensa [63] della sua obbedienza sino
alla morte, questo doveva essere fatto sopra un più alto piano di
esistenza che quello umano, lasciando il piano ed il dominio terrestre
per la posterità di Adamo.
Dom.
18: Quale speranza o promessa ha posto il Padre innanzi a Gesù, come
ricompensa per il riscatto dell'uomo?
E
tale era la promessa di Geova verso Gesù ; cioè, che l'avrebbe
innalzato al di sopra del piano umano, e al di sopra della sua
preesistente condizione, al di sopra di tutti gli angioli, principati
e podestà, alla Sua Destra, (in condizione del favore principale, il
secondo dopo Geova) e farlo partecipe dell'immortalità," della
natura divina". Per questa gioia, e per altre simili poste
dinanzi a Gesù, "Egli sopportò la croce, sprezzandone il
vituperio, e sedè alla destra del trono di Dio". — Ebrei 12:2
; Filip. 2:9; Ebrei 1:3, 4.
Dom.
19: In quale tempo calcolasi la morte del giovenco antitipico,
dell'uomo Cristo Gesù?
La
nuova natura che Gesù ricevette in luogo di quella umana, e come
ricompensa del suo sacrifizio, è quella, che costì tipificasi dal
Sacerdote. Benchè vero, che il sacrifizio della natura umana, non
ebbe termine che in sulla croce, e che la ricompensa 'la natura
divina', non fu ricevuta in appieno che nella risurrezione, 3
giorni dopo; nel calcolo però di Dio, come lo si dimostra nel tipo,
la morte di Gesù (nel tipo del giovenco.) fu calcolata in appieno,
allorquando Gesù presentò sè medesimo, sacrifizio vivente,
simbolizzando la sua morte col battesimo. Allora, Egli si considerò morto
— morto inverso tutti gli scopi umani, inverso tutte le speranze
umane di gloria, onore e vita — nel medesimo senso nel quale noi, i
quali lo seguiamo siamo esortati di reputarci morti infatti, a
riguardo del mondo, ma viventi a Dio, come nuove creature. — Rom. 6
:11.
L'accettazione
di questo sacrifizio di Gesù, da parte di Geova, al tempo della sua
consacrazione, come se [64] questo
fosse veramente compiuto, e come s'egli fosse morto in realtà, fu
dimostrata dall'unzione dello Spirito Santo — "dall'arra"
o garenzia di ciò che egli avrebbe ricevuto dopo la sua vera morte.
Dietro
tale considerazione, noi vediamo che la morte del giovenco, tipifica
l'offerta di Gesù, di sè stesso, allorquando si è consacrato.
Questo è in perfetta armonia, con la dichiarazione dell'apostolo a
riguardo dell'offerta o consacrazione di Gesù, la quale riferisce dal
profeta dicendo : "Ecco ! vengo, è scritto di me nel volume del
Libro, di fare o Dio, la Tua volontà" — cioè, di morire e
redimere molti. Dice l'apostolo ispirato, "Egli toglie via il
primo, (cioè mise da parte i sacrifizî tipici) affinchè il secondo (l'antitipo)
o il vero sacrifizio per i peccati, sia stabilito (o adempito). —
Ebrei 10:7, 9, 14
Di
certo, allora ebbe luogo l'uccisione dell'offerta pel peccato,
tipificata dal giovenco, ed il mi ministerio di Gesù, per 3 anni e
mezzo continuato, dimostrò eloquentemente, che ogni volere umano
era morto in Lui, e che il suo corpo umano era da quel momento
considerato morto, sin dal principio della sua consacrazione.
L'Unto
Gesù, riempito di Spirito Santo nel momento del battesimo, era la nuova
creatura divina (sebben ancora non perfezionata come divina
che nella risurrezione), e cotale comunione Egli pretendeva, dicendo:
Le parole ch'io vi dico, non le dico da me stesso (come uomo), ma il
Padre che dimora in me (col Suo Spirito) la le opere. E la parola che
voi udite, non è mia, ma del Padre che mi ha mandato". (Giov.
14:10,24) "Non la mia volontà (come uomo) ma la Tua (Padre la
divina) sia fatta" nel mio vaso di terra, consacrato alla morte.
— Luca 22:42.
Dom.
20: Dove uccidevasi il giovenco, e che cosa ciò tipificava?
Il
giov enco veniva ucciso nel Cortile, il quale come abbiamo vista, tipifica
la condizione di fede in ed armonia [65] con Dio, l'alto acquisto della
carne, la natura umana. Gesù era in cotesta condizione, uomo perfetto,
allorquando si offrì (il giovenco nel tipo) a Dio.
Dom.
21: Per chi era sparso il sangue del giovenco?
Così,
entri Aaronne nel Santo (e nel Santissimo), con del giovenco per
offerta del peccato, e son del montone per olocausto . . . ed Aaronne
offrire il giovenco per l'offerta del peccato, il quale è per (rappresenta)
lui; e ne farà espiazione per sè stesso (i membri) del suo corpo
— i sacerdoti) e per la casa sua; ed (egli) ucciderà il giovenco
d'offerta pel peccato, il quale è per (rappresenta) lui. E (egli)
prenderà l'incensiere pieno di brace, dall'altare che è d'innanzi al
Signore, e riempirà le sue mani con dell'incenso odorifero sminuzzato,
e lo porterà entro la Cortina (la prima o la "porta") e
metterà l'incenso in sul fuoco, innanzi al Signore, (l'incensiere o
turibolo con della brace, si poneva in sulla cima dell'altare d'oro
nel Santo, e l'incenso sminuzzato sulla brace, produceva gradatamente
del fumo di un odore dolce e soave); ed il fumo dell'incenso coprirà
il Propiziatorio che è sulla testimonianza ( Legge), che talora egli
non muoia (trasgredendo queste condizioni, e solo adempiendole, poteva
venire in presenza del Signore accettevolmente). — Versetti 3, 6,
11-13.
Dom.
22: Perchè Aaronne ed i suoi figli, si lavavano prima di vestirsi
degli abiti sacri, e d'entrare nel Santo? — Esodo 29:4-9; Lev. 16:4.
Ricordiamoci
di queste distinzioni mentre esaminiamo con attenzione l'opera del
Giorno di Riconciliazione tipica; al fine dí potere comprendere più
chiaramente la realtà antitipica ... Aaronne si lavava, per
dimostrare debitamente la sua purità, l'impeccabilità della "nuova
creatura", del Capo e dei membri del Corpo. "Ogni generato
da Dio, non commette peccato, perchè il seme d'Esso dimora in lui, e
non può peccare perchè è generato da Dio". (1 Giov. 3:9;
Diaglotta) La [66] nuova creatura, non può peccare ed è di suo
dovere vigilare attentamente sulle vecchie tendenze calcolate come
morte, affinchè queste non rinascano e risorgano di nuovo. La
partecipazione della vecchia natura con quella nuova nel governo della
vita, indica che quella non è morta, e che la nuova non domina; e la dominazione
della vecchia, indica la morte perenne della "nuova
creatura" — la seconda morte.
Dom.
23: Portava egli, il Smo Sacerdote, nel giorno di riconciliazione, le
medesime vesti che indossava nel tempo della sua consacrazione nel
sacerdozio? E se no, perchè?
Aaronne
non vestiva la divisa usuale per gloria e onore, nel giorno di
riconciliazione; ma bensì la divisa di sacrifizio, quella di
lino, la quale è l'emblema della parità — l'emblema della
giustizia dei santi. (Lev. 16:4) La veste di lino, era l'arra
della divisa successiva di gloria; il cinto di lino, lo rappresentava
come servitore, sebbene non tanto potente come alla fine del giorno di
Riconcilazione, quando doveva cingersi il cinto ricamato dell'Efod. La
mitra di lino, essendo uguale a quella della gloriosa divisa,
annunziava la perfetta giustizia del nostro Capo, durante il
sacrifizio, come ancora dopo questo. Così il Smo Sacerdote antitipico,
che pensava alle cose divine, il generato dallo Spirito, benché
ancora non nato da questo, era pronto ed iu condizione d'adempiere il
sacrifizio della Riconciliazione nella sua prima venuta, e procedette
in ciò, come to era tipificato da Aaronne.
Dom.
24: Poichè la divisa di onore e gloria, rappresenta il Cristo
glorificato, Capo e Corpo, perchè il Smo Sacerdote la indossava nel
tempo della sua consacrazione e dell'unzione del sacerdozio?
Questo
dimostra, il come Iddio preconobbe e preordinò tutta l'opera e la
posizione del Sacerdote antitipico, prima che Gesù fosse unto. Quella
divisa rappresenta l'opera futura del Smo Sacerdote. — Lev. 8:7-10.
Dom.
25: Perchè Aaronne offriva l'offerta del peccato per sé stesso e per
tutti i membri di casa sua? E che cosa ciò tipifica?
Vedi
risposta della 21ma domanda.
Dom.
26: Quale era il significato tipico, del riempimento delle mani del
Smo Sacerdote "d'incenso odorifero", e del portarlo nel
Santo ed offrirlo in sull'altare d'oro?
Il
Smo Sacerdote prendeva seco (con del sangue) del fusco dall'altare, e
riempiva le sue mani con dell'incenso odorifero per produrne del
profumo. Ugualmente, l'adempimento del voto di consacrazione da parte
del Signore Gesù, per i tre anni e mezzo del suo ministerio, fu un
profumo soave e gradevole al Padre, attestando la pienezza della
consacrazione e la perfezione del sacrifizio. L'incenso odorifero
sminuzzato, rappresenta la perfezione dell'uomo Gesu.
Dom.
27: Qual'era il significato del turibolo di carbone acceso, sopra del
quale sminuzzavasi l'incenso?
Il
fuoco preso dall'altare di rame, rappresenta le prove alle quali Egli
fu soggetto ed il perchè era portato dal Sacerdote indicava che N.
Signore doveva sopportare su di Lui le persecuzioni per la sua fedele
carriera.
Dom.
28: Che cosa tipificavasi dalla nuvola di fumo, che usciva e penetrava
al di là della Cortina, nel Santissimo?
Quando
il Suo Essere perfetto (l'incenso), veniva a contatto con le
prove ardenti della vita (il fuoco), questo allora produceva della
perfetta ubbidienza alla volontà divina — un soave profumo. In tal
modo, vien dimostrata la sua tentazione in ogni punto, senza però il
peccato. (Ebrei 4:15) Siccome l'incenso dovessi tutto consumare dal
fuoco, così pure Gesù, concesse il suo tutto in ubbidienza. Il Smo
Sacerdote offriva ambedue le mani piene, dipingendo in tal modo, la
piena capacità del N. Signore, ed il valore della sua giustizia
ambedue chieste e concesse.
Dom.
29: Perchè Aaronne doveva soffermarsi per un pò di tempo nel Santo,
prima di proseguire nel Santissimo, con del sangue?
Osservando
dunque a mezzo del tipo, nell'antitipo, facciamo un confronto passo
per passo dei fatti di Gesù, con quest'immagine profetica dell'opera
sua. Quando l'uomo Gesù consacrò sè stesso, accorse immediatamente
come nuova creatura, generata dallo Spirito, per presentare a tempo
debito la sacrificata vita umana (figurata col sangue del giovenco),
innanzi a Dio, come prezzo di riscatto per la vita di Adamo e del suo
genere. Come generato dallo spirito, le sue attività ufficiali non
erano più nel Cortile, ma bensì nel Santo, ove doveva attendere ed
offrire il suo incenso sul fuoco delle prove; ove doveva manifestare a
Dio, e alla giustizia, la sua fedeltà, per quanto soffriva come
figlio, prima d'entrare nel Santissimo, nella perfetta cóndizione
spirituale. — Ebrei 5:8. Vedi ancora risposte alle domande 26, 27,
28.
Dom.
30: Qual 'opera simultanea era in progresso nei Cortile? E che cosa
quella tipifica?
Nel
mentre però che Gesù come nuova creatura era nel Santo, godendo la
luce della "Lucerna d'oro", (mal tradotto candeliere)
cibandosi del pane della verità, e offrendo a Geova dell'incenso
gradevole, osserviamo fuori del Cortile, e più oltre ancora, fuori
del Campo, e vediamo un'altra opera simultanea in azione. Abbiamo
visto di già, che il giovenco morto nel Cortile rappresenta l'uomo
Cristo Gesù all'ora della sua consacrazione nel battesimo, all'età
di 30 anni. Il grasso di questo è posto in sull'altare di rame, e con
esso gli arnioni (rognoni) e i diversi organi vitali, bruciansi
furiosamente, perchè il giovenco ha molto grasso, ed una nuvola di
fumo, chiamata "odore soave a Dio", s'innalza davanti a
tutti gli astanti nel Cortile, davanti al sacerdozio che sono nella
medesima via con Gesù, il loro Capo.
Dom.
31: Che cosa rappresentasi con l'arsione del grasso e delle interiora,
del giovenco in sull'altare di rame?
Questo
rappresenta, il come sembrava ai sacerdoti [69] credenti, dal tempo di
Gesù e d'allora in poi, il sacrifizio di Gesù. Cotesti, hanno visto
l'affezione, la devozione, lo zelo (il grasso) ascendenti a Dio, come
soave profumo e sacrifizio gradevole, durante il periodo dei tre anni
e mezzo del ministerio del N. Signore. Essi ben conoscevano, che il
Padre si compiaceva sempre in Lui, e conoscevano da quanto vedevano
nel Cortile, (in carne) che Egli era gradito, (accettevole) benchè
non potevano vedere il sacrifizio nella sua piena grandezza e
perfezione, come questo appariva agli occhi di Geova, (nel Santo) come
incenso odorifero, in sull'altare d'oro.
Dom.
32: Che cosa tipifica il grande volume del fumo?
Vedi
risposta della 30ma domanda.
Dom.
33: In presenza di chi era fatto questo?
Vedi
risposta della 30ma domanda.
Dom.
34: Qual periodo di tempo era indicato nell'antitipo, del tempo
consumato nell'arsione del grasso e degli organi vitali, e
dell'incenso odorif ero, da parte del sacerdote? — 1 Pietro 1:7.
Vedi
risposta delle domande 26a e 31a.
Dom.
35: Mentre che l'incenso odorifero bruciava nel Santo, ed il grasso
con gli organi vitali nel Cortile, quale opera simultanea facevasi
fuori del Campo?
E
mentre che questi due fuochi ardevano, (con il grasso nel Cortile, e
coll'incenso nel Santo, ed il loro profumo ascendeva simultaneamente)
un altro fuoco trovavasi fuori del Campo. Colà, veniva distrutto il
corpo della carne. (Lev. 16:27) Questo rappresenta l'opera di Gesù,
come essa appare agli occhi del mondo. Per il mondo, la consumazione
della vita di Gesù in sacrifizio, sembra una fanciullagine; egli non
vede la necessità di cotesto sacrifizio come riscatto dell'uomo, e
nemmeno lo spirito d'obbedienza che spinse a questo sacrifizio, come
lo vide il Padre. Il mondo non vede l'esteso amore e l'abnegazione del
N. Signore, come lo vedono i credenti nel Cortile. No, nemmeno nei
suoi [70] tempi, il mondo ha veduto, e neanche d'allora in qua vede in
Lui, il sue eroe ideale e Capo. In Lui vede soltanto, quegli elementi
del Suo carattere che disprezzavano come deboli, perché il mondo non
era in condizione di amarlo ed ammirarlo.
Dom.
36: Che cosa tipifica il puzzo proveniente dall'arsione delle unghie,
della pelle e degl'intestini del giovenco "d'offerta pel peccato"?
Il
sacrifizio di Gesù fu dello scandalo e del disprezzo per il mondo. N.
Signore è stato disprezzato e rigettato dagli uomini, e questi
arrossirono e coprirono i loro visi da Lui, come nel tipo gli
Israeliti volgevano i loro visi, disgustandosi dall'arsione del corpo
del giovenco. —Ebrei 13:13.
Dom.
37: Quando terminarono tutti i sacrifizî e le offerte del N.
Signore?
Vediamo
dunque, del come la vita di Gesù per tre anni e mezzo, ha adempito
queste tre figure. Il sacrifizio della sua perfetta umanità, innanzi
agli occhi del mondo, era una fanciullagine e detestabile; al cospetto
dei credenti, è un sacrifizio gradevole al Padre, e
nell'apprezzamento di Geova, dell'incenso odorifero. Tutte
queste tre figure, terminarono in pari tempo in sulla croce. Quando
Gesù gridò, "E' compiuto" e morì, allora il giovenco
terminò di ardere, il grasso si consumò, e tutto l'incenso fu
offerto. Così, l'uomo Cristo Gesù diede sè stesso per riscatto di
tutti. —Giovanni 19:30.
Dom.
38: Quali figure (in numero di tre) N. Signore ha adempito nel suo
ministerio, e a quali tre classi queste siriferiscono?
Vedi
risposta precedente.
Dom.
39: A mezzo di quale atto, il Smo Sacerdote ombreggiava la
risurrezione del N. Signore, ed il suo ingresso nel cielo, per
comparire davanti alla persona di Dio per noi?
Preceduto
dall'incenso dell'Altare d'oro, e dimostrato di soddisfazione, il Smo
Sacerdote traversava la seconda Cortina a s'introduceva nel Santissimo.
Lo stesso avvenne [71] con Gesù; poiché per tre anni e mezzo,
offerse dell'incenso gradevole nel Santo — la condizione consacrata
e generata dallo spirito — e passò oltre la "seconda Cortina",
la morte. Per tre giorni fu di sotto la Cortina, nella morte, poscia
risorse alla perfezione della natura divina, oltre la carne, oltre la
Cortina, "riverbero (splendore, riflesso) della gloria di Dio".
(Ebrei 1:3) "Mortificato in carne, vivificato in ispirito"
— "Seminato corpo animale e risorto corpo spirituale". Così
N. Signore arrivò nella condizione del Santissimo, nella
perfezione dell'esistenza spirituale, all'ora della sua risurrezione.
— 1 Pietro 3:18; 1 Cor. 15:44.
Dom.
40: Per quanto tempo N. Signore rimase sotto la seconda Cortina? —
Giova 19:31-33 e 20:1.
Vedi
risposta precedente.
Dom.
41: Che cosa raffigura l'atto del Smo Sacerdote, nel portare il sangue
del giovenco nel Santissimo, e poi aspergerlo in sul Propiziatorio (coperchio)
e dinanzi a questo?
La
sua opera successiva, era quella di presentare a Dio il sangue
dell'espiazione (versetto 14) — il prezzo del nostro riscatto —
per l'umanità — "perché siete riscattati ... con del sangue
prezioso ... (della vita sacrificata) di Cristo". (1 Pietro 1:19)
Il sacerdote che era d'innanzi a Geova, (Geova era rappresentato dalla
luce "Shekinah" che proveniva d'infra i Cherubini e il
Propiziatorio) aspergeva o presentava il sangue a Geova —
aspergendolo in sul Propiziatorio e dinanzi ad esso. Similmente N.
Signore ascese 40 giorni dopo la sua risurrezione, in alto, "Per
comparire alla presenza di Dio per NOI" e presentò per noi, come
prezzo del nostro riscatto, il valore del sacrifizio che poc'anzi era
compiuto definitivamente sul Golgotha (Calvario). — Ebrei 9:24.
Dom.
42: Quando e dove fu compiuta l'opera di Ricnnazione dal N. Redentore?
Vedi
domanda precedente. — Ebrei 4:14; 9 :24. [72]
IL
SECONDO SACRIFIZIO DEL GIORNO DI RICONCILAZIONÈ —
IL BECCO PER IL SIGNORE
Dom.
43: Che cosa tipificasi con i due becchi "d'offerta pel peccato",
e perchè ne erano scelti due? — Levitico 16:5-10.
Lasciamo
per adesso il Smo Sacerdote innanzi il "Propiziatorio", ed
usciamo nel Cortile per vedere un'altra opera.
Citiamo:
"E dalla sinagoga (adunanza) del figliuoli d'Israele prenderai
due becchi da capre, d'offerta pel peccato, ed un montone per
olocausto. E prenderai i due becchi (capretti) e li porrai innanzi al
Signore, nella porta* del Tabernacolo. Ed Aaronne trarrà le sorti per
i due becchi, una sorte per il Signore ed una sorte [73] per il becco
emissario. Ed offrirà questo (il becco pel ignore) in offerta per
il peccato. E il becco su di cui è caduta la sorte da rinviarsi,
sarà presentato vivo innanzi. al Signore, per farne espiazione su
di esso, e per mandarlo nel deserto come rinviato". — Lev.
16:5, 10.
Questi
due becchi presi da Israele e portati nel Cortile, tipificano o
rappresentano, tutti quelli elle provengono dal mondo, e accettando la
redenzione di Gesù, consacrano completamente la loro vita sino alla
morte, nel servizio di Dio durante l'era Evangelica. Attratti dal
Signore nel principio, dal Campo (condizione del mondo) ov'erano
peccatori come il resto, essi si sottomisero all'ordinamento del
signore, e vengono a Dio mediante Cristo, il Portico, imi Cortile o
condizione giustificata. Colà, essendo giustificati, fatti
giusti o accettabili, per il merito di Gesù, sono gradevoli a Geova
per del sacrifizio, per divenire morti come il loro Redentore Cristo
Gesù, come esseri umani, e d'entrare nelle condizioni celesti o
spirituali con Lui; primo, nella condizione spiritogenerata (della
niente spirituale) e secondo, nella condizione di nascita dallo
spirito, del corpo spirituale — condizioni rappresentate
rispettivamente dal Santo e dal Santissimo.
Dom.
44: Perché i becchi venivano presentati alla porta del Tabernacolo?
Vedi
risposta precedente.
Dom.
45: Perchè venne ordinato ad Aaronne di gettar le sorti sui becchi?
L'estrazione
a sorte per vedere qual becco sarebbe stato "per il
Signore", e quale "l'emissario", indica che Iddio non
ha alcuna scelta o preferenza su chi di coloro che presentano sè
stessi e si consacrano, vinceranno il premio. Ciò dimostra, che Iddio
non decide arbitrariamente, quali saranno i consacrati che
diverranno partecipi della divina natura e coeredi del N. Signore, e
quali no. Coloro che patiscono con Lui, regneranno altresi con Lui; e
quelli che evitano le prove di fuoco, con della politica conciliatoria,
perderanno la coeredità nella gloria promessa. — Romani 8:17.
Ogni
credente consacrato, giustificato nel Cortile, il quale è
presentato dal Smo Sacerdote nel giorno di Riconciliazione in
quest'era Evangelica, è accettevole come sacrifizio. — "Ecco,
ora è tempo accettevole. (2 Cor. 6:2). Colui che osserva questo patto,
e adempie il sacrifizio, vien rappresentato nel tipo, dal "becco
pel Signore", e coloro che non concedone sè stessi come sacrifizî spontanei, (amando il mondo presente) rappresentansi dal
"becco emissario" di Azazel.
Dom.
46: Possiamo noi pensare una maniera differente, da quella del
sorteggio, con la quale il Signore avrebbe potuto meglio indicare, che
Egli non faceva nessuna scelta tra i becchi consacrati —
relativamente a quelli che dovevano essere i sacrificatori del piccolo
gregge?
Rispondete
a volontà.
Dom.
47: Perchè il becco emissario, era presentato vivo innanzi al
Signore, mentre che il becco pel Signore veniva ucciso?
Vedi
il paragrafo I della domanda 43a e quanto segue: Il nostro Maestro
dichiara, che non entreranno nel Regno tutti coloro che dicono,
"Signore! Signore"! Ugualmente, questo tipo indica che
taluni dicono: [75]
"Signore,
ecco consacro il mio tutto" promettendo di più di quanto sono
premurosi di fare. Non conoscono cosa promettono o che cosa costa in
abnegazione, il portare la croce con loro ogni giorno, e seguire le
orme dell'uomo Gesù (del giovenco); ignorano cosa significa l'uscir
verso di lui, fuori del Campo, (in pieno disprezzo e distruzione delle
speranze umane ecc.) sopportandone il suo vituperio. — Ebrei 13:13.
In
questo tipo dei due becchi, rappresentansi ambedue le classi di coloro
che fanno il patto per morire con Cristo; quelli che veramente seguono
le Sue orme, come Egli ci diede l'esempio, e quelli che per "il timor
della morte (presente) sono soggetti per tutta la loro vita alla
servitù". (Ebrei 2:15) La prima classe, è il "becco pel
Signore", e la seconda è il "becco emissario". Ambedue
le classi dei becchi come vedremo in seguito, parteciperanno nell'opera
di Riconciliazione — nel portare il mondo in perfetta armonia con
Dio e la sua legge, quando questo giorno di "Riconciliazione",
l'Era Evangelica sarà terminata. Soltanto la prima classe però, (il
becco pel Signore) la quale segue il Capo, fa parte "dell'offerta
pel peccato", ed infine sarà glorificata.
Dom.
48: Perchè ambedue i becchi erano presi d'infra i figliuoli d'Israele?
Vedi
paragrafo 2 della domanda 43.
Dom.
49: Perchè i becchi non erano portati nel Santo, invece di essere
presentati al Signore, alla porta?
Rispondete
da voi.
Dom.
50: Tutti coloro che si consacrano, per essere morti in Cristo,
otterranno il premio, per il quale si consacrano? E se no, perchè no?
— Matteo 16:24.
Vedi
II paragrafo della 47a domanda.
Dom.
51: Il becco pel Signore trattavasi nella medesima maniera come il
giovenco? e perchè? — Lev. 16:41, 15.
Ed
ora ritorniamo al Smo Sacerdote. Dopo che avrà asperso il "Propiziatorio",
— la parte ove si compie la soddisfazione — con il sangue del
giovenco, per sette volte (completamente) "allora egli ucciderà
il becco [76] d'offerta per il peccato, per il popolo, e porterà
il suo sangue entro la Cortina, e del suo sangue, farà come ha
fatto per il sangue del giovenco; l'aspergerà sul Propiziatorio,
sopra ed innanzi questo." In breve, quel che era fatto al
giovenco, ripetevasi pel "becco pel Signore". Veniva ucciso
dallo stesso Smo Sacredote, il suo sangue si aspergeva ugualmente, ed
il suo grasso ecc., bruciavansi parimenti in sule' Altare, nel
Cortile. Il corpo del "becco pel Signore" era arso con la
medesima maniera dell'arsione del giovenco—fuori del Campo. (Versetto
27) E' degno di appunto, che mentre il giovenco nel suo vigore è
molto grasso, al contrario, il becco è un animale molto magro. Di
modo che, N. Signore Gesù, rappresentato dal giovenco, avea grande
abbondanza di grasso — zelo e amore — per il suo sacrifizio;
mentre che i suoi seguaci, rappresentati dal becco, sono in
proporzione molto magri.
Dom.
52: Per chi era offerto il "becco pel Signore" in sacrifizio?
— Lev. 16:15.
Vedi
risposta precedente.
Dom.
53: Possiede il becco, la medesima quantità di grasso come il
giovenco? e che cosa tipifica?
Vedi
51ma risposta.
Dom.
54: Offrivansi altre offerte per il peccato, fuori del Campo?
L'Apostolo
Paolo spiega, che solo quelle bestie, le quali erano "offerta
pel peccato", erano arse fuori del Campo, e continuando,
aggiunge: "Or dunque usciamo a Lui, fuori del Campo
portandone il Suo vituperio (Ebrei 13:11-13). Così, noi abbiamo
un'indiscutibile testimonianza o dichiarazione, che non solo i seguaci
di Gesù, rappresentansi da cotesto "becco pel Signore"; ma
ancora, che il loro sacrifizio, calcolato con quello del loro Capo Gesù,
fa parte dell'offerta per il peccato del mondo. "Gli oltraggi di
coloro che Ti oltraggiano cadono su di me". — Salmo 69:9. [77]
Dom.
55: Che cosa tipifica l'arsione della pelle, carne ecc., del becco,
fuori del Campo. — Coloss. 1:21; Matteo 8:11.
Quel
che accadeva al giovenco lo stesso accadeva al becco d'òfferta pel
peccato. La stia arsione fuori del Campo, rappresenta la
disistima dell'offerta, da coloro fuori d'alleanza con Dio — gli
increduli del Cristianesimo o Paganesimo, la maggior parte animosa,
essendo stata dimostrata dall'Israele nominale, carnale e spirituale.
(1)
Geova riconosce, e possiamo essere certi che il N. Signore riconosce
ancora, il sacrifizio del corpo di Cristo, come soave incenso
penetrante sino il Propiziatorio.
(2)
Quelli che riconoscono i sacrifiizi dei santi, rappresentati dal
grasso del becco pel Signore, l'offerta per il peccato fatta
sull'Altare di rame, e che realizzano chè la loro abnegazione, (dei
santi) è gradevole a Dio, non sono molto numerosi; sono solo coloro
che sonò sacrificatori, "i casigliani della fede".
(3)
Coloro che vedono questi sacrifizî e la loro abnegazione, come una
consumazione "d'immondiziè è lordure del mondo", sono di
quella classe che rimane lungi da Dio — "nemici di Lui; d'opere
malvage". Costoro sono quelli per i quali N. Signore ha predetto:
"Mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia."
— Matt. 5:11.
Dom.
56: Tutti coloro che seguono le orme di Gesù, e sperano la sua gloria,
devono essi attendersi simili prove di disprezzo e d'ignominia, come
le ebbe il nostro Capo? (Matteo 10:24) Citate dei passi Biblici che
confermino questo.
Vedi
risposta precedente.
Dom.
57: Com'è che noi possiamo uscire fuori del Campo, verso di Lui? —
Matt. 10:24, 25; Ebrei 13:13.
Vedi
II e III paragrafo della 47a risposta.
Dom.
58: Quale classe può soltanto apprezzare pienamente, il valore del
sacrifizio della classe rappresentante il becco pel Signore?
Vedi
55a risposta. [78]
Dom.
59: Qual'altra classe può apprezzare questo sacrifizio, in una certa
misura?
Vedi
55a risposta.
Dom.
60: Quali lezioni dobbiamo imparare da tutti questi fatti?
Quali
lezioni or dunque tipificano questi fatti? —Che sinchè noi medesimi
siamo dei veri sacrificatori nel Santo, o veri membri della famiglia
della fede nel Cortile, mai più potremo essere gli schernitori dei
veri sacrificatori del tempo presente. Nemmeno saremo accecati da
malizia, odio, invidia o contesa — in modo da non poter vedere i
sacrifizî che Iddio accetta. Che cosa dunque dobbiamo dire di coloro,
i quali una volta erano dei "Fratelli", partecipi dei
medesimi sacrifizî, e offerenti in sul medesimo "Altare d'oro",
e compagni della classe del Sacerdozio Regale, i quali si trasformano
in tale guisa, e sono posseduti dallo spirito contrario, sino al punto
di dire continuamente del male contro gli altri sacerdoti! Certamente
dobbiamo temere (Ebrei 4:1) che costoro hanno lasciato il Santo
ed il Cortile, e si sono recati fuori, lungi d'ogni relazione con Dio
— nelle "tenebre esterne".
Dobbiamo
fare tutto il nostro possichile per ricuperarli (Giacomo 5:20) ; non
dobbiamo però in nessun caso e per nessun motive abbandonare il
Santo, per render loro male per male e scherno per scherno. No! Tutti
quelli che vogliono essere dei sacerdoti fedeli, devono seguire le
orme del nostro Gran Sommo Sacerdote, amando i loro nemici e
beneficando quelli che li perseguitano. Debbono essere delle copie di
Lui, il quale schernito non scherniva, soffrendò non minacciava, ma
si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente". — 1
Pietro 2:23.
Dom.
61: E' possibile per coloro che di già entrarono nel Cortine e nel
Santo, di lasciare o d'essere gettati fuori da tutt'e due questi
luoghi? — Ebrei 6:4, 8; 10:26-31.
Vedi
risposta precedente. [79]
Dom.
62 : Sarebbe debito e proprio, per coloro che trovansi nel Santo, di
schernire o malmenare quelli che abbandonarono il Santo ed il Cortile?
— Giuda 9.
Vedi
60a risposta.
Dom.
63: Qual'è il significato del Propiziatorio (coperchio?) — Levit.
16:14, 15 ; Rom. 3:25.
Dom.
64: Perchè Aaronne aspergeva il Propiziatorio con il sangue del
giovenco per sette volte?
Vedi
51a risposta, e questo N. B. — Il becco pel Signore rappresenta i
componenti il "piccolo gregge", i suoi fedeli seguaci. Tutti
sono uguali, tutti vengono dalla medesima "via angusta", di
modo che, quel che è vero per il gruppo in complesso, è pur verace
per ognuno separato. Il becco pel Signore dunque, tipifica ogni membro
in particolare con il suo sacrifizio, eccetto, che il tutto
deve completarsi, e finire il sacrifizio di tutti, prima che il
sangue del becco (che rapresenta tutto il corpo di Cristo) sia offerto
sul Propiziatorio.
Dom.
65: Che cosa significa il conferimento dello Spirito Santo, nel giorno
della Pentecoste, per i veri consacrati?
Così
dunque, noi vediamo chiaramente, che tutta quest'èra Evangelica, è
un'èra di patimenti e di morte, per coloro i quali sacrificano la
natura terrena umana, allo scopo di divenire partecipi della
spirituale, della celeste. Non appena il sacrifizio di Gesù per il
suo corpo, la sua casa, fu compiuto e presentato al
Padre, dopo la Sua ascensione, tosto fu inviato dal Padre l'indizio
dell'accettazione del sacrifizio — il battesimo della Pentecoste —
sui rappresentanti della sua chiesa, del suo corpo o della sua casa.
Allora, la sua unzione, lo Spirito Santo, (simbolizzato dall'olio
sacro d'unzione) scese sulla chiesa, e continua d'allora a spargersi
su di tutt'i membri viventi del corpo del Smo Sacerdote, senza la
necessità di ripetizione; perchè chiunque si batezza in Cristo, come
membro di Lui, si battezza nel suo Spirito, nello Spirito il quale
vivifica ogni membro del suo corpo. [80]
Dom.
66: Perchè lo Spirito non fu conferito ai discepoli, primo della
Pentecoste?
Vedi
risposta precedente.
Dom.
67: Com'era preombregg iato nel tipo, il battesimo dello Spirito Santo
alla Pentecoste?
Questo
impartizione di Spirito Santo, fu un indizio dell'accettazione da
parte di Dio, di quelli che credenti in Gesù, di già consacrati,
attendevano in Gerusalemme secondo il consiglio del, Maestro,
l'accettazione dei loro sacri tizi da parte del Padre, (largita
nell'Amato) ed il loro generamento dallo Spirito Santo dell'adozione,
come figli. Questa venuta dello Spirito Santo, della ptenza o "Mano"
del Signore nella Pentecoste, nel tipo, indicavasi (versetto 15)
dall'uscita del Smo Sacerdote dal Tabernacolo — dall'imposizione
delle sue mani in sul becco pel Signore, e dall'uccisione di questo.
Dom.
68: Con quali mezzi, N. Signore fu messo in grado di portare a termine
fedelmente, il suo patto di sacrifizio sino alla morte? E da quale
potenza, sarà messo in grado ogni membro del suo corpo?
Precisamente,
come lo Spirito del Padre rese capace a Gesù, di compiere tutto
quello che fu tipificato dal giovenco, lo stesso Spirito o potenza o
influenza di Dio, lo spirito o influenza della verità a mezzo di
Cristo, in sulla classe del becco pel Signore, li rende capaci di
crocifizzarsi come uomini — di uccidere il becco, di mortificare gli
atti del corpo — colla promessa speranza della gloria, onore, e
immortalità della natura divina, come nuove creature in Cristo.
Dom.
69: In quale senso, possono essere considerate come veraci, le parole
dell' Apostolo Paolo: "Vivo, non più, io, ma vive in me il
Cristo"? — Gal. 2:20; Filip. 3:8-10.
Così
ad esempio, l'Apostolo Paolo: quand'era posseduto dallo spirito del
Conduttore e Capo, poteva calcolare il tutto come danno ed immondizia,
per guadagnare (una communione con) il Cristo, e trovarsi in Lui.
Ispirato da cotesta speranza e spirito, poteva dire: "Vivo [81]
io (la nuova creatura) ma non più io (la vecchia creatura,
rappresentata dal becco consacrato)". Esso (il becco) consumavasi
con dei scherni e col disprezzo del mondo — fuori del campo. Le
affezioni terrene e le forze di Paolo, furono presentate a Dio,
come un sacrifizio vivente. D'allora, il Cristo viveva in lui, la
speranza di gloria — la mente di Cristo, — crocifizzando e
reducendo a servitù la sua carne umana giustificata, con le affezioni
e desideri.
Dom.
70: Con quali mezzi illuminansi e cibansi i consacrati del Signore e
seguaci, che trovansi nella condizione del Santo?
Mentr'egli
si trovava in realtà nel mondo, non era di questo e tanto cotesto ne
è verace, che poteva dire: "Mentre che adesso vivo in carne,
vivo però nella fede del Figliuolo di Dio". (Galati 2:20) Certo,
per fede divenne "nuova creatura", alla quale appartenevano
le grandissime e preziose promesse della natura divina, se rimaneva
fedele. (2 Piet. 1:4) Viveva nella condizione del Santo, cibandosi con
i "pani di presentazione" e continuamente illuminandosi
dalla luce della 'Lucerna d'oro". In tal modo fornito con della
conoscenza e potenza, poteva offrire "dell'incenso"
gradevole a Dio, a mezzo del Cristo Gesù; cioè, il sacrifizio
dell'Apostolo Paolo era gradevole a Dio, perchè gli era imputato il
valore di Cristo. E così teneva sempre la natura del becco, sotto
il sacrifizio; e non solo teneva morta la volontà carnale, ma per
quanto era possibile, domava pure il suo corpo carnale — sotto il
dominio della nuova volontà. Lo stesso veniva fatto dagli altri
membri di questo gruppo, rappresentati dal "becco pel
Signore", benchè gli altri non furono abbastanza noti. Il
sacrifizio di Paolo, emanava un ricco profumo; il suo sacrifizio era
di dolce e soave odore a Dio, ma questo come i nostri, 'era gradevole',
non per il suo proprio valore, ma perchè partecipava ed era offerto
in sul valore di Cristo, del Redentore, "l'Altare d'oro".
[82]
Dom.
71: Esiste del valore effettivo nei nostri sacrifizî, come membri del
corpo di Cristo?
Siccome
il becco suppliva le mancanze dell'offerta pel peccato, completando il
sacrifizio iniziato dal giovenco, così ancora, "il piccolo
gregge" seguendo Gesù, "supplisce le mancanze dei patimenti
di Cristo". (Col. 1:24) Non, che in realtà, il nostro sacrifizio
abbia un certo valore, come quello del N. Signore; perchè egli solo
fu perfetto e adatto per il riscatto, per l'offerta per i peccati. (Salmo
49:7; Galati 5:17) I nostri sacrifizî sono accettevoli a mezzo del
suo valore, che è imputato su di noi; il quale, prima ci giustifica,
e poi per la grazia, la quale permette il nostro essere giustificato
d'essere offerto con il sacrifizio perfetto del N. Signore, e come
membri del Suo corpo, ci viene concessa la partecipazione nei
patimenti di Cristo, per partecipare infine nella Sua gloria — per
partecipare nella futura opera di benedizione del genere umano, con
dei privilegi e opportunità per il completo ristabilimento.
Dom.
72: Verrà un dì che cesserà ogni sacrifizio?
Dom.
73: E' questo giorno prossimo?
Dom.
74: Quale ricompensa gloriosa, è promessa al termine della via?
Verrà
adunque l'ora, ove il sacrifizio degli ultimi membri di questo "becco
pel Signore", sarà consumato, e l'offerta pel peccato cesserà per
sempre. Crediamo altresì saldamente, basandoci su delle prove date
altrove, che ci troviamo di già alla fine del Giorno di Riconciliazione,
e che gli ultimi membri di questa classe, del "Becco pel
Signore", si stànno sacrificando, e che ben presto, gli ultimi
membri di questa classe, del corpo di Cristo, oltrepasseranno la seconda
Cortina, oltre la carne — passeranno alla perfezione della natura
spirituale, la quale ha di già incominciato nella nuova mente o volontà.;
la quale mente governa adesso i loro corpi mortali. E non soltanto questo,
ma a cotali fedeli, vien fatta la promessa dell'acquisto della più alta
della nature spirituali, "la natura divina". — 2 Pietro 1:4.
[83]
Dom.
75: Che cosa significherà il passare oltre la 2a Cortina, pei veri
santi del Signore? — Ebrei 6:19, 20.
Il
passagio della seconda Cortina, per il corpo, significa, quel che
significava rei' il Capo; significa la presentazione del sangue del
becco, come significava la presentazione del sangue del giovenco. Il
corpo del Sacerdote passante dalla seconda Cortina e portante il
sangue del becco, rappresenta il passaggio definitivo del corpo di
Cristo, oltre le condizioni umane, alla perfezione della natura divina,
quando saremo simili a Cristo Gesù, il quale è di già "l'immagine
espressa della persona del Padre". Beata speranza! "Mi
sazierò del Tuo aspetto quando mi risveglierò a Tua somiglianza";
questo fu profeticamente detto per Gesù; e com'è sublime la promessa,
"Saremo simili a Lui"! — Ebrei 1:3; Rom. 8:29; Salmo
17:15; 1 Giov. 3:2.
Dom.
76: Quale splendido evento seguirà, dopo che la presentazione del
sangue (vita sacrificata), della classe del "becco pel
Signore", sarà fatta al Padre, quando l'ultimo membro avrà
passata la 2a Cortina?
Una
volta raggiunta la condizione del Santissimo, sarà allora presentata
l'evidenza del sacrifizio del corpo, come lo è tipificato dal
sangue del becco asperso in sul Propiziatorio. "Ed egli farà
espiazione per il luogo santo, per le lordure dei figli
d'Israele, e per le loro trasgressioni in tutt'i loro peccati; e cosî
farà pure per il Tabernacolo della convenenza, il quale è stanziato
infra di loro e le loro lordure". — Levit. 16:16.
Quando
questo sangue sarà offerto, sarà accettato pel popolo, come
lo fu quello del nostro Glorioso Capo, (per Lui e la sua casa) e
quindi, l'opera della riconciliazione sarà completata. Il peccato e
la condanna saranno totalmente coperti per tutti, e ben presto ne
seguirà l'opera grandiosa della concessione di questa riconciliazione
del mondo con i suoi eccellenti risultati, simili alla benedizione
della Pentecoste, che venne sul "Corpo", subito dopo
l'accettazione del sacrifizio di Gesù — quando [84] oltrepassò la
seconda Cortina della carne, e purgò i nostri peccati al
Propiziatorio celeste. — Ebrei 1:3.
Dom.
77: Perchè nel tipo, il tutto veniva asperso con del sangue?
L'aspersione
di ogni cosa con del sangue, indica che il sangue è di perfetta
soddisfazione, ed indica ancora, che l'opera riguardante il "becco
emissario", non faceva parte dell'offerta pel peccato, e che il
sacrifizio di questo becco non era necessario per completare la "riconciliazione".
Se ne deduce dunque, che in esso noi dobbiamo vedere un altro scopo e
significato.
IL
BECCO EMISSARIO (AZAZEL)
Dom.
78: Che cosa se ne faceva del becco vivo, dopo gettata la sorte? Cosa
significa l'esposto al Lev. 16:21, che Aaronne pose le sue mani sul
becco emissario, e confessò su di esso tutte le iniquità dei
figliuoli d'Israele, e tutte le loro trasgressioni, con tutti i loro
peccati, deponendoli sulla testa del becco? — Vedi Z. '09-204.
"E
dopo che avfà. nnito di fare riconciliazione per il Santuario, (Santissimo)
e per il Tabernacolo della convenenza, (il Santo) e per l'Altare (del
Cortile), egli porterà il becco vivo, ed Aaronne porrà le sue due
mani, in sulla testa del becco vivo (emissario), e confesserà su di
lui tutte le iniquità dei figliuoli d'Israele (che tipificano il
mondo), e tutte le loro trasgressioni, con tutt'i loro peccati, e li
porrà in sulla testa del becco, e rinvierà questo per mano d'un uomo
assegnato (chiunque sarà di portata); nel deserto". — Levit.
16:20-22.
Dom.
79: Quale classe rappresentasi dal becco vivo o emissario? Apoc.
7:13-15.
Dom.
80: Tipifica questo becco ancora i peccatori volontarî?
Come
abbiamo innanzi riportato, questo becco emissario, il quale era
offerto per sacrifizio con l'altro, ma Che trascurò di sacrificare, e
di seguire l'esempio del giovenco, intendiamo, che rappresenta una
certa classe del popolo di Dio, la quale fece il patto di morire a
riguardo del mondo, sacrificando la sua giustificata natura [85] umana,
ma che trascura di adempiere il sacrifizio ch'essa ha promesso. Questo
becco, non rappresenta coloro che retrocedono in perdizione,
cioè quelli che ritornano, come "la troia lavata è tornata a
voltolarsi nel fango del peccato"; (Ebrei 10:39; 2 Pietro 2 :22)
ma bensì, una certa classe la quale cerca d'evitare il peccato, di
vivere moralmente e di glórificare il Signore. Per cercare però la
gloria e l'onore del mondo, è retrocessa nell'adempiere il sacrifizio
dei diritti terreni, nel servizio del Signore e dell'opera sua.
Dom.
81: Per quanto tempo la classe del becco emissario è esistita?
Questa
classe del becco emissario, è esistita per tutto il tempo di
quest'èra Evangelica. Il becco e l'opera eseguita su di esso, nella
fine del "giorno di riconciliazione", rappresenta nel
senso generale, ogni individuo di questa classe, quelli viventi
durante la fine dell'èra di sacrifizio. Osserviamo però in primo
luogo, la proposta condotta di Dio inverso i membri di questo gruppo,
i quali vivranno quando l'opera d'offerta pel peccato sarà terminata
— inverso gli ultimi membri del gruppo del "becco emissario"
— e dopo vedremo in quale modo il tipo si conforma ai membri
precedenti, della stessa classe.
Dom.
82: Sarà questa classe perfezionata, come classe, mentre ancora
esisterà in carne qualche membro del "becco pel Signore"?
Ricordiamoci,
che adesso trattiamo dei fatti del futuro, dopo le offerte pel
peccato. Il becco pel Signore non è ancora stato interamente
consumato, per conseguenza, il "piccolo gregge"
rappresentato dal corpo del Sacerdote, non si è recato ancora oltre
la "seconda Cortina", nella condizione della perfezione
spirituale; e l'opera speciale per il "becco vivo",
l'emissario, non sarà fatta che dope questo. [86]
Dom.
83: Questi membri del becco emissario, son amati dal Signore? e come
saranno trattati per la loro puri ficazione?
Altre
scritture, come Apoc. 7:9, 13-17 e 1 Corint. 3: 15, ci indicano che vi
esisterà "una grande moltitudine", la quale durante questo
secolo, si è introdotta nella lotta per il gran premio — per la
coeredità con il Cristo, e la quale trascura di correre legalmente
per ottenerlo. Costoro, quantunque non vincano il gran premio, (1 Cor.
9:17), sono oggetto dell'amore del Signore, perchè nel loro
cuore amano la giustizia e non il peccato. Quindi, nella Sua
provvidenza, a mezzo delle circonstanze della vita, il Signore
procederà affinchè costoro passino "dalla grande tribolazione'',
la quale compierà la distruzione della loro carne al fine che
il loro spirito sia salvato nel giorno del Signore Gesù". (1 Cor.
5:5) Essi consegnarono sè stessi a Dio, mediante Gesù che imputò
loro il Suo merito. Iddio ha accettato la loro consacrazione, e li
calcolò secondo il loro patto, morti, come esseri umani, e
viventi come nuove creature spirituali. Con la loro mancanza
però nell'adempimento del contratto della loro consacrazione, si
tolgono (la sè stessi dal "Sacerdozio Regale": cioè,
dall'essere membri del Corpo di Cristo. "Ogni tralcio in me, non
recante del frutto, Egli lo toglie". — Gio. 15 :2, Diaglotta.
Dom.
84: Quale sarà il premio e la posizione di questa classe?
Qnesta
classe giace in condizione pietosa. Mancano di ottenere il premio e
perciò non possono ricevere la natura divina, e nemmeno ottenere il ristabilimento
alla perfetta natura umana con il mondo; poichè nella loro
consacrazione, tutt'i diritti umani e privilegi furono accettati per
sacrificio e non avevano in seguito, che solo le speranze spirituali
con l'opportunità di correre il corso per la natura divina. Ma
quantunque non fedeli e vincitori, il Signore li ama, e libererà
coloro che per il timore della morte, dell'umiliazione, del disprezzo,
del [87] vituperio, riportati dal giovenco e dal becco fuori del campo
— nel deserto, nella separata condizione o morte, non erano stati
sufficientemente zelanti o fedeli nella loro relazione con il Signore,
la verità ed i fratelli del Signore. Essi furono impediti dal timore
degli uomini e dalle tradizioni e concetti i quali tendono del
tranello, e li ritengono dall'obbedienza inverso Iddio sino alla morte.
— Ebrei 2:15.
Mediante
il favore del Sino Sacerdote, questi della "grande moltitudine"
passeranno dalla "grande tribolazione", affinchè venga distrutta
la loro carne. Questo non farà di loro dei volontarî vittoriosi, e
nemmeno dei membri del corpo — della Sposa di Cristo; non darà ad
essi del posto in sul trono, come re e sacerdoti, ma bensì una
posizione dinanzi al trono, come perfette creature spirituali,
sebbene non di quella classe di più alto ordine spirituale — divino.
Quantunque non acquisteranno la corona di vita,
l'incorruttibilità (l'immortalità), nondimeno, acquisteranno una
natura come quella degli angioli. Serviranno Iddio nel Suo Tempio,
benchè non membri di quel Tempio simbolico, il quale è il CRISTO.
— Apoc. 7:14; 15.
Dom.
85: Che cosa viene significato con il rilascio dei becco emissario nel
deserto?
Questa
classe rappresentata dal becco emissario, sarà inviata nel deserto,
in condizione di separazione dal mondo, forzata per ciò, "dall'apposito
uomo" — dalle circostanze tormentose —affinchè siano staffilati
dalle condizioni contrarie, per apprendere la vanità, l'inganno la
perfetta indegnità dell'approvazione umana, a sino a che le loro
speranze e ambizioni umane muoiano ed essi siano pronti a dire: "Sia
fatta la volontà di Dio e non quella mia"! Il mondo è sempre
pronto a disprezzare e rigettare i castigati (i sotto correzione) e
gli flitti, benchè questi desiderino caldamente il sorriso
ingannatore e le vane onorificenze del mondo. Il corpo del "becco
emissario", non veniva arso nel deserto; poiché [88] solo le
offerte pel peccato (il giovenco ed il becco pel Signore) brnciavansi.
(Ebrei 13 :11) L'arsione delle offerte pel peccato rappresenta la
salda e continua sottomissione di queste classi, all' ardente tortura
dei patimenti — rimanendo fedeli sino alla morte. Tutte e due queste
classi, soffrono sino alla morte della loro volontà umana e del loro
corpo; quelli però che compongono la prima classe muoiono
volontariamente, consumandosi dalla continua mortificazione della
carne, come viene dimostrato dal fuoco simbolico, che ardeva coi di
mia continuamente sino a che nulla rimaneva di combustibile. Ed i
componenti la seconda classe, semplicemente vengono inviati nel
deserto e abbandonansi colà per morire involontariamente. Il loro
amore inverso l'approvazione del mondo perisce colla stessa
trascuranza, disprezzo e oltraggio del mondo, mentre che in questo
frattempo, la loro nuova vita spirituale si matura. La classe del
becco pel Signore, depone la sua natura umana premurosamente, a mezzo
dello spirito e l'aiuto del Signore per sacrifizio, volontariamente;
invece che la carne della classe del becco emissario, vien distrutta
dalla divina provvidenza al fine di salvarne lo spirito.
Dom.
86: Tutti quei della classe del becco emissario o della grande
moltitudine, verranno essi allo sviluppo nella grande tribolazione,
con la quale terminerà l'èra Evangelica?
Vedi
risposta precedente e quanto segue: "E non solo ciò sarà
rimarchevolmente adempiuto fra non lungi, verso gli ultimi membri di
cotesta classe del becco emissario, ma il medesimo venne adempito in
una certa misura, per tutta l'èra Evangelica, poichè è sempre
esistita una certa classe ed ancora numerevole, la quale obbligatoriamente
soltanto consegnò alla morte il proprio volere, ed invece di
sacrificare premurosamente, sofferse la distruzione della
carne. (1 Con 5:5) Ambedue le classi rappresentate dai becchi, si
svilupparono a fianco a fianco per tutta l'èra. [89]
Dom.
87: In quale modo questi captivi saranno liberati dopo la
glorificazione degli eletti?
Dopo
le esperienze dell'era Evangelica, la divina provvidenza, la Mano del
Signore, libererà. i captivi, con il rovescio delle moltepliche
teorie, dogmi e tradizioni degli uomini, e coll'abbattimento delle
grandi organizzazioni della chiesa nominale, nelle quali e
mediante le quali, il suo popolo, della classe del becco emissario è
ritenuto — impedito d'udire ed ubbidire alla voce del Signore.
Sospinti
in libertà. mediante la caduta di Babilonia, questi santi della
tribolazione comprenderanno la perdita del gran premio, ed
allora udendo la voce del Smo Sacerdote, si troveranno nella
condizione deserta, della separazione e distruzione della carne. In
nessun tempo antecedente vi furono tanti consacrati, legati come
quest'oggi, nonostante, ve ne siano stati per tutta l'èra Evangelica.
Dom.
88: Soffrono i fedeli supervittoriosi, simile gran tribolazione? e da
qual punto di vista i loro patimenti differiscono da quelli della
"grande moltitudine"?
Tutti
i consacrai i d'ambedue le classi (del becco pel Signore e
dell'emissario) passano per grandi prove ed afflizioni colla
differenza, che queste prove ed afflizioni, dalla prima classe,
calcolansi come leggere e vengono sopportate con premura, e gioisce
d'essere degna di soffrire. Il loro sacrifizio, è un sacrifizio
volontario, come quello del Capo. Le afflizioni però dell'altra
classe, sono per essa noiose, grandi prove, quasi senza gioia — una distruzione
imposta della carne, e alla fine del corso, le posizioni ed i
premi sono proporzionalmente differenti.
GLI
OLOCAUSTI DEL GIORNO DELLA RICONCILIAZIONE.
"Ed
Aaronne entrerà nel Tabernacolo della conveneniza (il Santo), e si
svestirà la divisa di lino, la quale avea indossato entrando nel luogo
santo, (Santissimo), e la deporra cola; e laverà il suo corpo
nell'acqua, nel [90] luogo santo (Cortile), e vestirà le sue
vestimenta (usuali, di gloria e onore) ; poi esca ed offra il suo
olocausto, e l'olocausto del popolo, e faccia espiazione per sè (il
corpo — la chiesa — il piccolo gregge) e per il popolo." (Levit.
16:23, 24) La medesima opera di riconciliazione, nei suoi intimi
aspetti o figure.
Dom.
89: Perchè venne ordinato ad Aaronne di portare due montoni per
olocausto?
L'olocausto
consisteva di due montoni (versetti 3, 5), uno rappresentante il
giovenco e l'altro il becco pel Signore. Cotesti montoni, in tutto
simili, indicano l'unità, l'armonia dei sacrifizî fatti da Gesù e
da quelli che seguono le sue orme — essi dimostrano, che al cospetto
di Dio, sono tutti un sacrifizio, "perchè il santificante (Gesù)
ed i santificati (il piccolo gregge) son tutti da uno; per la quale
ragione, Egli non si vergogna di chiamarli fratelli — Ebrei 2:11.
Dom.
90: Perchè si svestiva delle vestimenta di lino, ed indossava quelle
per gloria e onore, prima d'offrire gli olocausti?
Vedi
paragrafo precedente e quanto segue:
Siccome
l'offerta pel peccato illustrava la morte del Redentore, come
sacrifizio, così pure la seguente offerta dell'olocausto illustrava
la manifestata accettazione del medesimo sacrifizio da parte di
Dio. Non dimentichiamo, chi Iddio indicava con ciò, che non manifesterebbe
l'accettazione dei "migliori sacrifizî" da quei dei
tori e dei becchi, se non prima si compiano i sacrifizî per i peccati,
ed il Smo Sacerdote si vesta della gloria e dell'onore del suo grado,
rappresentato dal cambiamento della divisa. Durante il tempo d'offerta
pel peccato, indossava soltanto la divisa di lino. Dopo di ciò (e di
solito) portava la divisa gloriosa, rappresentante la gloria e l'onore
concessigli. Le offerte per i peccati continuano per tutta l'èra
Evangelica, e verun onore è concesso ai sacerdoti; ma alla fine di
questa, avviene l'aspetto esterno dell'accettazione di questi da Dio,
con la [91] concessione della gloria e dell'onore ai sacerdoti, i
quali fecero i sacrifizî per la benedizione del mondo e per il
peccato del quale ancora essi fecero espiazione.
Dom.
91: Erano dunque trattati ambedue i montoni nello stesso modo?
Lev. 9:12-16.
Dom.
92: Che cosa tipificasi con ciò?
Questo
viene dimostrato più oltre, nel trattamento d'ambedue questi sacrifizî.
I montoni dell'olocausto, si tagliavano a pezzi e si lavavano; i pezzi
poi si ponevano con assieme la testa, in sull'altare, e si bruciavano
in olocausto di odor soave a Geova. Poichè ambedue questi montoni
erano cosî trattati, indica che nella stima di Geova, cotesti erano
parti di un sacrifizio, i membri uniti con il Capo, gradevoli nel
complesso, come espiazione per i peccati del mondo —
soddisfacendo in tal modo i requisiti della giustizia in favore di
tutto il mondo dei peccatori.
Dom.
93: Qual'è la differenza tra l'olocausto e l'offerta pel peccato?
Vedi
paragrafo secondo della 90a domanda.
Dom.
94: Quando Iddio manifesterà la sua accettazione del sacrifizio
completo per i peccati del mondo? — Levit. 9:22-24; Apoc. 14:1-7.
Dom.
95: Perchè i sacrifizî di Cristo e dei suoi membri, chiamansi "migliori
sacrifizî? — Ebrei 7:19-23.
Dom.
96 Dobbiamo noi attendere che Iddio darà onore e dignità al suo
scelto Sacerdozio, innanzi agli uomini, mentre ancora dimora in carne?
— Filipp. 2:5-10; 1 Cor. 4:8-14.
Vedi
la risposta nel II paragrafo della 90a domanda.
Dom.
97: Dov'è che il Sacerdote offriva il sacrifizio dell'olocausto? —
Lev. 16:24
L'olocausto
bruciavasi in sull'Altare, nel Cortile, insegnando cosi, che Iddio
manifesterà la sua accettazione dell'intero corpo, (del Capo e dei
pezzi, i membri) al cospetto di tutt'il popolo; del medesimo popolo,
che rivolse gli occhi con disgusto dal sacrifizio della vita di Gesù
e dei suoi seguaci durante l'èra Evangelica. Prima [92] però di
questa manifestazione dell'accettazione di Dio dell'opera, la
moltitudine del becco emissario viene inviata nel deserto, e le
vestimenta del Sacerdote vengono cambiate.
Dom.
98: Spiegate la differenza del significato, delle vestimenta che il
Sacerdote indossava nel Giorno di Riconciliazione, e delle vestimenta
che il Sino Sacerdote indossava alla fine di detto giorno.
Dom.
99: Che cosa significa il lavaggio della persona del Smo Sacerdote in
acqua, dopo la fine dell'offerta pel peccato, e prima di sacrificare
l'olocausto? — Lev. 16:24.
Siccome
la veste bianca portata per tutta la durata dell'opera di sacrifizio, copriva
il corpo, e rappresentava la giustificazione del corpo, la
loro purità innanzi a Dio per il Cristo, altresì la "divisa
d'onore e gloria" che indossava in appresso rappresenta la
posizione gloriosa della chiesa, e la sua opera avvenire, dopo il perfezionamento
delle "nuove creature", dopo il loro passaggio oltre la
"Cortina". Il lavaggio d'acqna in quel momento, significa,
che benchè la divisa bianca, (la giustizia imputata del corpo) veniva
tolta, non calcolavasi però di nuovo su di lui il peccato, ma bensi
il completamento della purificazione — il perfezionamento del corpo,
nel compimento della risurrezione; la divisa per gloria e onore
rappresentante la gloria, l'onore e l'immortalità della Prima
Risurrezione, che è alla natura divina. Questo lavaggio indica ancora,
che i peccati del popolo per i quali era stata fatta espiazione, non
contaminano il sacerdote e la sua purità. Cosî dunque, finiva questo
tipo della preparazione del sacerdozio e della soddisfazione per i
peccati del mondo. Gettiamo uno sguardo però, su pochi versetti di
questo capitolo (Lev. 16:1) di indiretta relazione col nostro tema.
Dom.
100: Perchè nel Tabernacolo della convenenza. (Santo) non v'era
nessun uomo quando Aaronne entrava nel Santissimo, col sangue del
giovenco e, del "becco pel Signore"?
Lev.
16:17. "Nessun uomo siavi nel Tabernaclo della [93]
convenenza,
quando egli entra per fare espiazione nel santuario (Santissimo) sino a
che esca, dopo avere fatta espiazione per sè stesso e per la casa sua, e
per tutta la sinagoga d'Israele."
Questa
limitazione viene applicata solamente in questo giorno speciale,
perchè l'apostolo dice: "Nel primo tabernacolo, (Santo) entrano
di continuo i sacerdoti, compiendo i culti, e nel secondo (tabernacolo
— il Santissimo) una volta l'anno, vi entra il Smo Sacerdote solo (nel
giorno di Riconciliazione, il quale era fatto ogni anno). — Ebrei
9:6, 7.
I
privilegi del vero Tabernacolo appartengono a coloro soltanto i
quali sono veri sacerdoti — membri del corpo del Smo Sacerdote —
di modo che, o ci troviamo come adesso nelle prime condizioni
spirituali (pensando alle cose spirituali — nuove creature in Cristo
Gesù) o come speriamo fra poco, trovarci nella seconda o perfetta
condizione spirituale, questo proviene perchè siamo delle nuove
creature in Cristo Gesù — e non più come uomini. "Or voi
non siete nella carne (uomini), ma nello spirito (spirituali, nuove
creature), se pur lo spirito di Dio abita in voi." — Rom. 8:9.
Dom.
101: Qual'è il significato tipico del fatto, che soltanto il Smo
Sacerdoto entrava nel Santissimo una sola volta l'anno, nel giorno di
Riconciliazione?
Dom.
102: il Smo Sacerdote ed i sacerdoti, entravan essi nel Santissimo,
dopo il giorno di Riconciliazione? e che cosa tipificasi con ciò?
La
restrizione che il solo Sino Sacerdote entrasse nel Santissimo, una
sola volta l'anno per fare riconciliazione, non devesi malintendere,
come se lui e gli altri sacerdoti non entravano mai più in esso nei
successive giorni, dopo che il giorno di Riconciliazione avea fatta la
piena riamicazione pel peccato. Anzi, il Sacerdote v'entrava di
sovente dopo quel giorno. Egli entrava nel Santissimo, ogni qualvolta
interrogava Geova per la, prosperità d'Israele ecc., usando il
pettorale del giudizio [94] —l'Urim e Thumim, ed ancora quando si
moveva il campo, la quale cosa accadeva sovente. I sacerdoti entravano
ed abbassavano le cortine, avvolgendo l'Arca con tutto il suo corredo,
prima che fosse permesso ai Leviti di trasportarli. — Num. 4:5-16.
Di
nuovo ancora, allorquando qualche Israelita faceva dell'offerta pel
peccato ai sacerdoti (dopo finiti i sacrifizî del giorno di
Riconciliazione), costoro mangiavano cotesta offerta nel Santissimo. (Numeri
18:10) Lo stesso avviene con l'antitipo, dopo finito il giorno di
Riconciliazione presente. Il Sacerdozio Regale sarà allora nel
Santissimo o perfetta condizione spirituale, e colà,
riceveranno (mangeranno) le offerte pel peccato, fatte dal mondo per
le loro trasgressioni; non però per il peccato originale dì Adamo,
il quale peccato fu cancellato nel Giorno di Riconciliazione. In
quella perfetta condizione spirituale or dunque, il Sacerdozio condurrà
e ammonirà in ogni affare i popoli, come rappresentasi dalle
decisioni e risposte dall'Urim e Thumim.
Dom.
103: Coloro i quali cooperarono mediante i vituperî e le
persecuzioni, alla distruzione dell'umanità di Cristo (il giovenco) e
di quella del "piccolo gregge" (il becco pel Signore)
avranno essi una speciale punizione dal Signore?
Lev.
16:28 "E colui che brucia questi, (il giovenco ed il becco per
l'offerta del peccato) laverà le sue vestì, e laverà il suo corpo
in acqua, e dopo ciò s'introdurrà nel campo".
Questo
sembra indicare, che coloro i quali furono propriamente addetti per
l'oltraggio, la beffa, e la distruzione della natura umana di
Cristo, (il giovenco) e di quella del "piccolo «regge" (del
becco) non riceveranno del castigo particolare per questo,
poiche lo fecero per ignoranza — compiendo in pari tempo il Piano di
Dio, a tempo debito. Costoro, possano lavarsi e purificarsi, e così
entrare nel Campo—cioè, nella medesima condizione [95]con il resto
del mondo, il quale è peccatore per eredità, e per i quali Gesù é
morto, e tutti aspettano il ritorno del Smo Sacerdote e la benedizione
che sarà estesa su di tutti.
Dom.
104: Coloro che contribuirono alla distruzione della natura umana,
della carne, della grande moltitudine (becco emissario), avranno essi
particolare retribuzione?
Levit.
16 :26 — "E colui chc ha spedito il becco emissario, laverà le
sue vesti e laverà la sua carne in acqua, e poscia rientrerà nel
Campo".
Ancor
questo versetto, insegna la medesima lezione a riguardo di quelli che
saranno istrumenti per recare delle afflizioni, e di conseguenza la
distruzione della carne, della grande moltitudine, rappresentata dal
"becco emissario". Saranno obbligati di ricevere speciale
perdono dal Signore per queste ingiustize, ma infine, essi
resteranno in sulla medesima base come il rimanente degli uomini.
LE
BENEDIZIONI CHE SEGUONO I SACRIFIZÎ DEL
GIORNO DI
RICONCILIAZIONE.
Dom.
105: Qual' era l'attitudine dei figliuoli d'Israele, al cospetto di
Dio, dopo il termine dei sacrifizî del Giorno di Riconciliazione?
Così
dunque il giorno tipico di Riconciliazione, prendeva fine, ed Israele
purificato in tal modo dal peccato, tipicamente, non appariva
contaminato e diviso da Dio, ma bensî riconciliato con Lui. La
giustizia non esercitava più la condanna, raccomandava però a loro,
di risentirsi che Iddio era presente infra di loro, per benedirli e
guidarli nella Canaan, nel riposo e nella pace. — Lev. 16:33, 34.
Dom.
106: Per chi e per qual motivo offronsi i sacrifizî di Cristo e della
Sua Chiesa? — Levit. 16:14, 15.
Dom.
107: Per quali peccati si faceva l'Espiazione? --- Rom. 5:17-19.
Dom.
108: Quand'è che Iddio per la prima volta riconoscerà il genere
umano? — Lev. 9:8-25; Romani 8:10-21. [96]
Dom.
109: Quali saranno i gloriosi risultati o esiti di quel riconoscimento?
— Apoc. 22:1-3; Isaia 11:6-9; 35:1-10; 29:18-20.
Risposte
alle domande 106,107,108, e 109: L'antitipo del giorno di
riconciliazione, è quest'èra Evangelica, durante la quale, Gesù ed
il suo "Corpo", la chiesa, (in virtù della redenzione e
della conseguente giustificazione) fanno del sacrifizio e dell'offerta
definitiva alla giustizia, per la completa soddisfazione del peccato
Adamico. Allorqnando l'opera di riconciliazione si completerà, Iddio
riconoscerà il mondo del genere umano, e porrà il suo Santuario
infra gli uomini, ed allora avrà luogo l'adempimento dello scritto:
"Ecco il Tabernacolo di Dio (la dimora di Dio, la chiesa
glorificata) con gli uomini, ed Egli abiterà con loro, e farà
scomparire ognî lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più; nè
cordoglio, nè grido, nè dolore vi saranno ormai, perchè le cose di
prima (il regno di Satana, del peccato e della morte) sono trascorse.
E Colui che siede sul trono disse: Ecco io fo il tutto a nuovo".
— Apocalisse 21: 3-5.
Dom.
110: Le benedizioni derivanti dal Regno di Giustizia, che sarà
stabilito dopo la chiusura del giorno antitipico di Riconciliazione,
saranno esse istantanee o graduali? — Isaia. 62:10-12; Giov. 5:28,
29; 1 Cor. 15:23-25; Isaia 65:20.
Mentre
che queste benedizioni deriveranno dall'erezione della dimora di Dio,
o del Santuario infra gli uomini ("e glorificherò il luogo dei
miei piedi" — "la terra è il piedistallo dei miei piedi".
— Isaia 60 :13 ; 66: 1), nonostante, l'opera susseguente della
benedizione sarà graduale occorrendo per questo definitivo compimento,
tutta l'èra Millenniale; cioé, la morte Adamica, i dolori e le
lagrime cesseranno gradualmente, e saranno gradualmente asciugati.
Quest'opera incomincerà con la seconda venuta del Cristo, del
Sacerdote Regale, ma non sarà definitivamente compiuta che alla fine
del Millennio. [97]
Dom.
111: Quest'opera graduale, era indicata nei sacrifizî tipici dei
figliuoli d'Israele? e come lo era?
Il
progresso graduale con il quale l'uomo sarà portato all'esistenza
perfetta, e alla piena armonia con Geova, viene illustrato dai
sacrifizî d'Israele, fatti dopo il giorno di Riconciliazione,
gli antitipi dei quali, come vedremo fra breve, si adempiranno durante
il Millennio.
Dom.
112: Come possiamo noi intendere rettamente, questi diversi sacrifizî
tipici dell'èra Giudaica?
Per
intendere rettamente quei sacrifizî tipici, devesi riconoscere, che l'èra
Evangelica attuale, è il giorno di Riconciliazione verso Dio, per il
peccato in generale del genere umano; ed ancora, che nel tipo, tutti
sacrifizî fatti dopo il giorno di Riconciliazione, rappresentano degli
adempimenti o antitipi convenevoli, dopo la fine di quest'èra Evangelica
— d'adempirsi durante il Millennio allorquando il mondo dei peccatori
potrà riamicarsi o riconciliarsi con Dio.
Dom.
113 : Quali sono le due figure o parti della Riconciliazione?
Dom.
114: Come e quando avrà luogo la prima parte di questa riconciliazione?
Dom.
115: Conte e quando viene eseguita la seconda parte?
Risposta
alle tre domande: Or dunque, noi vediamo che la li Riconciliazione
ha due parti: primo, la Giustizia che si riconcilia con Adamo ed i
suoi figli, e che non li condanna e distrugge, a cagione del suo
peccato; e secondo, il ritorno del peccatore, affinché si riconcilii
con le giuste leggi di Dio, mediante il riconoscimento e l'obbedienza
ad esse. La prima di queste fasi, dell'espiazione o Riconciliazione,
si compie totalmente col servizio del Sacerdote nel Giorno pei
sacri fizi della Ricancoliazione. L'altra, la Riconciliazione del
mondo appo Iddio, o il portare quelli del genere umano che son
premurosi, nella piena riconciliazione e armonia verso Dio, si
compirà durante l'èra avvenire, dal Sacerdozio Regale", dai Re
[98] glorificati e sacerdoti, i quali tipificati da Mosè, saranno il
Gran Profeta, il quale il Signore susciterà al fine d'insegnare e
governare il popolo, ed al Quale dovranno dare ascolto, altrimenti
saranno troncati o recisi dalla vita — morranno la seconda morte.
— Atti 3:23; Deut. 18:15.
Dom.
116: La scelta della Sposa di Cristo in questo secolo, per collegarsi
con Lui, nella rinascita e nell'innalzamento del mondo, indica essa
scelta, che questi della Sposa di Cristo, sono per natura migliori, o
più puri dal resto del genere umano? — 1 Cor. 1:26-29; Rom. 3:10;
Salmo 49:7.
Dom.
117: A chi dunque appartiene il valore del gran sacrifizio di
Riconciliazione?
Risposta
alle due domande : Comprendasi chiaramente, che sebbene è concesso ai
santi seguaci di Cristo, come lo è illustrato dal "becco pel
Signore", di partecipare e divenire membri dell'offerta pel peccato,
per il mondo, questo non lo è perché sono più puri o migliori del mondo;
poichè tutto il genere d'Adamo fu condannato in esso, e della posterità
di Adamo non vi è giusto nemmeno uno" (Rom. 3:10) ; e niuno può riscattare
un suo fratello. — Salmo 49:7.
I
seguaci hanno parte nei sacrifizî per i peccati, per favore,
affinchè così facendo possano partecipare con Gesù alla promessa
natura divina, e divenire dei compagni e coeredi con Lui. Affinchè
questo venga loro permesso, e affinchè possano divenire capaci
d'offrire sè stessi come sacrifizî gradevoli, fu necessario
applicare a loro, il benefizio della morte di Gesù pel primo; il
quale li giustifica e li purifica. Quindi, la Sua morte benedice il
mondo mediante il Suo Corpo, la Chiesa.
Dom.
118: Coloro già morti, come pure le nazioni viventi, parteciperanno
alle grandi benedizioni? — Ebrei 2:9; 12:9; 1 Tim. 2:5, 6; Rom.
14:9; Osea 13:14; Ezechiele 15:44-68.
Con
quale eccellente aspetto questi tipi insegnano [99] l'appieno riscatto
per tutt'il popolo e lo ristabilimento e la benedizione per tutti!
Nulla
sembra esservi di distinzione in questi tipi, tra morti e viventi,
benchè alcuni possano suggerire, che quando i sacrifizî del Smo
Sacerdote finiranno e le benedizioni s'inizieranno, solo coloro che
vivranno allora, s'approfitteranno di coteste. No: al cospetto di Dio,
i vivi ed i morti sono lo stesso. Iddio parla di tutti questi, come
morti. Tutti sono sotto la schiavitù della morte in Adamo, e la
piccola scintilla di vita che ogni uomo possiede. adesso, in realtà
non è altro che un lento morire. La nostra razza, é una razza morta
adesso, a motivo del Peccato d'Adamo. Alla fine però di questo giorno
di Riconciliazione antitipico, le benedizioni di giustificazione e
della vita, saranno estese a tutti, dietro condizioni che tutti
saranno abili d'obbedire, e chiunque vorrà, potrà avere di nuovo,
dal Datore di Vita, dal Redentore, tutto quel che egli ha perduto in
Adamo —vita, libertà, favore di Dio, ecc., — tanto quelli che durante
questo periodo scesero nella tomba, quanto quelli che vacillano
nell'orlo di questa, "nella valle dell'ombra di morte".
Questo
è lo scopo delle offerte antitipiche per il peccato; di liberare
tutto il popolo, tutto il genere umano, dal dominio del peccato, la
morte; lo scopo è di ristorare questo mondo alla perfezione
d'esistenza, la quale è essenziale per la perfetta felicità e la riconciliazione
appo il Creatore:
Dom.
119: Com'è che furono proclamate le "liete novelle" del
Vangelo ad Abraamo?
Questa
è la benedizione che avverrà su tutte le famiglie della terra,
mediante la Progenie di Abraamo. Queste erano le liete novelle
proclamate ad Abraamo, siccome leggiamo: "Prevedendo Iddio, che
giustificherebbe i Gentili (alcuni di questi adesso, ed altri durante
il regno Milleniale) per la fede, preannunziò ad Abraamo,
l'Evangelo (le liete novelle) dicendo: "In te, e [100] nella tua
progenie, saranno benedette (giustificate) tutte le nazioni della
terra." ... "la quale progenie, è Cristo (prima il Capo e
poi il Corpo)"; e se siete di Cristo (membri di Lui), siete
adunque progenie di Abraamo ed eredi secondo la promessa"...
riferendosi cioè, a quella benedetta classe, la progenie di Abraamo,
che benedirà tutte le famiglie della terra. — Genesi 28: 14;
Gal. 3:8, 16, 29.
Dom.
120: Che cosa devesi completare, prima che avvenga la benedizione del
mondo?
Questa
progenie devesi completare però, prima che la benedizione del mondo
abbia luogo, come lo è dimostrato dal tipo che abbiamo visto di già.
L'offerta pel peccato, deve finire prima che sia possibile l'effusione
delle benedizioni. — Lev. 9:15, 23, 24; Rom. 19:21.
DOPO
LA MORTE IL GIUDIZIO.
Dom.
121: Qual'è il giudizio riferito costi, che viene dopo la morte?
Un
versetto direttamente connesso col nostro soggetto, come lo è
evidente dal contesto, ma anche sovente malinteso, quanto nessun altro
della Bibbia, è il seguente: "E come ne è deciso agli uomini (a
Aaronne e successori, i quali era no semplicemente tipi del Sino
Sacerdote della N. Creazione) morire una volta (tipicamente, come lo
si rappresentava nell'uccisione dell'animale), e dopo ciò (come
risultato di quei sacrifizî) il giudizio (di Dio, approvando o no il
sacrifizio); così ancora, il Cristo offerto una volta. (mai più
questo sarà ripetuto) per portare i peccati di molti, (d'ogni uomo);
apparirà di nuovo, senza peccato (senza macehia alcuna, per i peccati
portati, e nemmeno per ripetere l'offerta pel peccato) a coloro che
l'attendono in salvezza" — per dare la vita eterna a
tutti quelli che la desiderano, sotto le condizioni di Dio — di fede
e d'obbedienza. — Ebrei 9:27, 28.
Dom.
122: Com'è compreso generalmente, questo versetto dai Cristiani? Ed
è questa loro idea Scritturale? —2 Pietro 2:9; Apoc. 11:15,
19; 20:11-13; Salmo 96:10-13.
[101]
Dom.
123: Che cosa rischiava il Smo Sacerdote ogni qualvolta entrava nel
Santissimo, nel Giorno di Riconciliazione? — Lev. 16:13, 14.
Ogni
qualvolta che un Sacerdote entrava nel Santissimo, nel giorno di
Riconciliazione, metteva a rischio la sua propria vita; perchè se il
suo sacrifizio fosse stato imperfetto, sarebbe morto appena passato il
soglio della seconda Cortina. Così, egli non solo non sarebbe stato
accettevole nel Santissimo, ma ancora il suo sacrifizio imperfetto,
non sarebbe stato gradevole come Espiazione per i peccati del popolo.
Quindi, ogni mancanza significava
la sua morte e la condanna di tutti quelli per i quali egli si provava
di fare espiazione. Questo è il giudizio menzionato in questo
testo; cioè, la prova alla quale erano soggetti i sacerdoti tipici
ogni anno. Da questo giudiziò, dipendeva la vita, 'dal passaggio
favorevole del Sacerdote', come ancora l'espiazione annuale tipica per
i peccati del popolo.
Dom.
124: Fu l'eterna esistenza del N. Signore in pericolo, durante la sua
carriera terrestre?
I1
nostro Gran Smo Sacerdote Cristo Gesù, oltrepassò la seconda Cortina
antitipica, quando morì sul Calvario; e se il suo sacrifizio fosse
stato in un certo modo o misura imperfetto Egli non sarebbe
giammai stato risuscitato dalla morte, (Ebrei 5:7, 8) il "giudizio"
della giustizia sarebbe stato contro di Lui. La sua risurrezione però,
dopo il terzo dì, ha dimostrato che l'opera sua era stata
perfettamente compiuta ; Egli ha sopportato con successo la prova del
giudizio divino. — Atti 17:31.
Dom.
125: Quale positiva evidenza abbiamo che la vita ed il sacrifizio del
N. Signore furono perfetti e graditi al Padre? — Giov. 20:1-17; Atti
2:1-4.
Dom.
126: Come si manifesterà l'accettazione di Dio, pel sacrifizio del
corpo di Cristo?
Vedi
124a domanda e quanto segue:
Un'altra
prova che N. Signore passò il giudizio con [102] successo, una volta
per sempre, e che il suo sacrifizio fu accettato, fu data nella
benedizione della Pentecoste —e questa fu un saggio dell'ancora più
grande benedizione futura, la quale sarà effusa su di ogni carne (Gioele
2 :28), una certezza o garenzia, che alla fine, Egli (e noi con lui)
verrà a benedire il popolo — il mondo — per i peccati del quale,
Egli fece piena e gradevole espiazione. Qualunque altra spiegazione di
questo versetto, per applicarlo alla comune morte dell'umanità in
generale, è totalmente respinta e contraddetta dal contesto.
Dom.
127: Per quale cosa attende la gemente creazione?
Molti
hanno atteso un certo buon tempo futuro, in un modo indefinito e vago,
per la sottrazione del peccato in certo modo, della maledizione della
morte e del male in generale, ma non hanno compreso il grande ritardo.
Essi non riconoscono che il sacrifizio del giorno di Riconciliazione
è necessario, e che deve completarsi, prima che avvenga la gloria e
la benedizione; e nemmeno vedono che gli eletti, la chiesa, il piccolo
gregge, sono associati nel sacrifizio di Cristo e nei suoi patimenti,
come ancora io saranno partecipi nella gloria futura che seguirà.
"Tutta la creazione geme e travaglia assieme sin'oggi aspettando
(benchè in ignoranza) la rivelaziòne dei figlioli di Dio (la chiesa).
— Rom. 8:19, 22.
Dom.
128: Attendono, i santi dignitarî dell'èra Patriarcale e Giudaica,
anch'essi la medesima rivelazione?
Vedi
Vol. I. Pag. 332, 338.
Dom.
129: Deve, ogni membro del corpo di Cristo, passare per lo stesso
giudizio, come il Capo? E se lo deve, come può essere accettevole,
salvo che come Lui, viva una vita perfetta?
Inoltre,
poichè il Sacerdote tipico rappresenta il corpo, come ancora il capo
del Sacerdozio antitipico, il Cristo, ne consegue, che ogni membro
della chiesa, deve passare per questo giudizio ; perchè sebbene
furono chiamati molti, nessuno sarà scelto come membro
definitivo [103] del Corpo di Cristo, come tralcio della vera vite,
salvo se sarà supervittorioso — fedele sino alla morte. (Apoc.
3:21) Non perchè questi devono acquistare la perfezione della carne,
ma la perfezione del cuore, della volontà, dell'intento — essi
devono essero "puri di cuore". Il tesoro dev'essere d'oro
puro, provato nella fornace, sebbene il suo presente alloggio è un
imperfetto vaso terrestre. — Col. 2:9, 10; Isaia 61:10.
Dom.
130: Questa benedizione di tutt'il mondo, viene essa riferita in Ebrei
9:28? Col. 2:9, 10; Isaia 61:10.
E
ne consegue da ciò, che coloro che "lo attendono", lo
riconosceranno subito non appena venuto nel suo secondo avvenimento?
Dom.
131: S'è manifestato N. Signore al tempo della sua prima venuta agli
Ebrei, come offerta pel peccato per loro? S'è manifestata la sua
chiesa similmente al mondo? E se si sono manifestati, hanno
riconosciuto gli Ebrei i il mondo, il valore di quest’offerta pel
peccato? — 2 Cor. 4:11; Isaia 53:1-3; Giov. 15:18,19; 1:5; Ebrei
13:13.
Dom.
132: Qual'è la differenza nella manifestazione di Gesù e della
chiesa al mondo, durante l'èra Evangelica e quella Millenniale? —
Col. 3:4; 1 Cor. 15:42-45; Malach. 4:2, 3.
Risposta
alle tre domande: Il mondo ha visto il Sacerdote, Capo e Corpo,
soffrire come offerta pel peccato, durante quest'èra. Gcsù si
manifestò ai Giudei in carne, come offerta pel peccato, e come
l'Apostolo Paolo poteva dire, così ancora tutt'i seguaci delle sue
orme dicono: "Cristo si manifestò nella nostra carne mortale".
(2 Cor. 4:11) Siccome l'intero Cristo si manifestò in tal modo, e patì
in carne, così ancor essi saranno glorificati assieme innanzi al
mondo; perchè "la gloria (la benedizione e salvezza) del Signore
apparirà, ed ogni carne assieme la vedrà". (Isaia 40:5)
"Quando Cristo ch'è la nostra vita apparirà, noi pure
allora appariremo con Lui in gloria". — Col. 3:4.
Dom.
133: Il Cristo glorificato, apparirà egli a coloro che l'attendono,
in modo tale da essere apprezzato dalla loro vista naturale? E se no,
com'Egli apparirà a loro, o [104] come gli altri saranno al corrente
della sua presenza? Isaia 40:5; Luca 17:26-30.
Questo
Gran Sommo Sacerdote del mondo, sarà riconosciuto soltanto da quelli
che lo "attendono". Se dovesse apparire com'essere umano nel
firmamento o altrove, questo sarebbe un apparizione a tutti, l'attendano
o no; noi però abbiamo visto cosa le Scritture insegnano; cioè, che
il Capo è stato perfezionato come essere spirituale, e che il suo
piccolo gregge diverrà "simile a Lai", esseri spirituali,
della natura divina, la quale nessun uomo ha veduto, e mai potrà
vedere. (1 Tim. 6:16) Abbiamo visto di già, che il modo con il quale
il mondo vedrà la chiesa glorificata, sarà mediante la percezione
mentale, nel medesimo senso, come si può dire per una persona cieca
che vede. Ugualmente, nel medesimo senso, noi vediamo di già, il
premio "la corona di vita", mentre riguardiamo non alle cose
che si vedono, ma alle cose invisibili (all'occhio fisico); perché,
quelle cose che vediamo son provvisorie, e quelle invisibili sono
eterne:" (2 Cor. 4:18) È in cotesto modo che la chiesa
nell'intero, in questa età, ha riguardato Gesù; così noi vediamo
Gesù" (Ebrei 2:9; 12:2) Così, coli gli occhi del loro
intradimento, i vigili discernono la seconda presenza del Signore al
suo tempo debito, mediante la luce della divina Parola, e più tardi
il mondo — ogni occhio lo vedrà in simile modo, però con la luce
del fuoco fiammeggiante dei suoi giudizî. — 2 Tess. 1:8.
Questo
è l'unico modo, con il quale gli esseri umani vedono e riconoscono le
cose del piano spirituale. Gesù espresse questa medesima idea ai
discepoli ; cioè, che quelli che riconoscevano il suo spirito o mente,
e cosi Lo conoscevano, avrebbero in appresso similmente conoscenza con
il Padre. "Se avreste eonoseiuto me, avreste conosciuto ancor mio
Padre", "ed oggi lo conoscete e l'avete visto". (Giov.
8:19; 14:7) Questo è l'unico senso in cui il mondo vedrà un dì,
Iddio: poichè "Niuno giammai vide Iddio" (il quale nessuno
degli uomini
[105] vide e né può vedere) — "L'Unigenito Figliuolo .. egli
lo ha dichiarato (rivelato — indicato)". 1 Tim. 6:16; Giov.
1:18) Gesù ha rivelato o ha fatto si, che i suoi discepoli vedano
il Padre, con là manifestazione del suo carattere — rivelandolo con
le parole e con gli atti, come Dio d'A more.
Dom.134:
Il fatto che Cristo appare soltanto a coloro che l'attendono,
suggerisce forse l'idea, che altri non l'atenderanno e non
riconosceranno o comprenderanno, che il Gran Messia è presente, per
la benedizione del mondo? — Apoc. 1:7; Salmo 22:27, 28; 67:2-7;
Isaia 52:10-15; 2 Tese. 1:7, 8.
Nello
stesso modo ancora, N. Signore Gesù, il Capo, or presente per
raccogliere i suoi gioielli, si rivela nel tempo attuale ai suoi
membri viventi, al piccolo gregge, benché altri ignorino la
sua presenza. — Luca 17:26- 30; Malachia 3:17.
Lo
stesso sarà durante il Millennio, quando l'intero Cristo, il
Sacerdote sarà rivelato. Egli si rivelerà a coloro soltanto che lo
attendono, e soltanto questi lo vedranno.
Benché
però, solo "coloro che l'attendono", saranno abili di
riconoscere il Cristo come Redentore che li redimerà dal dominio
della morte, questo includerà ancora tutt'il mondo, perché il modo
di rivelazione sarà tale, che all"ultimo tutti vedranno, "ogni
occhio lo vedrà"; ancor tutti quelli che sono nei sepolcri, che
allora saranno risvegliati; e quelli che lo hanno trafitto,
riconosceranno che crocifissero il Signore della Gloria. "Quando
il Signore si rivelerà (nel firmamento? NO!) in fiamme di fuoco (con
dei giudizî) facendo vendetta di coloro che non conoscono (non riconoscono)
Iddio, e (ancora) su di coloro che non ubbidiscono all'Evangelo del N.
Signore Gesù Cristo". (1 Tess. 1:7, 8) E non occurrerà un lungo
tempo perché il genere umano venga a riconoscerlo, sotto cotali
circostanze. Quest'oggi i buoni soffrono, ma allora si diseerneranno
"tra colui che [106] serve Iddio e colui che non lo serve";
poichè in quel dî, la distinzione
sarà palese. (Malachia 3:18) Tutti allora vedendo chiaramente,
potranno avere la vita eterna, accettando il Cristo e l'offerta di
vita da Lui, sotto il Nuovo Patto; perchè "abbiamo sperato
nell'Iddio vivente, il Quale è il salvatore di tutti gli uomini, anzi
dei credenti." — 1 Tim. 4:10.
IL DIO D'AMORE
"Potenze
celesti, — lodate il Signore;
Del Verbo d'amore— la gloria cantate.
Un inno dl grazia — levate, levate,
Il
Nome esaltate — del Dio Creator.
O voi
dei redenti — felici falangi,
Che
pei cieli immensi — spaziate radianti,
O schiere beate — e pure dei santi,
Il Nome lodate — del Gran Salvator.
Ed anco
da queste — terrene dimore
Si levin di grazia — di speme, di fede
I
salmi ed i canti — del popol che crede,
Che spera, che vive — nel Dio dell'Amor." |
Contenuto
- Prefazione
- Capitolo 1 -
Capitolo 2
- Capitolo 3 -
Capitolo 4
- Capitolo 5 -
Capitolo 6
- Capitolo 7
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