Studies in the Scriptures

Tabernacle Shadows

 The PhotoDrama of Creation


Capitolo 4

Il Gran Giorno Di Riconciliazione
Levitico 16:3-33.

— L'ordine del tipo ed i suoi significati antitipici 
— Il Giovenco 
— Il Sacerdote 
— L'ingresso nel Santo col sangue 
— L'incenso, il profumo ed il puzzo 
— L'ingresso nel Santissimo 
— Il becco pel Signore 
— Il becco emissario 
— La benedizione del popolo.

[58]

Dom. 1: Che cosa significa il Giorno di Riconciliazione?

COME tipo, il giorno di riconciliazione, dev'essere considerato come un giorno diverso, quantunque faceva parte ed aveva relazione con gli altri tipi del Tabernacolo. Infatti, questi tipi, sono ognuno una figura particolare per così dire; ognuno di questi ha il suo proprio oggetto, ed insegna le sue proprie lezioni; però tutti trovarsi in pieno accordo tra loro, come parti della medesima pinacoteca (galleria) — e in perfetta armonia come opere di un Grande Artista. In tutti questi tipi, dobbiamo prima ricercare il Capo e dopo il Corpo, i sacerdoti, la Chiesa.

Dom. 2: In che modo era relativo ai successivi tipi?

Per comprendere il significato del giorno di Riconciliazione, e l'opera sua, dobbiamo ben comprendere che N. Signore Gesù, è personalmente il Sommo Sacerdote del Sacerdozio, della chiesa del Vangelo, del Suo "Corpo"; e per maggior intendimento, Egli è il Capo, e noi siamo i membri del corpo del Smo Sacerdote del mondo. Lo stesso lo era per Aaronne con il suo sacerdozio, che gli era sottoposto, nel senso più generale e proprio; e come rappresentante del Sacerdozio, Aaronne era ordinato di amministrare come Smo Sacerdote, "sopra tutto il popolo" d'Israele — il rappresentante tipico del genere umano, che sarà desideroso di ricevere l'espiazione dei suoi peccati, e ritornare al divino favore e obbedienza.[59]

Dom. 3: Chi era l'antitipo del Smo Sacerdote, relativamente ai sacerdoti?

Dom. 4: Chi era l'antitìpo del Smo Sacerdote, relativamente a tutt' Israele?

Dom. 5: In quest'ultimo senso chi tipificava Israele?

Vedi II. risposta alle 3 domande.

Dom. 6: Qual periodo di tempo, è indicato nella consacrazione del Sacerdozio antitipico?

Siccome poi la consacrazione del Sacerdozio antitpico, include tutt'i membri del corpo, e per il completamento di questo corpo, è richiesta tutta lèra Evangelica, la stessa cosa accade per l'offerta del peccato o per il' sacrifizio espiatorio. Questo incominciò dal Capo, e noi, i membri del Suo Corpo, suppliamo la misura delle afflizioni di Cristo. Questo completamento delle afflizioni di Cristo, richiede tutta l'èra Evangelica. —1 Pietro 4:13; Rom. 8:17; 2 Cor. 1:7; 4:10; Filipp. 3:10; Coloss. 1:24; 2 Tim. 2:12.

Dom. 7: Qual periodo di tempo, è tipi ficcato nel sacrifizio per i peccati, e quando cesserà il sacrifizio?

Il giorno ai riconciliazione, che nel tipo era di ventiquattro ore, nell'antitipo è di tutta l'èra Evengelica, alla fine della quale, il sacrifizio cesserà, la gloria e la benedizione incomincerà, ed il Smo Sacerdote del mondo, (Gesù e la Sua Sposa completi in uno, Capo e membri) procederà coronato come Re e Sacerdote, secondo l'ordine di Melechisedec — Re di Pace — Sacerdote sul Suo trono. — Ebrei 5:10.

Dom. 8: Quando sarà il tempo dell'inizio di benedizioni e di gloria per il mondo, sotto questo glorioso Smo Sacerdote?

Trovasi nella 7ma domanda e in ciò che segue:

Questo Gran Sommo Sacerdote poserà innanzi al mondo, manifesto, riconosciuto, ma invisibile alla vista naturale, non solo come re e sacerdote, ma anche come Gran Profeta — "Il Signore Iddio, susciterà d'infra i vostri fratelli un profeta come me, (Mosè); ascoltatelo [60] in tutte le cose che vi dirà. Ed ogni anima che non ascolterà quel Profeta, sarà distrutta d'infra il popolo". Quando nel periodo del Millennio, sotto il governo e l'ammaestramento di questo grande profeta, re e sacerdote, il genere umano sarà portato alla perfetta conoscenza e idoneità, sarà richiesto da questo una perfetta ubbidienza; e tutti quelli che non manifesteranno cotale ubbidienza, saranno troncati dalla vita, senza veruna speranza — andranno nella seconda morte. — Atti 3:22, 23.

   Dom. 9: Di quale ordine sacerdotale sarà il Cristo glorificato?

   Trovasi. nella risposta della 7ma domanda.

   Dom. 10: Qualè sarà la triplice opera del Cristo completato?

   Vedi II paragrafo della domanda e quanto segue:

   Verso la fine dell'èra Giudaica, Gesù si offrì personalmente ad Israele come Profeta, Re e Sacerdote, tipificando l'offerta del corpo completo, l'appieno e glorificato Cristo a tutt'il mondo. Come Profeta, insegnò a loro; come Sacerdote "offri sè stesso" (Ebrei 7:27); e come Re, entrò nella città montato sopra un puledro d'asina, verso la fine del suo ministerio. Israele però non lo ricevette sotto nessuno di questi aspetti. 

Durante il periodo dell'èra Evangelica, la Chiesa o il Suo Corpo, lo ha riconosciuto, come "Maestro da. Dio", come il Gran Profeta (Giov. 3:2), come "Sino Sacerdote della nostra professione", (Ebrei 3:1) e come Re legittimo. Ciò nonostante, la parola di Dio insegna, che Questi non sarà ricevuto soltanto dalla chiesa, ma altresì che. con il Suo Corpo, la chiesa, sarà il Profeta per tutto il popolo; il Sacerdote per tutto il popolo, ed il Re su di tutte le tribù, lingue e nazioni — "Signore di tutti" — Sacerdote di tutti, e Profeta o Maestro "di tutti". — Apocalisse 13:7.

Dom. 11: Ha Gesù offerto sé stesso in tal modo, nella sua 'prima venuta?

Vedi II paragrafo 10ma domanda. [61]

Dom. 12: Che cosa ombreggiava il rigetto di Gesù dai Giudei, e le sue conseguenze, nell'età attuale?

Meditate voi stessi.

Dom. 13: Cosa sarà richiesto dal mondo, dopo il termine della triplice opera di Cristo?

Vedi II paragrafo della domanda.

Dom. 14: Quali saranno le conseguenze di colui, che mancherà di soddisfare perfettamente i requisiti di allora? — Atti 3:23.

Vedi fine del II paragrafo dell'sa domanda.

IL PRIMO SACRIFIZIO DEL GIORNO DI RICONCILAZIONE
"IL GIOVENCO".

Dom. 15: Quale chiara distinzione havvi in questi tipi, tra la natura umana e la nuova creatura? e come? — Lev. 14; 16: 11, 15; Vol. I. pag. 206 paragr. 30, II. Vol. Inglese, pag. 126, 10 e 20 paragr. e pag. 127, paragr. 10.

Nella consacrazione dei sacerdoti tipici, abbiamo visto che Aaronne ed i suoi figli, rappresentano Gesù ed il Suo Corpo, come "nuove creature", e che il giovenco rappresenta la loro natura umana. Nel tipo però che noi esaminiamo, troviamo che Aaronne rappresenta tutto l'intero UNTO (Capo e Corpo), e che i due sacrifizî diversi, 'giovenco e becco', usansi per rappresentare la separazione ed il particolare; ed ancora, la somiglianza dei patimenti dei Corpo e del Suo Capo, come "offerta pel peccato".

Il giovenco rappresenta Gesù nel suo 30mo anno di età L'UOMO perfetto, il quale diede sè stesso e mori per noi. Il Smo Sacerdote come abbiamo visto, rap­presenta la "nuova natura" di Gesù, il Capo unto, e tutti quelli che sono preconosciuti da Dio, come membri del Suo Corpo. La distinzione tra la nuova creatura e quella umana, deve essere chiaramente compresa e tenuta a mente. (Vedi Vol. I. Cap. X) "L'uomo Cristo Gesù, il quale diede sè stesso" (1 Tim. 2 :5, 6) all'età di 30 anni, era quel medesimo il quale era stato ricco (d'una natura superiore) ma che per amor nostro si era fatto povero; cioè, era divenuto uomo, per poter dare il [62] solo possibile riscatto per gli uomini — la vita di un uomo perfetto. — 1 Cor. 15:21.

Dom. 16: Perchè fu necessario che N. Signore divenisse uomo?

Poichè la pena pel peccato era la morte, fu necessario che il nostro Redentore divenisse uomo, "fosse fallo carne", perchè non era possibile di redimere altrimenti il genere unano. L'uomo avea peccato e la sua pena era la morte, Se N. Signore voleva pagare la pena, era necessario che fosse della medesima natura; però senza macchia, separato dal peccato e dal genere dei peccatori, e morire come sostituto di Adamo; altrimenti, giammai il genere umano poteva essere liberato dalla morte. Per fare ciò, l'uomo Gesù fece sacrifizio di "tutto il suo avere", della gloria, come uomo perfetto, poi dell'onore che poteva pretendere come uomo perfetto, ed infine, della vita come uomo perfetto. Questo era tutto quel che aveva, eccetto la promessa di Dio per una nuova natura, e la speranza che questa promessa suggeriva; perchè Egli aveva scambiato precedentemente la natura spirituale per quella umana, la quale dopo "offrì pel peccato", e che tipificavasi dal giovenco del giorno di riconciliazione. — Giovanni 1:14; Isaia 53:10.

Dom. 17: Dato che Gesù diede sè stesso, come nostro prezzo di riscatto, sostituendo il posto di Adamo nella morte, com'è, ch'Egli poteva riprendere la vita di nuovo, senza annullare per questo l'opera sua come Redentore?

Ma poichè l'uomo Cristo Gesù, diede sè stesso come nostro RISCATTO, ne consegue, che Egli non può ristabilirsi di nuovo alla natura umana. Se Egli dovesse ritirare il prezzo di riscatto, allora noi, ‘i redenti', dovremmo di nuovo cadere sotto la condanna di morte. Ringraziato ne sia Iddio però, perchè il suo sacrifizio rimane in sempiterno, affinchè ne siamo pure liberi in eterno, della complicità o colpa di Adamo, e della sua pena di morte. Perciò dunque, se il Padre doveva rendere a Cristo, gloria e immortalità, come ricompensa [63] della sua obbedienza sino alla morte, questo doveva essere fatto sopra un più alto piano di esistenza che quello umano, lasciando il piano ed il dominio terrestre per la posterità di Adamo.

Dom. 18: Quale speranza o promessa ha posto il Padre innanzi a Gesù, come ricompensa per il riscatto dell'uomo?

E tale era la promessa di Geova verso Gesù ; cioè, che l'avrebbe innalzato al di sopra del piano umano, e al di sopra della sua preesistente condizione, al di sopra di tutti gli angioli, principati e podestà, alla Sua Destra, (in condizione del favore principale, il secondo dopo Geova) e farlo partecipe dell'immortalità," della natura divina". Per questa gioia, e per altre simili poste dinanzi a Gesù, "Egli sopportò la croce, sprezzandone il vituperio, e sedè alla destra del trono di Dio". — Ebrei 12:2 ; Filip. 2:9; Ebrei 1:3, 4.

Dom. 19: In quale tempo calcolasi la morte del giovenco antitipico, dell'uomo Cristo Gesù?

La nuova natura che Gesù ricevette in luogo di quella umana, e come ricompensa del suo sacrifizio, è quella, che costì tipificasi dal Sacerdote. Benchè vero, che il sacrifizio della natura umana, non ebbe termine che in sulla croce, e che la ricompensa 'la natura divina', non fu ricevuta in appieno che nella risurrezione, 3 giorni dopo; nel calcolo però di Dio, come lo si dimostra nel tipo, la morte di Gesù (nel tipo del giovenco.) fu calcolata in appieno, allorquando Gesù presentò sè medesi­mo, sacrifizio vivente, simbolizzando la sua morte col battesimo. Allora, Egli si considerò morto — morto inverso tutti gli scopi umani, inverso tutte le speranze umane di gloria, onore e vita — nel medesimo senso nel quale noi, i quali lo seguiamo siamo esortati di reputarci morti infatti, a riguardo del mondo, ma viventi a Dio, come nuove creature. — Rom. 6 :11.

L'accettazione di questo sacrifizio di Gesù, da parte di Geova, al tempo della sua consacrazione, come se [64] questo fosse veramente compiuto, e come s'egli fosse morto in realtà, fu dimostrata dall'unzione dello Spirito Santo — "dall'arra" o garenzia di ciò che egli avrebbe ricevuto dopo la sua vera morte.

Dietro tale considerazione, noi vediamo che la morte del giovenco, tipifica l'offerta di Gesù, di sè stesso, allorquando si è consacrato. Questo è in perfetta armonia, con la dichiarazione dell'apostolo a riguardo dell'offerta o consacrazione di Gesù, la quale riferisce dal profeta dicendo : "Ecco ! vengo, è scritto di me nel volume del Libro, di fare o Dio, la Tua volontà" — cioè, di morire e redimere molti. Dice l'apostolo ispirato, "Egli toglie via il primo, (cioè mise da parte i sacrifizî tipici) affinchè il secondo (l'antitipo) o il vero sacrifizio per i peccati, sia stabilito (o adempito). — Ebrei 10:7, 9, 14

Di certo, allora ebbe luogo l'uccisione dell'offerta pel peccato, tipificata dal giovenco, ed il mi ministerio di Gesù, per 3 anni e mezzo continuato, dimostrò eloquentemente, che ogni volere umano era morto in Lui, e che il suo corpo umano era da quel momento considerato morto, sin dal principio della sua consacrazione.

L'Unto Gesù, riempito di Spirito Santo nel momento del battesimo, era la nuova creatura divina (sebben ancora non perfezionata come divina che nella risurrezione), e cotale comunione Egli pretendeva, dicendo: Le parole ch'io vi dico, non le dico da me stesso (come uomo), ma il Padre che dimora in me (col Suo Spirito) la le opere. E la parola che voi udite, non è mia, ma del Padre che mi ha mandato". (Giov. 14:10,24) "Non la mia volontà (come uomo) ma la Tua (Padre la divina) sia fatta" nel mio vaso di terra, consacrato alla morte. — Luca 22:42.

Dom. 20: Dove uccidevasi il giovenco, e che cosa ciò tipificava?

Il giov enco veniva ucciso nel Cortile, il quale come abbiamo vista, tipifica la condizione di fede in ed armonia [65] con Dio, l'alto acquisto della carne, la natura umana. Gesù era in cotesta condizione, uomo perfetto, allorquando si offrì (il giovenco nel tipo) a Dio.

Dom. 21: Per chi era sparso il sangue del giovenco?

Così, entri Aaronne nel Santo (e nel Santissimo), con del giovenco per offerta del peccato, e son del montone per olocausto . . . ed Aaronne offrire il giovenco per l'offerta del peccato, il quale è per (rappresenta) lui; e ne farà espiazione per sè stesso (i membri) del suo corpo — i sacerdoti) e per la casa sua; ed (egli) ucciderà il giovenco d'offerta pel peccato, il quale è per (rappresenta) lui. E (egli) prenderà l'incensiere pieno di brace, dall'altare che è d'innanzi al Signore, e riempirà le sue mani con dell'incenso odorifero sminuzzato, e lo porterà entro la Cortina (la prima o la "porta") e metterà l'incenso in sul fuoco, innanzi al Signore, (l'incensiere o turibolo con della brace, si poneva in sulla cima dell'altare d'oro nel Santo, e l'incenso sminuzzato sulla brace, produceva gradatamente del fumo di un odore dolce e soave); ed il fumo dell'incenso coprirà il Propiziatorio che è sulla testimonianza ( Legge), che talora egli non muoia (trasgredendo queste condizioni, e solo adempiendole, poteva venire in presenza del Signore accettevolmente). — Versetti 3, 6, 11-13.

Dom. 22: Perchè Aaronne ed i suoi figli, si lavavano prima di vestirsi degli abiti sacri, e d'entrare nel Santo? — Esodo 29:4-9; Lev. 16:4.

Ricordiamoci di queste distinzioni mentre esaminiamo con attenzione l'opera del Giorno di Riconciliazione tipica; al fine dí potere comprendere più chiaramente la realtà antitipica ... Aaronne si lavava, per dimostrare debitamente la sua purità, l'impeccabilità della "nuova creatura", del Capo e dei membri del Corpo. "Ogni generato da Dio, non commette peccato, perchè il seme d'Esso dimora in lui, e non può peccare perchè è generato da Dio". (1 Giov. 3:9; Diaglotta) La [66] nuova creatura, non può peccare ed è di suo dovere vigilare attentamente sulle vecchie tendenze calcolate come morte, affinchè queste non rinascano e risorgano di nuovo. La partecipazione della vecchia natura con quella nuova nel governo della vita, indica che quella non è morta, e che la nuova non domina; e la dominazione della vecchia, indica la morte perenne della "nuova creatura" — la seconda morte.

Dom. 23: Portava egli, il Smo Sacerdote, nel giorno di riconciliazione, le medesime vesti che indossava nel tempo della sua consacrazione nel sacerdozio? E se no, perchè?

Aaronne non vestiva la divisa usuale per gloria e onore, nel giorno di riconciliazione; ma bensì la divisa di sacrifizio, quella di lino, la quale è l'emblema della parità — l'emblema della giustizia dei santi. (Lev. 16:4) La veste di lino, era l'arra della divisa successiva di gloria; il cinto di lino, lo rappresentava come servitore, sebbene non tanto potente come alla fine del giorno di Riconcilazione, quando doveva cingersi il cinto ricamato dell'Efod. La mitra di lino, essendo uguale a quella della gloriosa divisa, annunziava la perfetta giustizia del nostro Capo, durante il sacrifizio, come ancora dopo questo. Così il Smo Sacerdote antitipico, che pensava alle cose divine, il generato dallo Spirito, benché ancora non nato da questo, era pronto ed iu condizione d'adempiere il sacrifizio della Riconciliazione nella sua prima venuta, e procedette in ciò, come to era tipificato da Aaronne.

Dom. 24: Poichè la divisa di onore e gloria, rappresenta il Cristo glorificato, Capo e Corpo, perchè il Smo Sacerdote la indossava nel tempo della sua consacrazione e dell'unzione del sacerdozio?

Questo dimostra, il come Iddio preconobbe e preordinò tutta l'opera e la posizione del Sacerdote antitipico, prima che Gesù fosse unto. Quella divisa rappresenta l'opera futura del Smo Sacerdote. — Lev. 8:7-10.

Dom. 25: Perchè Aaronne offriva l'offerta del peccato per sé stesso e per tutti i membri di casa sua? E che cosa ciò tipifica?

Vedi risposta della 21ma domanda.

Dom. 26: Quale era il significato tipico, del riempimento delle mani del Smo Sacerdote "d'incenso odorifero", e del portarlo nel Santo ed offrirlo in sull'altare d'oro?

Il Smo Sacerdote prendeva seco (con del sangue) del fusco dall'altare, e riempiva le sue mani con dell'incenso odorifero per produrne del profumo. Ugualmente, l'adempimento del voto di consacrazione da parte del Signore Gesù, per i tre anni e mezzo del suo ministerio, fu un profumo soave e gradevole al Padre, attestando la pienezza della consacrazione e la perfezione del sacrifizio. L'incenso odorifero sminuzzato, rappresenta la perfezione dell'uomo Gesu.

Dom. 27: Qual'era il significato del turibolo di carbone acceso, sopra del quale sminuzzavasi l'incenso?

Il fuoco preso dall'altare di rame, rappresenta le prove alle quali Egli fu soggetto ed il perchè era portato dal Sacerdote indicava che N. Signore doveva sopportare su di Lui le persecuzioni per la sua fedele carriera.

Dom. 28: Che cosa tipificavasi dalla nuvola di fumo, che usciva e penetrava al di là della Cortina, nel Santissimo?

Quando il Suo Essere perfetto (l'incenso), veniva a contatto con le prove ardenti della vita (il fuoco), questo allora produceva della perfetta ubbidienza alla volontà divina — un soave profumo. In tal modo, vien dimostrata la sua tentazione in ogni punto, senza però il peccato. (Ebrei 4:15) Siccome l'incenso dovessi tutto consumare dal fuoco, così pure Gesù, concesse il suo tutto in ubbidienza. Il Smo Sacerdote offriva ambedue le mani piene, dipingendo in tal modo, la piena capacità del N. Signore, ed il valore della sua giustizia ambedue chieste e concesse.

Dom. 29: Perchè Aaronne doveva soffermarsi per un pò di tempo nel Santo, prima di proseguire nel Santissimo, con del sangue?

Osservando dunque a mezzo del tipo, nell'antitipo, facciamo un confronto passo per passo dei fatti di Gesù, con quest'immagine profetica dell'opera sua. Quando l'uomo Gesù consacrò sè stesso, accorse immediatamente come nuova creatura, generata dallo Spirito, per presentare a tempo debito la sacrificata vita umana (figurata col sangue del giovenco), innanzi a Dio, come prezzo di riscatto per la vita di Adamo e del suo genere. Come generato dallo spirito, le sue attività ufficiali non erano più nel Cortile, ma bensì nel Santo, ove doveva attendere ed offrire il suo incenso sul fuoco delle prove; ove doveva manifestare a Dio, e alla giustizia, la sua fedeltà, per quanto soffriva come figlio, prima d'entrare nel Santissimo, nella perfetta cóndizione spirituale. — Ebrei 5:8. Vedi ancora risposte alle domande 26, 27, 28.

Dom. 30: Qual 'opera simultanea era in progresso nei Cortile? E che cosa quella tipifica?

Nel mentre però che Gesù come nuova creatura era nel Santo, godendo la luce della "Lucerna d'oro", (mal tradotto candeliere) cibandosi del pane della verità, e offrendo a Geova dell'incenso gradevole, osserviamo fuori del Cortile, e più oltre ancora, fuori del Campo, e vediamo un'altra opera simultanea in azione. Abbiamo visto di già, che il giovenco morto nel Cortile rappresenta l'uomo Cristo Gesù all'ora della sua consacrazione nel battesimo, all'età di 30 anni. Il grasso di questo è posto in sull'altare di rame, e con esso gli arnioni (rognoni) e i diversi organi vitali, bruciansi furiosamente, perchè il giovenco ha molto grasso, ed una nuvola di fumo, chiamata "odore soave a Dio", s'innalza davanti a tutti gli astanti nel Cortile, davanti al sacerdozio che sono nella medesima via con Gesù, il loro Capo.

Dom. 31: Che cosa rappresentasi con l'arsione del grasso e delle interiora, del giovenco in sull'altare di rame?

Questo rappresenta, il come sembrava ai sacerdoti [69] credenti, dal tempo di Gesù e d'allora in poi, il sacrifizio di Gesù. Cotesti, hanno visto l'affezione, la devozione, lo zelo (il grasso) ascendenti a Dio, come soave profumo e sacrifizio gradevole, durante il periodo dei tre anni e mezzo del ministerio del N. Signore. Essi ben conoscevano, che il Padre si compiaceva sempre in Lui, e conoscevano da quanto vedevano nel Cortile, (in carne) che Egli era gradito, (accettevole) benchè non potevano vedere il sacrifizio nella sua piena grandezza e perfezione, come questo appariva agli occhi di Geova, (nel Santo) come incenso odorifero, in sull'altare d'oro.

Dom. 32: Che cosa tipifica il grande volume del fumo?

Vedi risposta della 30ma domanda.

Dom. 33: In presenza di chi era fatto questo?

Vedi risposta della 30ma domanda.

Dom. 34: Qual periodo di tempo era indicato nell'antitipo, del tempo consumato nell'arsione del grasso e degli organi vitali, e dell'incenso odorif ero, da parte del sacerdote? — 1 Pietro 1:7.

Vedi risposta delle domande 26a e 31a.

Dom. 35: Mentre che l'incenso odorifero bruciava nel Santo, ed il grasso con gli organi vitali nel Cortile, quale opera simultanea facevasi fuori del Campo?

E mentre che questi due fuochi ardevano, (con il grasso nel Cortile, e coll'incenso nel Santo, ed il loro profumo ascendeva simultaneamente) un altro fuoco trovavasi fuori del Campo. Colà, veniva distrutto il corpo della carne. (Lev. 16:27) Questo rappresenta l'opera di Gesù, come essa appare agli occhi del mondo. Per il mondo, la consumazione della vita di Gesù in sacrifizio, sembra una fanciullagine; egli non vede la necessità di cotesto sacrifizio come riscatto dell'uomo, e nemmeno lo spirito d'obbedienza che spinse a questo sacrifizio, come lo vide il Padre. Il mondo non vede l'esteso amore e l'abnegazione del N. Signore, come lo vedono i credenti nel Cortile. No, nemmeno nei suoi [70] tempi, il mondo ha veduto, e neanche d'allora in qua vede in Lui, il sue eroe ideale e Capo. In Lui vede soltanto, quegli elementi del Suo carattere che disprezzavano come deboli, perché il mondo non era in condizione di amarlo ed ammirarlo.

Dom. 36: Che cosa tipifica il puzzo proveniente dall'arsione delle unghie, della pelle e degl'intestini del giovenco "d'offerta pel peccato"?

Il sacrifizio di Gesù fu dello scandalo e del disprezzo per il mondo. N. Signore è stato disprezzato e rigettato dagli uomini, e questi arrossirono e coprirono i loro visi da Lui, come nel tipo gli Israeliti volgevano i loro visi, disgustandosi dall'arsione del corpo del giovenco. —Ebrei 13:13.

Dom. 37: Quando terminarono tutti i sacrifizî e le of­ferte del N. Signore?

Vediamo dunque, del come la vita di Gesù per tre anni e mezzo, ha adempito queste tre figure. Il sacrifizio della sua perfetta umanità, innanzi agli occhi del mondo, era una fanciullagine e detestabile; al cospetto dei credenti, è un sacrifizio gradevole al Padre, e nell'apprezzamento di Geova, dell'incenso odorifero. Tutte queste tre figure, terminarono in pari tempo in sulla croce. Quando Gesù gridò, "E' compiuto" e morì, allora il giovenco terminò di ardere, il grasso si consumò, e tutto l'incenso fu offerto. Così, l'uomo Cristo Gesù diede sè stesso per riscatto di tutti. —Giovanni 19:30.

Dom. 38: Quali figure (in numero di tre) N. Signore ha adempito nel suo ministerio, e a quali tre classi queste siriferiscono?

Vedi risposta precedente.

Dom. 39: A mezzo di quale atto, il Smo Sacerdote ombreggiava la risurrezione del N. Signore, ed il suo ingresso nel cielo, per comparire davanti alla persona di Dio per noi?

Preceduto dall'incenso dell'Altare d'oro, e dimostrato di soddisfazione, il Smo Sacerdote traversava la seconda Cortina a s'introduceva nel Santissimo. Lo stesso avvenne [71] con Gesù; poiché per tre anni e mezzo, offerse dell'incenso gradevole nel Santo — la condizione consacrata e generata dallo spirito — e passò oltre la "seconda Cortina", la morte. Per tre giorni fu di sotto la Cortina, nella morte, poscia risorse alla perfezione della natura divina, oltre la carne, oltre la Cortina, "riverbero (splendore, riflesso) della gloria di Dio". (Ebrei 1:3) "Mortificato in carne, vivificato in ispirito" — "Seminato corpo animale e risorto corpo spirituale". Così N. Signore arrivò nella condizione del Santissimo, nella perfezione dell'esistenza spirituale, all'ora della sua risurrezione. — 1 Pietro 3:18; 1 Cor. 15:44.

Dom. 40: Per quanto tempo N. Signore rimase sotto la seconda Cortina? — Giova 19:31-33 e 20:1.

Vedi risposta precedente.

Dom. 41: Che cosa raffigura l'atto del Smo Sacerdote, nel portare il sangue del giovenco nel Santissimo, e poi aspergerlo in sul Propiziatorio (coperchio) e dinanzi a questo?

La sua opera successiva, era quella di presentare a Dio il sangue dell'espiazione (versetto 14) — il prezzo del nostro riscatto — per l'umanità — "perché siete riscattati ... con del sangue prezioso ... (della vita sacrificata) di Cristo". (1 Pietro 1:19) Il sacerdote che era d'innanzi a Geova, (Geova era rappresentato dalla luce "Shekinah" che proveniva d'infra i Cherubini e il Propiziatorio) aspergeva o presentava il sangue a Geova — aspergendolo in sul Propiziatorio e dinanzi ad esso. Similmente N. Signore ascese 40 giorni dopo la sua risurrezione, in alto, "Per comparire alla presenza di Dio per NOI" e presentò per noi, come prezzo del nostro riscatto, il valore del sacrifizio che poc'anzi era compiuto definitivamente sul Golgotha (Calvario). — Ebrei 9:24.

Dom. 42: Quando e dove fu compiuta l'opera di Ricnnazione dal N. Redentore?

Vedi domanda precedente. — Ebrei 4:14; 9 :24. [72]

IL SECONDO SACRIFIZIO DEL GIORNO DI RICONCILAZIONÈ —
IL BECCO PER IL SIGNORE

Dom. 43: Che cosa tipificasi con i due becchi "d'offerta pel peccato", e perchè ne erano scelti due? — Levitico 16:5-10.

Lasciamo per adesso il Smo Sacerdote innanzi il "Propiziatorio", ed usciamo nel Cortile per vedere un'altra opera.

Citiamo: "E dalla sinagoga (adunanza) del figliuoli d'Israele prenderai due becchi da capre, d'offerta pel peccato, ed un montone per olocausto. E prenderai i due becchi (capretti) e li porrai innanzi al Signore, nella porta* del Tabernacolo. Ed Aaronne trarrà le sorti per i due becchi, una sorte per il Signore ed una sorte [73] per il becco emissario. Ed offrirà questo (il becco pel ignore) in offerta per il peccato. E il becco su di cui è caduta la sorte da rinviarsi, sarà presentato vivo in­nanzi. al Signore, per farne espiazione su di esso, e per mandarlo nel deserto come rinviato". — Lev. 16:5, 10.

*N B circa la parola "porta" posta nel primo paragrafo della domanda:

Un esame accurato di tutti i versetti del Pentateuco, ove si riscontrano le parole "porta", "portico" o Tabernacolo, stabilisce il fatto, che la porta del Tabernacolo della convenenza, significa sempre, la via d'entrata nel Tabernacolo proprio, (o l'entrata generale o porta del Cortile in fronte d'esso) e mai significa il Portico che conduce nel Cortile, come talvolta si era supposte.

Nei passi ove descrivesi il popolo d'Israele come riunito assieme, "d'innanzi la porta del Tabernacolo della convenenza". si riferisce evidentemente all'assembramento del popolo verso il Levante di questa sacra costruzione; invece di disperdersi in ogni luogo intorno ad esso, uscendo dalle loro tende. Il Cortile era relativamenté senza importanza agli occhi dei perchè essi avevano libero accesso in questo, eccetto nei giorni di Riconciliazione. (Lev. 1:3; 12:6: Numeri 6:13-18. ecc.) Inoltre, il parapetto del portico d'entrata al Cortile, era con ogni probabilita, innalzato o posto in disparte in tali casi di generale concorso, dí modo, che la struttura del Tabernacolo, era in intero veduta dagli uomini rappresentanti.

In Esodo 26:36, la porta del Tabernacolo, è identificata con la prima Cortina, nella frase: "E farai un pendente (o tappeto) per la porta. della tenda . . . e per il pendente farai cinque colonne di legno sittimi, e lo coprirai con dell'oro".

In Esodo 30:18, la Conca e descritta come trovantesi tra l'Altare di rame ed il Tabernacolo della convenenza: "E farai ancora una Conca di rame . . . e la porrai tra il Tabernacolo della convenenza e l'Altare.

In Esodo 40:5, 6, la porta del Tabernacolo è di nuovo identificata con il proprio Tabernacolo: '"E metterai l'Altare d'oro per dell'incenso davanti l'Arca della testimonianza, e porrai il pendente delle porta del Tabernacolo."

Esodo 29: 4 descrive ad Aaronne ed í suoi figli, come recantisi alla porta e lavati alla Conca.

Esodo 29:10, 11, indica che il giovenco veniva ucciso davanti al Signore "davanti alla porta del Tabernacolo della convenenza". L'espressione davanti al Signore, riferiscèsi alla colonne di fumo che pendeva sopra il Tabernacolo.

Esodo 29:32 si riferisce al paniere dei pani che era conservato alla porta del Tabernacolo della convenenza.

Esodo 29:42 si riferisce all'offerta d'olocausto dinanzi alla porta del Tabernacolo della convenenza, ed il versetto 43mo identifica questa porta con la prima Cortina, dicendo: "Colà io mi ritrovero nella congregazione d'Israele" — rappresentata d'Aaronne per il popolo e dalla colonna di fumo da Geova.

Esodo 36:36 identifica i pendenti per la porta, come connessa con le colonne d'oro.

Esodo 38:29-31 separa la porta dal portico: "E il rame dell'offerta, era settanta talenti . . . . e con esso fece i piedistalli della porta del Tabernacolo della convenenza, e l'Altare di rame, e la grata di rame, e tutt'i vasi dell'Altare ed i piedistalli del Cortile all'intorno ed i piedietalli del portico del Cortile ecc.

Esodo 35:17 è una delle due citazioni, ove la porta del Cortile viene menzionata. La parola costi tradotta porta, è l'unica, essendo tradotta portico in tutte le altre citazioni.

In Numeri 3:26, la "porta del Cortile" viene cosi menzionata, ed è bene tradotta. L'identità dei due luoghi, non dipende molto dal significato delle parole, per quanto dipende dalla descrizione impiegata nel contesto. Non di meno, sembra che il Signore abbia intensificato la distinzione, usando una parola Ebraica molto differente, per rappresentare il portico del Cortile in tutt'i casi, salvo in uno. La parola usata per "portico" significa letteralmente apertura. Diodati traduci sempre "Entrata del Cortile".

Questi due becchi presi da Israele e portati nel Cortile, tipificano o rappresentano, tutti quelli elle provengono dal mondo, e accettando la redenzione di Gesù, consacrano completamente la loro vita sino alla morte, nel servizio di Dio durante l'era Evangelica. Attratti dal Signore nel principio, dal Campo (condizione del mondo) ov'erano peccatori come il resto, essi si sottomisero all'ordinamento del signore, e vengono a Dio mediante Cristo, il Portico, imi Cortile o condizione giustificata. Colà, essendo giustificati, fatti giusti o accettabili, per il merito di Gesù, sono gradevoli a Geova per del sacrifizio, per divenire morti come il loro Redentore Cristo Gesù, come esseri umani, e d'entrare nelle condizioni celesti o spirituali con Lui; primo, nella condizione spiritogenerata (della niente spirituale) e secon­do, nella condizione di nascita dallo spirito, del corpo spirituale — condizioni rappresentate rispettivamente dal Santo e dal Santissimo.

Dom. 44: Perché i becchi venivano presentati alla porta del Tabernacolo?

Vedi risposta precedente.

Dom. 45: Perchè venne ordinato ad Aaronne di gettar le sorti sui becchi?

L'estrazione a sorte per vedere qual becco sarebbe stato "per il Signore", e quale "l'emissario", indica che Iddio non ha alcuna scelta o preferenza su chi di coloro che presentano sè stessi e si consacrano, vinceranno il premio. Ciò dimostra, che Iddio non decide arbitrariamente, quali saranno i consacrati che diverranno partecipi della divina natura e coeredi del N. Signore, e quali no. Coloro che patiscono con Lui, regneranno altresi con Lui; e quelli che evitano le prove di fuoco, con della politica conciliatoria, perderanno la coeredità nella gloria promessa. — Romani 8:17.

Ogni credente consacrato, giustificato nel Cortile, il quale è presentato dal Smo Sacerdote nel giorno di Riconciliazione in quest'era Evangelica, è accettevole come sacrifizio. — "Ecco, ora è tempo accettevole. (2 Cor. 6:2). Colui che osserva questo patto, e adempie il sacrifizio, vien rappresentato nel tipo, dal "becco pel Signore", e coloro che non concedone sè stessi come sacrifizî spontanei, (amando il mondo presente) rappresentansi dal "becco emissario" di Azazel.

 

 

Dom. 46: Possiamo noi pensare una maniera differente, da quella del sorteggio, con la quale il Signore avrebbe potuto meglio indicare, che Egli non faceva nessuna scelta tra i becchi consacrati — relativamente a quelli che dovevano essere i sacrificatori del piccolo gregge?

Rispondete a volontà.

Dom. 47: Perchè il becco emissario, era presentato vivo innanzi al Signore, mentre che il becco pel Signore veniva ucciso?

Vedi il paragrafo I della domanda 43a e quanto se­gue: Il nostro Maestro dichiara, che non entreranno nel Regno tutti coloro che dicono, "Signore! Signore"! Ugualmente, questo tipo indica che taluni dicono: [75]

"Signore, ecco consacro il mio tutto" promettendo di più di quanto sono premurosi di fare. Non conoscono cosa promettono o che cosa costa in abnegazione, il portare la croce con loro ogni giorno, e seguire le orme dell'uomo Gesù (del giovenco); ignorano cosa significa l'uscir verso di lui, fuori del Campo, (in pieno disprezzo e distruzione delle speranze umane ecc.) sopportandone il suo vituperio. — Ebrei 13:13.

In questo tipo dei due becchi, rappresentansi ambedue le classi di coloro che fanno il patto per morire con Cristo; quelli che veramente seguono le Sue orme, come Egli ci diede l'esempio, e quelli che per "il timor della morte (presente) sono soggetti per tutta la loro vita alla servitù". (Ebrei 2:15) La prima classe, è il "becco pel Signore", e la seconda è il "becco emissario". Ambedue le classi dei becchi come vedremo in seguito, parteciperanno nell'opera di Riconciliazione — nel portare il mondo in perfetta armonia con Dio e la sua legge, quando questo giorno di "Riconciliazione", l'Era Evangelica sarà terminata. Soltanto la prima classe però, (il becco pel Signore) la quale segue il Capo, fa parte "dell'offerta pel peccato", ed infine sarà glorificata.

Dom. 48: Perchè ambedue i becchi erano presi d'infra i figliuoli d'Israele?

Vedi paragrafo 2 della domanda 43.

Dom. 49: Perchè i becchi non erano portati nel Santo, invece di essere presentati al Signore, alla porta?

Rispondete da voi.

Dom. 50: Tutti coloro che si consacrano, per essere morti in Cristo, otterranno il premio, per il quale si consacrano? E se no, perchè no? — Matteo 16:24.

Vedi II paragrafo della 47a domanda.

Dom. 51: Il becco pel Signore trattavasi nella medesima maniera come il giovenco? e perchè? — Lev. 16:41, 15.

Ed ora ritorniamo al Smo Sacerdote. Dopo che avrà asperso il "Propiziatorio", — la parte ove si compie la soddisfazione — con il sangue del giovenco, per sette volte (completamente) "allora egli ucciderà il becco [76] d'offerta per il peccato, per il popolo, e porterà il suo sangue entro la Cortina, e del suo sangue, farà come ha fatto per il sangue del giovenco; l'aspergerà sul Propiziatorio, sopra ed innanzi questo." In breve, quel che era fatto al giovenco, ripetevasi pel "becco pel Signore". Veniva ucciso dallo stesso Smo Sacredote, il suo sangue si aspergeva ugualmente, ed il suo grasso ecc., bruciavansi parimenti in sule' Altare, nel Cortile. Il corpo del "becco pel Signore" era arso con la medesima ma­niera dell'arsione del giovenco—fuori del Campo. (Versetto 27) E' degno di appunto, che mentre il giovenco nel suo vigore è molto grasso, al contrario, il becco è un animale molto magro. Di modo che, N. Signore Gesù, rappresentato dal giovenco, avea grande abbondanza di grasso — zelo e amore — per il suo sacrifizio; mentre che i suoi seguaci, rappresentati dal becco, sono in proporzione molto magri.

Dom. 52: Per chi era offerto il "becco pel Signore" in sacrifizio? — Lev. 16:15.

Vedi risposta precedente.

Dom. 53: Possiede il becco, la medesima quantità di grasso come il giovenco? e che cosa tipifica?

Vedi 51ma risposta.

Dom. 54: Offrivansi altre offerte per il peccato, fuori del Campo?

L'Apostolo Paolo spiega, che solo quelle bestie, le quali erano "offerta pel peccato", erano arse fuori del Campo, e continuando, aggiunge: "Or dunque usciamo a Lui, fuori del Campo portandone il Suo vituperio (Ebrei 13:11-13). Così, noi abbiamo un'indiscutibile testimonianza o dichiarazione, che non solo i seguaci di Gesù, rappresentansi da cotesto "becco pel Signore"; ma ancora, che il loro sacrifizio, calcolato con quello del loro Capo Gesù, fa parte dell'offerta per il peccato del mondo. "Gli oltraggi di coloro che Ti oltraggiano cadono su di me". — Salmo 69:9. [77]

Dom. 55: Che cosa tipifica l'arsione della pelle, carne ecc., del becco, fuori del Campo. — Coloss. 1:21; Matteo 8:11.

Quel che accadeva al giovenco lo stesso accadeva al becco d'òfferta pel peccato. La stia arsione fuori del Campo, rappresenta la disistima dell'offerta, da coloro fuori d'alleanza con Dio — gli increduli del Cristianesimo o Paganesimo, la maggior parte animosa, essendo stata dimostrata dall'Israele nominale, carnale e spirituale. 

(1) Geova riconosce, e possiamo essere certi che il N. Signore riconosce ancora, il sacrifizio del corpo di Cristo, come soave incenso penetrante sino il Propiziatorio. 

(2) Quelli che riconoscono i sacrifiizi dei santi, rappresentati dal grasso del becco pel Signore, l'offerta per il peccato fatta sull'Altare di rame, e che realizzano chè la loro abnegazione, (dei santi) è gradevole a Dio, non sono molto numerosi; sono solo coloro che sonò sacrificatori, "i casigliani della fede".

(3) Coloro che vedono questi sacrifizî e la loro abnegazione, come una consumazione "d'immondiziè è lordure del mondo", sono di quella classe che rimane lungi da Dio — "nemici di Lui; d'opere malvage". Costoro sono quelli per i quali N. Signore ha predetto: "Mentendo, diranno contro a voi ogni sorta di male per cagion mia." — Matt. 5:11.

Dom. 56: Tutti coloro che seguono le orme di Gesù, e sperano la sua gloria, devono essi attendersi simili prove di disprezzo e d'ignominia, come le ebbe il nostro Capo? (Matteo 10:24) Citate dei passi Biblici che confermino questo.

Vedi risposta precedente.

Dom. 57: Com'è che noi possiamo uscire fuori del Campo, verso di Lui? — Matt. 10:24, 25; Ebrei 13:13.

Vedi II e III paragrafo della 47a risposta.

Dom. 58: Quale classe può soltanto apprezzare pienamente, il valore del sacrifizio della classe rappresentante il becco pel Signore?

Vedi 55a risposta. [78]

Dom. 59: Qual'altra classe può apprezzare questo sacrifizio, in una certa misura?

Vedi 55a risposta.

Dom. 60: Quali lezioni dobbiamo imparare da tutti questi fatti?

Quali lezioni or dunque tipificano questi fatti? —Che sinchè noi medesimi siamo dei veri sacrificatori nel Santo, o veri membri della famiglia della fede nel Cortile, mai più potremo essere gli schernitori dei veri sacrificatori del tempo presente. Nemmeno saremo accecati da malizia, odio, invidia o contesa — in modo da non poter vedere i sacrifizî che Iddio accetta. Che cosa dunque dobbiamo dire di coloro, i quali una volta erano dei "Fratelli", partecipi dei medesimi sacrifizî, e offerenti in sul medesimo "Altare d'oro", e compagni della classe del Sacerdozio Regale, i quali si trasformano in tale guisa, e sono posseduti dallo spirito contrario, sino al punto di dire continuamente del male contro gli altri sacerdoti! Certamente dobbiamo temere (Ebrei 4:1) che costoro hanno lasciato il Santo ed il Cortile, e si sono recati fuori, lungi d'ogni relazione con Dio — nelle "tenebre esterne".

Dobbiamo fare tutto il nostro possichile per ricuperarli (Giacomo 5:20) ; non dobbiamo però in nessun caso e per nessun motive abbandonare il Santo, per render loro male per male e scherno per scherno. No! Tutti quelli che vogliono essere dei sacerdoti fedeli, devono seguire le orme del nostro Gran Sommo Sacerdote, amando i loro nemici e beneficando quelli che li perseguitano. Debbono essere delle copie di Lui, il quale schernito non scherniva, soffrendò non minacciava, ma si rimetteva nelle mani di Colui che giudica giustamente". — 1 Pietro 2:23.

Dom. 61: E' possibile per coloro che di già entrarono nel Cortine e nel Santo, di lasciare o d'essere gettati fuori da tutt'e due questi luoghi? — Ebrei 6:4, 8; 10:26-31.

Vedi risposta precedente. [79]

Dom. 62 : Sarebbe debito e proprio, per coloro che trovansi nel Santo, di schernire o malmenare quelli che abbandonarono il Santo ed il Cortile? — Giuda 9.

Vedi 60a risposta.

Dom. 63: Qual'è il significato del Propiziatorio (coperchio?) — Levit. 16:14, 15 ; Rom. 3:25.

Dom. 64: Perchè Aaronne aspergeva il Propiziatorio con il sangue del giovenco per sette volte?

Vedi 51a risposta, e questo N. B. — Il becco pel Signore rappresenta i componenti il "piccolo gregge", i suoi fedeli seguaci. Tutti sono uguali, tutti vengono dalla medesima "via angusta", di modo che, quel che è vero per il gruppo in complesso, è pur verace per ognuno separato. Il becco pel Signore dunque, tipifica ogni membro in particolare con il suo sacrifizio, eccetto, che il tutto deve completarsi, e finire il sacrifizio di tutti, prima che il sangue del becco (che rapresenta tutto il corpo di Cristo) sia offerto sul Propiziatorio.

Dom. 65: Che cosa significa il conferimento dello Spirito Santo, nel giorno della Pentecoste, per i veri consacrati?

Così dunque, noi vediamo chiaramente, che tutta quest'èra Evangelica, è un'èra di patimenti e di morte, per coloro i quali sacrificano la natura terrena umana, allo scopo di divenire partecipi della spirituale, della celeste. Non appena il sacrifizio di Gesù per il suo corpo, la sua casa, fu compiuto e presentato al Padre, dopo la Sua ascensione, tosto fu inviato dal Padre l'indizio dell'accettazione del sacrifizio — il battesimo della Pentecoste — sui rappresentanti della sua chiesa, del suo corpo o della sua casa. Allora, la sua unzione, lo Spirito Santo, (simbolizzato dall'olio sacro d'unzione) scese sulla chiesa, e continua d'allora a spargersi su di tutt'i membri viventi del corpo del Smo Sacerdote, senza la necessità di ripetizione; perchè chiunque si batezza in Cristo, come membro di Lui, si battezza nel suo Spirito, nello Spirito il quale vivifica ogni membro del suo corpo. [80]

Dom. 66: Perchè lo Spirito non fu conferito ai discepoli, primo della Pentecoste?

Vedi risposta precedente.

Dom. 67: Com'era preombregg iato nel tipo, il battesimo dello Spirito Santo alla Pentecoste?

Questo impartizione di Spirito Santo, fu un indizio dell'accettazione da parte di Dio, di quelli che credenti in Gesù, di già consacrati, attendevano in Gerusalemme secondo il consiglio del, Maestro, l'accettazione dei loro sacri tizi da parte del Padre, (largita nell'Amato) ed il loro generamento dallo Spirito Santo dell'adozione, come figli. Questa venuta dello Spirito Santo, della ptenza o "Mano" del Signore nella Pentecoste, nel tipo, indicavasi (versetto 15) dall'uscita del Smo Sacerdote dal Tabernacolo — dall'imposizione delle sue mani in sul becco pel Signore, e dall'uccisione di questo.

Dom. 68: Con quali mezzi, N. Signore fu messo in grado di portare a termine fedelmente, il suo patto di sacrifizio sino alla morte? E da quale potenza, sarà messo in grado ogni membro del suo corpo?

Precisamente, come lo Spirito del Padre rese capace a Gesù, di compiere tutto quello che fu tipificato dal giovenco, lo stesso Spirito o potenza o influenza di Dio, lo spirito o influenza della verità a mezzo di Cristo, in sulla classe del becco pel Signore, li rende capaci di crocifizzarsi come uomini — di uccidere il becco, di mortificare gli atti del corpo — colla promessa speranza della gloria, onore, e immortalità della natura divina, come nuove creature in Cristo.

Dom. 69: In quale senso, possono essere considerate come veraci, le parole dell' Apostolo Paolo: "Vivo, non più, io, ma vive in me il Cristo"? — Gal. 2:20; Filip. 3:8-10.

Così ad esempio, l'Apostolo Paolo: quand'era posseduto dallo spirito del Conduttore e Capo, poteva calcolare il tutto come danno ed immondizia, per guadagnare (una communione con) il Cristo, e trovarsi in Lui. Ispirato da cotesta speranza e spirito, poteva dire: "Vivo [81] io (la nuova creatura) ma non più io (la vecchia creatura, rappresentata dal becco consacrato)". Esso (il becco) consumavasi con dei scherni e col disprezzo del mondo — fuori del campo. Le affezioni terrene e le forze di Paolo, furono presentate a Dio, come un sacrifizio vivente. D'allora, il Cristo viveva in lui, la speranza di gloria — la mente di Cristo, — crocifizzando e reducendo a servitù la sua carne umana giustificata, con le affezioni e desideri.

Dom. 70: Con quali mezzi illuminansi e cibansi i consacrati del Signore e seguaci, che trovansi nella condizione del Santo?

Mentr'egli si trovava in realtà nel mondo, non era di questo e tanto cotesto ne è verace, che poteva dire: "Mentre che adesso vivo in carne, vivo però nella fede del Figliuolo di Dio". (Galati 2:20) Certo, per fede divenne "nuova creatura", alla quale appartenevano le grandissime e preziose promesse della natura divina, se rimaneva fedele. (2 Piet. 1:4) Viveva nella condizione del Santo, cibandosi con i "pani di presentazione" e continuamente illuminandosi dalla luce della 'Lucerna d'oro". In tal modo fornito con della conoscenza e potenza, poteva offrire "dell'incenso" gradevole a Dio, a mezzo del Cristo Gesù; cioè, il sacrifizio dell'Apostolo Paolo era gradevole a Dio, perchè gli era imputato il valore di Cristo. E così teneva sempre la natura del becco, sotto il sacrifizio; e non solo teneva morta la volontà carnale, ma per quanto era possibile, domava pure il suo corpo carnale — sotto il dominio della nuova volontà. Lo stesso veniva fatto dagli altri membri di questo gruppo, rappresentati dal "becco pel Signore", benchè gli altri non furono abbastanza noti. Il sacrifizio di Paolo, emanava un ricco profumo; il suo sacrifizio era di dolce e soave odore a Dio, ma questo come i nostri, 'era gradevole', non per il suo proprio valore, ma perchè partecipava ed era offerto in sul valore di Cristo, del Redentore, "l'Altare d'oro". [82]

Dom. 71: Esiste del valore effettivo nei nostri sacrifizî, come membri del corpo di Cristo?

Siccome il becco suppliva le mancanze dell'offerta pel peccato, completando il sacrifizio iniziato dal giovenco, così ancora, "il piccolo gregge" seguendo Gesù, "supplisce le mancanze dei patimenti di Cristo". (Col. 1:24) Non, che in realtà, il nostro sacrifizio abbia un certo valore, come quello del N. Signore; perchè egli solo fu perfetto e adatto per il riscatto, per l'offerta per i peccati. (Salmo 49:7; Galati 5:17) I nostri sacrifizî sono accettevoli a mezzo del suo valore, che è imputato su di noi; il quale, prima ci giustifica, e poi per la grazia, la quale permette il nostro essere giustificato d'essere offerto con il sacrifizio perfetto del N. Signore, e come membri del Suo corpo, ci viene concessa la partecipazio­ne nei patimenti di Cristo, per partecipare infine nella Sua gloria — per partecipare nella futura opera di benedizione del genere umano, con dei privilegi e opportunità per il completo ristabilimento.

Dom. 72: Verrà un dì che cesserà ogni sacrifizio?

Dom. 73: E' questo giorno prossimo?

Dom. 74: Quale ricompensa gloriosa, è promessa al termine della via?

Verrà adunque l'ora, ove il sacrifizio degli ultimi membri di questo "becco pel Signore", sarà consumato, e l'offerta pel peccato cesserà per sempre. Crediamo altresì saldamente, basandoci su delle prove date altrove, che ci troviamo di già alla fine del Giorno di Riconciliazione, e che gli ultimi membri di questa classe, del "Becco pel Signore", si stànno sacrificando, e che ben presto, gli ultimi membri di questa classe, del corpo di Cristo, oltrepasseranno la seconda Cortina, oltre la carne — passeranno alla perfezione della natura spirituale, la quale ha di già incominciato nella nuova mente o volontà.; la quale mente governa adesso i loro corpi mortali. E non soltanto questo, ma a cotali fedeli, vien fatta la promessa dell'acquisto della più alta della nature spirituali, "la natura divina". — 2 Pietro 1:4. [83]

Dom. 75: Che cosa significherà il passare oltre la 2a Cortina, pei veri santi del Signore? — Ebrei 6:19, 20.

Il passagio della seconda Cortina, per il corpo, significa, quel che significava rei' il Capo; significa la presentazione del sangue del becco, come significava la presentazione del sangue del giovenco. Il corpo del Sacerdote passante dalla seconda Cortina e portante il sangue del becco, rappresenta il passaggio definitivo del corpo di Cristo, oltre le condizioni umane, alla perfezione della natura divina, quando saremo simili a Cristo Gesù, il quale è di già "l'immagine espressa della persona del Padre". Beata speranza! "Mi sazierò del Tuo aspetto quando mi risveglierò a Tua somiglianza"; questo fu profeticamente detto per Gesù; e com'è sublime la promessa, "Saremo simili a Lui"! — Ebrei 1:3; Rom. 8:29; Salmo 17:15; 1 Giov. 3:2.

Dom. 76: Quale splendido evento seguirà, dopo che la presentazione del sangue (vita sacrificata), della classe del "becco pel Signore", sarà fatta al Padre, quando l'ultimo membro avrà passata la 2a Cortina?

Una volta raggiunta la condizione del Santissimo, sarà allora presentata l'evidenza del sacrifizio del corpo, come lo è tipificato dal sangue del becco asperso in sul Propiziatorio. "Ed egli farà espiazione per il luogo santo, per le lordure dei figli d'Israele, e per le loro trasgressioni in tutt'i loro peccati; e cosî farà pure per il Tabernacolo della convenenza, il quale è stanziato infra di loro e le loro lordure". — Levit. 16:16.

Quando questo sangue sarà offerto, sarà accettato pel popolo, come lo fu quello del nostro Glorioso Capo, (per Lui e la sua casa) e quindi, l'opera della riconciliazione sarà completata. Il peccato e la condanna saranno totalmente coperti per tutti, e ben presto ne seguirà l'opera grandiosa della concessione di questa riconciliazione del mondo con i suoi eccellenti risultati, simili alla benedizione della Pentecoste, che venne sul "Corpo", subito dopo l'accettazione del sacrifizio di Gesù — quando [84] oltrepassò la seconda Cortina della carne, e purgò i nostri peccati al Propiziatorio celeste. — Ebrei 1:3.

Dom. 77: Perchè nel tipo, il tutto veniva asperso con del sangue?

L'aspersione di ogni cosa con del sangue, indica che il sangue è di perfetta soddisfazione, ed indica ancora, che l'opera riguardante il "becco emissario", non faceva parte dell'offerta pel peccato, e che il sacrifizio di questo becco non era necessario per completare la "riconciliazione". Se ne deduce dunque, che in esso noi dobbiamo vedere un altro scopo e significato.

 

IL BECCO EMISSARIO (AZAZEL)

Dom. 78: Che cosa se ne faceva del becco vivo, dopo gettata la sorte? Cosa significa l'esposto al Lev. 16:21, che Aaronne pose le sue mani sul becco emissario, e confessò su di esso tutte le iniquità dei figliuoli d'Israele, e tutte le loro trasgressioni, con tutti i loro peccati, deponendoli sulla testa del becco? — Vedi Z. '09-204.

"E dopo che avfà. nnito di fare riconciliazione per il Santuario, (Santissimo) e per il Tabernacolo della convenenza, (il Santo) e per l'Altare (del Cortile), egli porterà il becco vivo, ed Aaronne porrà le sue due mani, in sulla testa del becco vivo (emissario), e confesserà su di lui tutte le iniquità dei figliuoli d'Israele (che tipificano il mondo), e tutte le loro trasgressioni, con tutt'i loro peccati, e li porrà in sulla testa del becco, e rinvierà questo per mano d'un uomo assegnato (chiunque sarà di portata); nel deserto". — Levit. 16:20-22.

Dom. 79: Quale classe rappresentasi dal becco vivo o emissario? Apoc. 7:13-15.

Dom. 80: Tipifica questo becco ancora i peccatori volontarî?

Come abbiamo innanzi riportato, questo becco emissario, il quale era offerto per sacrifizio con l'altro, ma Che trascurò di sacrificare, e di seguire l'esempio del giovenco, intendiamo, che rappresenta una certa classe del popolo di Dio, la quale fece il patto di morire a riguardo del mondo, sacrificando la sua giustificata natura [85] umana, ma che trascura di adempiere il sacrifizio ch'essa ha promesso. Questo becco, non rappresenta coloro che retrocedono in perdizione, cioè quelli che ritornano, come "la troia lavata è tornata a voltolarsi nel fango del peccato"; (Ebrei 10:39; 2 Pietro 2 :22) ma bensì, una certa classe la quale cerca d'evitare il peccato, di vivere moralmente e di glórificare il Signore. Per cercare però la gloria e l'onore del mondo, è retrocessa nell'adempiere il sacrifizio dei diritti terreni, nel servizio del Signore e dell'opera sua.

Dom. 81: Per quanto tempo la classe del becco emissario è esistita?

Questa classe del becco emissario, è esistita per tutto il tempo di quest'èra Evangelica. Il becco e l'opera eseguita su di esso, nella fine del "giorno di riconcilia­zione", rappresenta nel senso generale, ogni individuo di questa classe, quelli viventi durante la fine dell'èra di sacrifizio. Osserviamo però in primo luogo, la proposta condotta di Dio inverso i membri di questo gruppo, i quali vivranno quando l'opera d'offerta pel peccato sarà terminata — inverso gli ultimi membri del gruppo del "becco emissario" — e dopo vedremo in quale modo il tipo si conforma ai membri precedenti, della stessa classe.

Dom. 82: Sarà questa classe perfezionata, come classe, mentre ancora esisterà in carne qualche membro del "becco pel Signore"?

Ricordiamoci, che adesso trattiamo dei fatti del futuro, dopo le offerte pel peccato. Il becco pel Signore non è ancora stato interamente consumato, per conseguenza, il "piccolo gregge" rappresentato dal corpo del Sacerdote, non si è recato ancora oltre la "seconda Cortina", nella condizione della perfezione spirituale; e l'opera speciale per il "becco vivo", l'emissario, non sarà fatta che dope questo. [86]

Dom. 83: Questi membri del becco emissario, son amati dal Signore? e come saranno trattati per la loro puri ficazione?

Altre scritture, come Apoc. 7:9, 13-17 e 1 Corint. 3: 15, ci indicano che vi esisterà "una grande moltitudine", la quale durante questo secolo, si è introdotta nella lotta per il gran premio — per la coeredità con il Cristo, e la quale trascura di correre legalmente per ottenerlo. Costoro, quantunque non vincano il gran premio, (1 Cor. 9:17), sono oggetto dell'amore del Signore, perchè nel loro cuore amano la giustizia e non il peccato. Quindi, nella Sua provvidenza, a mezzo delle circonstanze della vita, il Signore procederà affinchè costoro passino "dalla grande tribolazione'', la quale compierà la distruzione della loro carne al fine che il loro spirito sia salvato nel giorno del Signore Gesù". (1 Cor. 5:5) Essi consegnarono sè stessi a Dio, mediante Gesù che imputò loro il Suo merito. Iddio ha accettato la loro consacrazione, e li calcolò secondo il loro patto, morti, come esseri umani, e viventi come nuove creature spirituali. Con la loro mancanza però nell'adempimento del contratto della loro consacrazione, si tolgono (la sè stessi dal "Sacerdozio Regale": cioè, dall'essere membri del Corpo di Cristo. "Ogni tralcio in me, non recante del frutto, Egli lo toglie". — Gio. 15 :2, Diaglotta.

Dom. 84: Quale sarà il premio e la posizione di questa classe?

Qnesta classe giace in condizione pietosa. Mancano di ottenere il premio e perciò non possono ricevere la natura divina, e nemmeno ottenere il ristabilimento alla perfetta natura umana con il mondo; poichè nella loro consacrazione, tutt'i diritti umani e privilegi furono accettati per sacrificio e non avevano in seguito, che solo le speranze spirituali con l'opportunità di correre il corso per la natura divina. Ma quantunque non fedeli e vincitori, il Signore li ama, e libererà coloro che per il timore della morte, dell'umiliazione, del disprezzo, del [87] vituperio, riportati dal giovenco e dal becco fuori del campo — nel deserto, nella separata condizione o morte, non erano stati sufficientemente zelanti o fedeli nella loro relazione con il Signore, la verità ed i fratelli del Signore. Essi furono impediti dal timore degli uomini e dalle tradizioni e concetti i quali tendono del tranello, e li ritengono dall'obbedienza inverso Iddio sino alla morte. — Ebrei 2:15.

Mediante il favore del Sino Sacerdote, questi della "grande moltitudine" passeranno dalla "grande tribolazione", affinchè venga distrutta la loro carne. Questo non farà di loro dei volontarî vittoriosi, e nemmeno dei membri del corpo — della Sposa di Cristo; non darà ad essi del posto in sul trono, come re e sacerdoti, ma bensì una posizione dinanzi al trono, come perfette creature spirituali, sebbene non di quella classe di più alto ordine spirituale — divino. Quantunque non acquisteranno la corona di vita, l'incorruttibilità (l'immortalità), nondimeno, acquisteranno una natura come quella degli angioli. Serviranno Iddio nel Suo Tempio, benchè non membri di quel Tempio simbolico, il quale è il CRISTO. — Apoc. 7:14; 15.

Dom. 85: Che cosa viene significato con il rilascio dei becco emissario nel deserto?

Questa classe rappresentata dal becco emissario, sarà inviata nel deserto, in condizione di separazione dal mondo, forzata per ciò, "dall'apposito uomo" — dalle circostanze tormentose —affinchè siano staffilati dalle condizioni contrarie, per apprendere la vanità, l'inganno la perfetta indegnità dell'approvazione umana, a sino a che le loro speranze e ambizioni umane muoiano ed essi siano pronti a dire: "Sia fatta la volontà di Dio e non quella mia"! Il mondo è sempre pronto a disprezzare e rigettare i castigati (i sotto correzione) e gli flitti, benchè questi desiderino caldamente il sorriso ingannatore e le vane onorificenze del mondo. Il corpo del "becco emissario", non veniva arso nel deserto; poiché [88] solo le offerte pel peccato (il giovenco ed il becco pel Signore) brnciavansi. (Ebrei 13 :11) L'arsione delle offerte pel peccato rappresenta la salda e continua sottomissione di queste classi, all' ardente tortura dei patimenti — rimanendo fedeli sino alla morte. Tutte e due queste classi, soffrono sino alla morte della loro volontà umana e del loro corpo; quelli però che compongono la prima classe muoiono volontariamente, consumandosi dalla continua mortificazione della carne, come viene dimostrato dal fuoco simbolico, che ardeva coi di mia continuamente sino a che nulla rimaneva di combustibile. Ed i componenti la seconda classe, semplicemente vengono inviati nel deserto e abbandonansi colà per morire involontariamente. Il loro amore inverso l'approvazione del mondo perisce colla stessa trascuranza, disprezzo e oltraggio del mondo, mentre che in questo frattempo, la loro nuova vita spirituale si matura. La classe del becco pel Signore, depone la sua natura umana premurosamente, a mezzo dello spirito e l'aiuto del Signore per sacrifizio, volontariamente; invece che la carne della classe del becco emissario, vien distrutta dalla divina provvidenza al fine di salvarne lo spirito.

Dom. 86: Tutti quei della classe del becco emissario o della grande moltitudine, verranno essi allo sviluppo nella grande tribolazione, con la quale terminerà l'èra Evangelica?

Vedi risposta precedente e quanto segue: "E non solo ciò sarà rimarchevolmente adempiuto fra non lungi, verso gli ultimi membri di cotesta classe del becco emissario, ma il medesimo venne adempito in una certa misura, per tutta l'èra Evangelica, poichè è sempre esistita una certa classe ed ancora numerevole, la quale obbligatoriamente soltanto consegnò alla morte il proprio volere, ed invece di sacrificare premurosamente, sofferse la distruzione della carne. (1 Con 5:5) Ambedue le classi rappresentate dai becchi, si svilupparono a fianco a fianco per tutta l'èra. [89]

Dom. 87: In quale modo questi captivi saranno liberati dopo la glorificazione degli eletti?

Dopo le esperienze dell'era Evangelica, la divina provvidenza, la Mano del Signore, libererà. i captivi, con il rovescio delle moltepliche teorie, dogmi e tradizioni degli uomini, e coll'abbattimento delle grandi organizzazioni della chiesa nominale, nelle quali e mediante le quali, il suo popolo, della classe del becco emissario è ritenuto — impedito d'udire ed ubbidire alla voce del Signore.

Sospinti in libertà. mediante la caduta di Babilonia, questi santi della tribolazione comprenderanno la perdita del gran premio, ed allora udendo la voce del Smo Sacerdote, si troveranno nella condizione deserta, della separazione e distruzione della carne. In nessun tempo antecedente vi furono tanti consacrati, legati come quest'oggi, nonostante, ve ne siano stati per tutta l'èra Evangelica.

Dom. 88: Soffrono i fedeli supervittoriosi, simile gran tribolazione? e da qual punto di vista i loro patimenti differiscono da quelli della "grande moltitudine"?

Tutti i consacrai i d'ambedue le classi (del becco pel Signore e dell'emissario) passano per grandi prove ed afflizioni colla differenza, che queste prove ed afflizioni, dalla prima classe, calcolansi come leggere e vengono sopportate con premura, e gioisce d'essere degna di soffrire. Il loro sacrifizio, è un sacrifizio volontario, come quello del Capo. Le afflizioni però dell'altra classe, sono per essa noiose, grandi prove, quasi senza gioia — una distruzione imposta della carne, e alla fine del corso, le posizioni ed i premi sono proporzionalmente differenti.

GLI OLOCAUSTI DEL GIORNO DELLA RICONCILIAZIONE.

"Ed Aaronne entrerà nel Tabernacolo della conveneniza (il Santo), e si svestirà la divisa di lino, la quale avea indossato entrando nel luogo santo, (Santissimo), e la deporra cola; e laverà il suo corpo nell'acqua, nel [90] luogo santo (Cortile), e vestirà le sue vestimenta (usuali, di gloria e onore) ; poi esca ed offra il suo olocausto, e l'olocausto del popolo, e faccia espiazione per sè (il corpo — la chiesa — il piccolo gregge) e per il popolo." (Levit. 16:23, 24) La medesima opera di riconciliazione, nei suoi intimi aspetti o figure.

Dom. 89: Perchè venne ordinato ad Aaronne di portare due montoni per olocausto?

L'olocausto consisteva di due montoni (versetti 3, 5), uno rappresentante il giovenco e l'altro il becco pel Signore. Cotesti montoni, in tutto simili, indicano l'unità, l'armonia dei sacrifizî fatti da Gesù e da quelli che seguono le sue orme — essi dimostrano, che al cospetto di Dio, sono tutti un sacrifizio, "perchè il santificante (Gesù) ed i santificati (il piccolo gregge) son tutti da uno; per la quale ragione, Egli non si vergogna di chiamarli fratelli — Ebrei 2:11.

Dom. 90: Perchè si svestiva delle vestimenta di lino, ed indossava quelle per gloria e onore, prima d'offrire gli olocausti?

Vedi paragrafo precedente e quanto segue:

Siccome l'offerta pel peccato illustrava la morte del Redentore, come sacrifizio, così pure la seguente offerta dell'olocausto illustrava la manifestata accettazione del medesimo sacrifizio da parte di Dio. Non dimentichiamo, chi Iddio indicava con ciò, che non manifesterebbe l'accettazione dei "migliori sacrifizî" da quei dei tori e dei becchi, se non prima si compiano i sacrifizî per i peccati, ed il Smo Sacerdote si vesta della gloria e dell'onore del suo grado, rappresentato dal cambiamento della divisa. Durante il tempo d'offerta pel peccato, indossava soltanto la divisa di lino. Dopo di ciò (e di solito) portava la divisa gloriosa, rappresentante la gloria e l'onore concessigli. Le offerte per i peccati continuano per tutta l'èra Evangelica, e verun onore è concesso ai sacerdoti; ma alla fine di questa, avviene l'aspetto esterno dell'accettazione di questi da Dio, con la [91] concessione della gloria e dell'onore ai sacerdoti, i quali fecero i sacrifizî per la benedizione del mondo e per il peccato del quale ancora essi fecero espiazione.

Dom. 91: Erano dunque trattati ambedue i montoni nello stesso modo?  Lev. 9:12-16.

Dom. 92: Che cosa tipificasi con ciò?

Questo viene dimostrato più oltre, nel trattamento d'ambedue questi sacrifizî. I montoni dell'olocausto, si tagliavano a pezzi e si lavavano; i pezzi poi si ponevano con assieme la testa, in sull'altare, e si bruciavano in olocausto di odor soave a Geova. Poichè ambedue questi montoni erano cosî trattati, indica che nella stima di Geova, cotesti erano parti di un sacrifizio, i membri uniti con il Capo, gradevoli nel complesso, come espiazione per i peccati del mondo — soddisfacendo in tal modo i requisiti della giustizia in favore di tutto il mondo dei peccatori.

Dom. 93: Qual'è la differenza tra l'olocausto e l'offerta pel peccato?

Vedi paragrafo secondo della 90a domanda.

Dom. 94: Quando Iddio manifesterà la sua accettazione del sacrifizio completo per i peccati del mondo? — Levit. 9:22-24; Apoc. 14:1-7.

Dom. 95: Perchè i sacrifizî di Cristo e dei suoi membri, chiamansi "migliori sacrifizî? — Ebrei 7:19-23.

Dom. 96 Dobbiamo noi attendere che Iddio darà onore e dignità al suo scelto Sacerdozio, innanzi agli uomini, mentre ancora dimora in carne? — Filipp. 2:5-10; 1 Cor. 4:8-14.

Vedi la risposta nel II paragrafo della 90a domanda.

Dom. 97: Dov'è che il Sacerdote offriva il sacrifizio dell'olocausto? — Lev. 16:24

L'olocausto bruciavasi in sull'Altare, nel Cortile, insegnando cosi, che Iddio manifesterà la sua accettazione dell'intero corpo, (del Capo e dei pezzi, i membri) al cospetto di tutt'il popolo; del medesimo popolo, che rivolse gli occhi con disgusto dal sacrifizio della vita di Gesù e dei suoi seguaci durante l'èra Evangelica. Prima [92] però di questa manifestazione dell'accettazione di Dio dell'opera, la moltitudine del becco emissario viene in­viata nel deserto, e le vestimenta del Sacerdote vengono cambiate.

Dom. 98: Spiegate la differenza del significato, delle vestimenta che il Sacerdote indossava nel Giorno di Riconciliazione, e delle vestimenta che il Sino Sacerdote indossava alla fine di detto giorno.

Dom. 99: Che cosa significa il lavaggio della persona del Smo Sacerdote in acqua, dopo la fine dell'offerta pel peccato, e prima di sacrificare l'olocausto? — Lev. 16:24.

Siccome la veste bianca portata per tutta la durata dell'opera di sacrifizio, copriva il corpo, e rappresentava la giustificazione del corpo, la loro purità innanzi a Dio per il Cristo, altresì la "divisa d'onore e gloria" che indossava in appresso rappresenta la posizione gloriosa della chiesa, e la sua opera avvenire, dopo il perfezionamento delle "nuove creature", dopo il loro passaggio oltre la "Cortina". Il lavaggio d'acqna in quel momento, significa, che benchè la divisa bianca, (la giustizia imputata del corpo) veniva tolta, non calcolavasi però di nuovo su di lui il peccato, ma bensi il completamento della purificazione — il perfezionamento del corpo, nel compimento della risurrezione; la divisa per gloria e onore rappresentante la gloria, l'onore e l'immortalità della Prima Risurrezione, che è alla natura divina. Questo lavaggio indica ancora, che i peccati del popolo per i quali era stata fatta espiazione, non contaminano il sacerdote e la sua purità. Cosî dunque, finiva questo tipo della preparazione del sacerdozio e della soddisfazione per i peccati del mondo. Gettiamo uno sguardo però, su pochi versetti di questo capitolo (Lev. 16:1) di indiretta relazione col nostro tema.

Dom. 100: Perchè nel Tabernacolo della convenenza. (Santo) non v'era nessun uomo quando Aaronne entrava nel Santissimo, col sangue del giovenco e, del "becco pel Signore"?

Lev. 16:17. "Nessun uomo siavi nel Tabernaclo della [93] convenenza, quando egli entra per fare espiazione nel santuario (Santissimo) sino a che esca, dopo avere fatta espiazione per sè stesso e per la casa sua, e per tutta la sinagoga d'Israele."

Questa limitazione viene applicata solamente in que­sto giorno speciale, perchè l'apostolo dice: "Nel primo tabernacolo, (Santo) entrano di continuo i sacerdoti, compiendo i culti, e nel secondo (tabernacolo — il Santissimo) una volta l'anno, vi entra il Smo Sacerdote solo (nel giorno di Riconciliazione, il quale era fatto ogni anno). — Ebrei 9:6, 7.

I privilegi del vero Tabernacolo appartengono a colo­ro soltanto i quali sono veri sacerdoti — membri del corpo del Smo Sacerdote — di modo che, o ci troviamo come adesso nelle prime condizioni spirituali (pensando alle cose spirituali — nuove creature in Cristo Gesù) o come speriamo fra poco, trovarci nella seconda o perfetta condizione spirituale, questo proviene perchè siamo delle nuove creature in Cristo Gesù — e non più come uomini. "Or voi non siete nella carne (uomini), ma nello spirito (spirituali, nuove creature), se pur lo spirito di Dio abita in voi." — Rom. 8:9.

Dom. 101: Qual'è il significato tipico del fatto, che soltanto il Smo Sacerdoto entrava nel Santissimo una sola volta l'anno, nel giorno di Riconciliazione?

Dom. 102: il Smo Sacerdote ed i sacerdoti, entravan essi nel Santissimo, dopo il giorno di Riconciliazione? e che cosa tipificasi con ciò?

La restrizione che il solo Sino Sacerdote entrasse nel Santissimo, una sola volta l'anno per fare riconciliazione, non devesi malintendere, come se lui e gli altri sacerdoti non entravano mai più in esso nei successive giorni, dopo che il giorno di Riconciliazione avea fatta la piena riamicazione pel peccato. Anzi, il Sacerdote v'entrava di sovente dopo quel giorno. Egli entrava nel Santissimo, ogni qualvolta interrogava Geova per la, prosperità d'Israele ecc., usando il pettorale del giudizio [94] —l'Urim e Thumim, ed ancora quando si moveva il campo, la quale cosa accadeva sovente. I sacerdoti entravano ed abbassavano le cortine, avvolgendo l'Arca con tutto il suo corredo, prima che fosse permesso ai Leviti di trasportarli. — Num. 4:5-16.

Di nuovo ancora, allorquando qualche Israelita faceva dell'offerta pel peccato ai sacerdoti (dopo finiti i sacrifizî del giorno di Riconciliazione), costoro mangiavano cotesta offerta nel Santissimo. (Numeri 18:10) Lo stesso avviene con l'antitipo, dopo finito il giorno di Riconciliazione presente. Il Sacerdozio Regale sarà allora nel Santissimo o perfetta condizione spirituale, e colà, riceveranno (mangeranno) le offerte pel peccato, fatte dal mondo per le loro trasgressioni; non però per il peccato originale dì Adamo, il quale peccato fu cancellato nel Giorno di Riconciliazione. In quella perfetta condizione spirituale or dunque, il Sacerdozio condurrà e ammonirà in ogni affare i popoli, come rappresentasi dalle decisioni e risposte dall'Urim e Thumim.

Dom. 103: Coloro i quali cooperarono mediante i vitu­perî e le persecuzioni, alla distruzione dell'umanità di Cristo (il giovenco) e di quella del "piccolo gregge" (il becco pel Signore) avranno essi una speciale punizione dal Signore?

Lev. 16:28 "E colui che brucia questi, (il giovenco ed il becco per l'offerta del peccato) laverà le sue vestì, e laverà il suo corpo in acqua, e dopo ciò s'introdurrà nel campo".

Questo sembra indicare, che coloro i quali furono propriamente addetti per l'oltraggio, la beffa, e la distruzione della natura umana di Cristo, (il giovenco) e di quella del "piccolo «regge" (del becco) non riceveranno del castigo particolare per questo, poiche lo fecero per ignoranza — compiendo in pari tempo il Piano di Dio, a tempo debito. Costoro, possano lavarsi e purificarsi, e così entrare nel Campo—cioè, nella medesima condizione [95]con il resto del mondo, il quale è peccatore per eredità, e per i quali Gesù é morto, e tutti aspettano il ritorno del Smo Sacerdote e la benedizione che sarà estesa su di tutti.

Dom. 104: Coloro che contribuirono alla distruzione della natura umana, della carne, della grande moltitudine (becco emissario), avranno essi particolare retribuzione?

Levit. 16 :26 — "E colui chc ha spedito il becco emissario, laverà le sue vesti e laverà la sua carne in acqua, e poscia rientrerà nel Campo".

Ancor questo versetto, insegna la medesima lezione a riguardo di quelli che saranno istrumenti per recare delle afflizioni, e di conseguenza la distruzione della carne, della grande moltitudine, rappresentata dal "becco emissario". Saranno obbligati di ricevere speciale perdono dal Signore per queste ingiustize, ma infine, essi resteranno in sulla medesima base come il rimanente degli uomini.

LE BENEDIZIONI CHE SEGUONO I SACRIFIZÎ DEL GIORNO DI
RICONCILIAZIONE.

Dom. 105: Qual' era l'attitudine dei figliuoli d'Israele, al cospetto di Dio, dopo il termine dei sacrifizî del Giorno di Riconciliazione?

Così dunque il giorno tipico di Riconciliazione, prendeva fine, ed Israele purificato in tal modo dal peccato, tipicamente, non appariva contaminato e diviso da Dio, ma bensî riconciliato con Lui. La giustizia non esercitava più la condanna, raccomandava però a loro, di risentirsi che Iddio era presente infra di loro, per benedirli e guidarli nella Canaan, nel riposo e nella pace. — Lev. 16:33, 34.

 

Dom. 106: Per chi e per qual motivo offronsi i sacrifizî di Cristo e della Sua Chiesa? — Levit. 16:14, 15.

Dom. 107: Per quali peccati si faceva l'Espiazione? -­-- Rom. 5:17-19.

Dom. 108: Quand'è che Iddio per la prima volta riconoscerà il genere umano? — Lev. 9:8-25; Romani 8:10-21. [96]

Dom. 109: Quali saranno i gloriosi risultati o esiti di quel riconoscimento? — Apoc. 22:1-3; Isaia 11:6-9; 35:1-10; 29:18-20.

Risposte alle domande 106,107,108, e 109: L'antitipo del giorno di riconciliazione, è quest'èra Evangelica, durante la quale, Gesù ed il suo "Corpo", la chiesa, (in virtù della redenzione e della conseguente giustificazione) fanno del sacrifizio e dell'offerta definitiva alla giustizia, per la completa soddisfazione del peccato Adamico. Allorqnando l'opera di riconciliazione si completerà, Iddio riconoscerà il mondo del genere umano, e porrà il suo Santuario infra gli uomini, ed allora avrà luogo l'adempimento dello scritto: "Ecco il Tabernacolo di Dio (la dimora di Dio, la chiesa glorificata) con gli uomini, ed Egli abiterà con loro, e farà scomparire ognî lagrima dai loro occhi, e la morte non sarà più; nè cordoglio, nè grido, nè dolore vi saranno ormai, perchè le cose di prima (il regno di Satana, del peccato e della morte) sono trascorse. E Colui che siede sul trono disse: Ecco io fo il tutto a nuovo". — Apocalisse 21: 3-5.

Dom. 110: Le benedizioni derivanti dal Regno di Giustizia, che sarà stabilito dopo la chiusura del giorno antitipico di Riconciliazione, saranno esse istantanee o graduali? — Isaia. 62:10-12; Giov. 5:28, 29; 1 Cor. 15:23-25; Isaia 65:20.

Mentre che queste benedizioni deriveranno dall'erezione della dimora di Dio, o del Santuario infra gli uomini ("e glorificherò il luogo dei miei piedi" — "la terra è il piedistallo dei miei piedi". — Isaia 60 :13 ; 66: 1), nonostante, l'opera susseguente della benedizione sarà graduale occorrendo per questo definitivo compimento, tutta l'èra Millenniale; cioé, la morte Adamica, i dolori e le lagrime cesseranno gradualmente, e saranno gradualmente asciugati. Quest'opera incomincerà con la seconda venuta del Cristo, del Sacerdote Regale, ma non sarà definitivamente compiuta che alla fine del Millennio. [97]

Dom. 111: Quest'opera graduale, era indicata nei sacrifizî tipici dei figliuoli d'Israele? e come lo era?

Il progresso graduale con il quale l'uomo sarà portato all'esistenza perfetta, e alla piena armonia con Geova, viene illustrato dai sacrifizî d'Israele, fatti dopo il giorno di Riconciliazione, gli antitipi dei quali, come vedremo fra breve, si adempiranno durante il Millennio.

Dom. 112: Come possiamo noi intendere rettamente, questi diversi sacrifizî tipici dell'èra Giudaica?

Per intendere rettamente quei sacrifizî tipici, devesi riconoscere, che l'èra Evangelica attuale, è il giorno di Riconciliazione verso Dio, per il peccato in generale del genere umano; ed ancora, che nel tipo, tutti sacrifizî fatti dopo il giorno di Riconciliazione, rappresentano degli adempimenti o antitipi convenevoli, dopo la fine di quest'èra Evangelica — d'adempirsi durante il Millennio allorquando il mondo dei peccatori potrà riamicarsi o riconciliarsi con Dio.

Dom. 113 : Quali sono le due figure o parti della Riconciliazione?

Dom. 114: Come e quando avrà luogo la prima parte di questa riconciliazione?

Dom. 115: Conte e quando viene eseguita la seconda parte?

Risposta alle tre domande: Or dunque, noi vediamo che la li Riconciliazione ha due parti: primo, la Giustizia che si riconcilia con Adamo ed i suoi figli, e che non li condanna e distrugge, a cagione del suo peccato; e secondo, il ritorno del peccatore, affinché si riconcilii con le giuste leggi di Dio, mediante il riconoscimento e l'obbedienza ad esse. La prima di queste fasi, dell'espiazione o Riconciliazione, si compie totalmente col servizio del Sacerdote nel Giorno pei sacri fizi della Ricancoliazione. L'altra, la Riconciliazione del mondo appo Iddio, o il portare quelli del genere umano che son premurosi, nella piena riconciliazione e armonia verso Dio, si compirà durante l'èra avvenire, dal Sacerdozio Regale", dai Re [98] glorificati e sacerdoti, i quali tipificati da Mosè, saranno il Gran Profeta, il quale il Signore susciterà al fine d'insegnare e governare il popolo, ed al Quale dovranno dare ascolto, altrimenti saranno troncati o recisi dalla vita — morranno la seconda morte. — Atti 3:23; Deut. 18:15.

Dom. 116: La scelta della Sposa di Cristo in questo secolo, per collegarsi con Lui, nella rinascita e nell'innalzamento del mondo, indica essa scelta, che questi della Sposa di Cristo, sono per natura migliori, o più puri dal resto del genere umano? — 1 Cor. 1:26-29; Rom. 3:10; Salmo 49:7.

Dom. 117: A chi dunque appartiene il valore del gran sacrifizio di Riconciliazione?

Risposta alle due domande : Comprendasi chiaramente, che sebbene è concesso ai santi seguaci di Cristo, come lo è illustrato dal "becco pel Signore", di partecipare e divenire membri dell'offerta pel peccato, per il mondo, questo non lo è perché sono più puri o migliori del mondo; poichè tutto il genere d'Adamo fu condannato in esso, e della posterità di Adamo non vi è giusto nemmeno uno" (Rom. 3:10) ; e niuno può riscattare un suo fratello. — Salmo 49:7.

I seguaci hanno parte nei sacrifizî per i peccati, per favore, affinchè così facendo possano partecipare con Gesù alla promessa natura divina, e divenire dei compagni e coeredi con Lui. Affinchè questo venga loro permesso, e affinchè possano divenire capaci d'offrire sè stessi come sacrifizî gradevoli, fu necessario applicare a loro, il benefizio della morte di Gesù pel primo; il quale li giustifica e li purifica. Quindi, la Sua morte benedice il mondo mediante il Suo Corpo, la Chiesa.

Dom. 118: Coloro già morti, come pure le nazioni viventi, parteciperanno alle grandi benedizioni? — Ebrei 2:9; 12:9; 1 Tim. 2:5, 6; Rom. 14:9; Osea 13:14; Ezechiele 15:44-68.

Con quale eccellente aspetto questi tipi insegnano [99] l'appieno riscatto per tutt'il popolo e lo ristabilimento e la benedizione per tutti!

Nulla sembra esservi di distinzione in questi tipi, tra morti e viventi, benchè alcuni possano suggerire, che quando i sacrifizî del Smo Sacerdote finiranno e le benedizioni s'inizieranno, solo coloro che vivranno allora, s'approfitteranno di coteste. No: al cospetto di Dio, i vivi ed i morti sono lo stesso. Iddio parla di tutti questi, come morti. Tutti sono sotto la schiavitù della morte in Adamo, e la piccola scintilla di vita che ogni uomo possiede. adesso, in realtà non è altro che un lento morire. La nostra razza, é una razza morta adesso, a motivo del Peccato d'Adamo. Alla fine però di questo giorno di Riconciliazione antitipico, le benedizioni di giustificazione e della vita, saranno estese a tutti, dietro condizioni che tutti saranno abili d'obbedire, e chiunque vorrà, potrà avere di nuovo, dal Datore di Vita, dal Re­dentore, tutto quel che egli ha perduto in Adamo —vita, libertà, favore di Dio, ecc., — tanto quelli che du­rante questo periodo scesero nella tomba, quanto quelli che vacillano nell'orlo di questa, "nella valle dell'ombra di morte".

Questo è lo scopo delle offerte antitipiche per il peccato; di liberare tutto il popolo, tutto il genere umano, dal dominio del peccato, la morte; lo scopo è di risto­rare questo mondo alla perfezione d'esistenza, la quale è essenziale per la perfetta felicità e la riconciliazione appo il Creatore:

Dom. 119: Com'è che furono proclamate le "liete novelle" del Vangelo ad Abraamo?

Questa è la benedizione che avverrà su tutte le fa­miglie della terra, mediante la Progenie di Abraamo. Queste erano le liete novelle proclamate ad Abraamo, siccome leggiamo: "Prevedendo Iddio, che giustificherebbe i Gentili (alcuni di questi adesso, ed altri durante il regno Milleniale) per la fede, preannunziò ad Abra­amo, l'Evangelo (le liete novelle) dicendo: "In te, e [100] nella tua progenie, saranno benedette (giustificate) tutte le nazioni della terra." ... "la quale progenie, è Cristo (prima il Capo e poi il Corpo)"; e se siete di Cristo (membri di Lui), siete adunque progenie di Abraamo ed eredi secondo la promessa"... riferendosi cioè, a quella benedetta classe, la progenie di Abraamo, che benedirà tutte le famiglie della terra. Genesi 28: 14; Gal. 3:8, 16, 29.

Dom. 120: Che cosa devesi completare, prima che avvenga la benedizione del mondo?

Questa progenie devesi completare però, prima che la benedizione del mondo abbia luogo, come lo è dimostrato dal tipo che abbiamo visto di già. L'offerta pel peccato, deve finire prima che sia possibile l'effusione delle benedizioni. Lev. 9:15, 23, 24; Rom. 19:21.

DOPO LA MORTE IL GIUDIZIO.

Dom. 121: Qual'è il giudizio riferito costi, che viene dopo la morte?

Un versetto direttamente connesso col nostro soggetto, come lo è evidente dal contesto, ma anche sovente malinteso, quanto nessun altro della Bibbia, è il seguente: "E come ne è deciso agli uomini (a Aaronne e successori, i quali era no semplicemente tipi del Sino Sacerdote della N. Creazione) morire una volta (tipicamente, come lo si rappresentava nell'uccisione dell'animale), e dopo ciò (come risultato di quei sacrifizî) il giudizio (di Dio, approvando o no il sacrifizio); così ancora, il Cristo offerto una volta. (mai più questo sarà ripetuto) per portare i peccati di molti, (d'ogni uomo); apparirà di nuovo, senza peccato (senza macehia alcuna, per i peccati portati, e nemmeno per ripetere l'offerta pel peccato) a coloro che l'attendono in salvezza" per dare la vita eterna a tutti quelli che la desiderano, sotto le condizioni di Dio — di fede e d'obbedienza. — Ebrei 9:27, 28.

Dom. 122: Com'è compreso generalmente, questo versetto dai Cristiani? Ed è questa loro idea Scritturale?2 Pietro 2:9; Apoc. 11:15, 19; 20:11-13; Salmo 96:10-13. [101]

Dom. 123: Che cosa rischiava il Smo Sacerdote ogni qualvolta entrava nel Santissimo, nel Giorno di Riconciliazione? — Lev. 16:13, 14.

Ogni qualvolta che un Sacerdote entrava nel Santissimo, nel giorno di Riconciliazione, metteva a rischio la sua propria vita; perchè se il suo sacrifizio fosse stato imperfetto, sarebbe morto appena passato il soglio della seconda Cortina. Così, egli non solo non sarebbe stato accettevole nel Santissimo, ma ancora il suo sacrifizio imperfetto, non sarebbe stato gradevole come Espiazione per i peccati del popolo. Quindi, ogni mancanza significava la sua morte e la condanna di tutti quelli per i quali egli si provava di fare espiazione. Questo è il giudizio menzionato in questo testo; cioè, la prova alla quale erano soggetti i sacerdoti tipici ogni anno. Da questo giudiziò, dipendeva la vita, 'dal passaggio favorevole del Sacerdote', come ancora l'espiazione annuale tipica per i peccati del popolo.

Dom. 124: Fu l'eterna esistenza del N. Signore in pericolo, durante la sua carriera terrestre?

I1 nostro Gran Smo Sacerdote Cristo Gesù, oltrepassò la seconda Cortina antitipica, quando morì sul Calvario; e se il suo sacrifizio fosse stato in un certo modo o misura imperfetto Egli non sarebbe giammai stato risuscitato dalla morte, (Ebrei 5:7, 8) il "giudizio" della giustizia sarebbe stato contro di Lui. La sua risurrezione però, dopo il terzo dì, ha dimostrato che l'opera sua era stata perfettamente compiuta ; Egli ha sopportato con successo la prova del giudizio divino. Atti 17:31.

Dom. 125: Quale positiva evidenza abbiamo che la vita ed il sacrifizio del N. Signore furono perfetti e graditi al Padre? — Giov. 20:1-17; Atti 2:1-4.

Dom. 126: Come si manifesterà l'accettazione di Dio, pel sacrifizio del corpo di Cristo?

Vedi 124a domanda e quanto segue:

Un'altra prova che N. Signore passò il giudizio con [102] successo, una volta per sempre, e che il suo sacrifizio fu accettato, fu data nella benedizione della Pentecoste —e questa fu un saggio dell'ancora più grande benedizione futura, la quale sarà effusa su di ogni carne (Gioele 2 :28), una certezza o garenzia, che alla fine, Egli (e noi con lui) verrà a benedire il popolo — il mondo — per i peccati del quale, Egli fece piena e gradevole espiazione. Qualunque altra spiegazione di questo versetto, per applicarlo alla comune morte dell'umanità in generale, è totalmente respinta e contraddetta dal contesto.

Dom. 127: Per quale cosa attende la gemente creazione?

Molti hanno atteso un certo buon tempo futuro, in un modo indefinito e vago, per la sottrazione del peccato in certo modo, della maledizione della morte e del male in generale, ma non hanno compreso il grande ritardo. Essi non riconoscono che il sacrifizio del giorno di Riconciliazione è necessario, e che deve completarsi, prima che avvenga la gloria e la benedizione; e nemmeno vedono che gli eletti, la chiesa, il piccolo gregge, sono associati nel sacrifizio di Cristo e nei suoi patimenti, come ancora io saranno partecipi nella gloria futura che seguirà. "Tutta la creazione geme e travaglia assieme sin'oggi aspettando (benchè in ignoranza) la rivelaziòne dei figlioli di Dio (la chiesa). Rom. 8:19, 22.

Dom. 128: Attendono, i santi dignitarî dell'èra Patriarcale e Giudaica, anch'essi la medesima rivelazione?

Vedi Vol. I. Pag. 332, 338.

Dom. 129: Deve, ogni membro del corpo di Cristo, passare per lo stesso giudizio, come il Capo? E se lo deve, come può essere accettevole, salvo che come Lui, viva una vita perfetta?

Inoltre, poichè il Sacerdote tipico rappresenta il corpo, come ancora il capo del Sacerdozio antitipico, il Cristo, ne consegue, che ogni membro della chiesa, deve passare per questo giudizio ; perchè sebbene furono chiamati molti, nessuno sarà scelto come membro definitivo [103] del Corpo di Cristo, come tralcio della vera vite, salvo se sarà supervittorioso — fedele sino alla morte. (Apoc. 3:21) Non perchè questi devono acquistare la perfezione della carne, ma la perfezione del cuore, della volontà, dell'intento — essi devono essero "puri di cuore". Il tesoro dev'essere d'oro puro, provato nella fornace, sebbene il suo presente alloggio è un imperfetto vaso terrestre. Col. 2:9, 10; Isaia 61:10.

Dom. 130: Questa benedizione di tutt'il mondo, viene essa riferita in Ebrei 9:28? Col. 2:9, 10; Isaia 61:10.

E ne consegue da ciò, che coloro che "lo attendono", lo riconosceranno subito non appena venuto nel suo secondo avvenimento?

Dom. 131: S'è manifestato N. Signore al tempo della sua prima venuta agli Ebrei, come offerta pel peccato per loro? S'è manifestata la sua chiesa similmente al mondo? E se si sono manifestati, hanno riconosciuto gli Ebrei i il mondo, il valore di quest’offerta pel peccato? — 2 Cor. 4:11; Isaia 53:1-3; Giov. 15:18,19; 1:5; Ebrei 13:13.

Dom. 132: Qual'è la differenza nella manifestazione di Gesù e della chiesa al mondo, durante l'èra Evangelica e quella Millenniale? — Col. 3:4; 1 Cor. 15:42-45; Malach. 4:2, 3.

Risposta alle tre domande: Il mondo ha visto il Sacerdote, Capo e Corpo, soffrire come offerta pel peccato, durante quest'èra. Gcsù si manifestò ai Giudei in carne, come offerta pel peccato, e come l'Apostolo Paolo poteva dire, così ancora tutt'i seguaci delle sue orme dicono: "Cristo si manifestò nella nostra carne mortale". (2 Cor. 4:11) Siccome l'intero Cristo si manifestò in tal modo, e patì in carne, così ancor essi saranno glorificati assieme innanzi al mondo; perchè "la gloria (la benedizione e salvezza) del Signore apparirà, ed ogni carne assieme la vedrà". (Isaia 40:5) "Quando Cristo ch'è la nostra vita apparirà, noi pure allora appariremo con Lui in gloria". — Col. 3:4.

Dom. 133: Il Cristo glorificato, apparirà egli a coloro che l'attendono, in modo tale da essere apprezzato dalla loro vista naturale? E se no, com'Egli apparirà a loro, o [104] come gli altri saranno al corrente della sua presenza? Isaia 40:5; Luca 17:26-30.

Questo Gran Sommo Sacerdote del mondo, sarà riconosciuto soltanto da quelli che lo "attendono". Se dovesse apparire com'essere umano nel firmamento o altrove, questo sarebbe un apparizione a tutti, l'attendano o no; noi però abbiamo visto cosa le Scritture insegnano; cioè, che il Capo è stato perfezionato come essere spirituale, e che il suo piccolo gregge diverrà "simile a Lai", esseri spirituali, della natura divina, la quale nessun uomo ha veduto, e mai potrà vedere. (1 Tim. 6:16) Abbiamo visto di già, che il modo con il quale il mondo vedrà la chiesa glorificata, sarà mediante la percezione mentale, nel medesimo senso, come si può dire per una persona cieca che vede. Ugualmente, nel medesimo senso, noi vediamo di già, il premio "la corona di vita", mentre riguardiamo non alle cose che si vedono, ma alle cose invisibili (all'occhio fisico); perché, quelle cose che vediamo son provvisorie, e quelle invisibili sono eterne:" (2 Cor. 4:18) È in cotesto modo che la chiesa nell'intero, in questa età, ha riguardato Gesù; così noi vediamo Gesù" (Ebrei 2:9; 12:2) Così, coli gli occhi del loro intradimento, i vigili discernono la seconda presenza del Signore al suo tempo debito, mediante la luce della divina Parola, e più tardi il mondo — ogni occhio lo ve­drà in simile modo, però con la luce del fuoco fiammeggiante dei suoi giudizî. — 2 Tess. 1:8.

Questo è l'unico modo, con il quale gli esseri umani vedono e riconoscono le cose del piano spirituale. Gesù espresse questa medesima idea ai discepoli ; cioè, che quelli che riconoscevano il suo spirito o mente, e cosi Lo conoscevano, avrebbero in appresso similmente conoscenza con il Padre. "Se avreste eonoseiuto me, avreste conosciuto ancor mio Padre", "ed oggi lo conoscete e l'avete visto". (Giov. 8:19; 14:7) Questo è l'unico senso in cui il mondo vedrà un dì, Iddio: poichè "Niuno giammai vide Iddio" (il quale nessuno degli uomini [105] vide e né può vedere) — "L'Unigenito Figliuolo .. egli lo ha dichiarato (rivelato — indicato)". 1 Tim. 6:16; Giov. 1:18) Gesù ha rivelato o ha fatto si, che i suoi discepoli vedano il Padre, con là manifestazione del suo carattere — rivelandolo con le parole e con gli atti, come Dio d'A more.

Dom.134: Il fatto che Cristo appare soltanto a coloro che l'attendono, suggerisce forse l'idea, che altri non l'atenderanno e non riconosceranno o comprenderanno, che il Gran Messia è presente, per la benedizione del mondo? — Apoc. 1:7; Salmo 22:27, 28; 67:2-7; Isaia 52:10-15; 2 Tese. 1:7, 8.

Nello stesso modo ancora, N. Signore Gesù, il Capo, or presente per raccogliere i suoi gioielli, si rivela nel tempo attuale ai suoi membri viventi, al piccolo gregge, benché altri ignorino la sua presenza. — Luca 17:26- 30; Malachia 3:17.

Lo stesso sarà durante il Millennio, quando l'intero Cristo, il Sacerdote sarà rivelato. Egli si rivelerà a coloro soltanto che lo attendono, e soltanto questi lo vedranno.

Benché però, solo "coloro che l'attendono", saranno abili di riconoscere il Cristo come Redentore che li redimerà dal dominio della morte, questo includerà ancora tutt'il mondo, perché il modo di rivelazione sarà tale, che all"ultimo tutti vedranno, "ogni occhio lo vedrà"; ancor tutti quelli che sono nei sepolcri, che allora saranno risvegliati; e quelli che lo hanno trafitto, riconosceranno che crocifissero il Signore della Gloria. "Quando il Signore si rivelerà (nel firmamento? NO!) in fiamme di fuoco (con dei giudizî) facendo vendetta di coloro che non conoscono (non riconoscono) Iddio, e (ancora) su di coloro che non ubbidiscono all'Evangelo del N. Signore Gesù Cristo". (1 Tess. 1:7, 8) E non occurrerà un lungo tempo perché il genere umano venga a riconoscerlo, sotto cotali circostanze. Quest'oggi i buoni soffrono, ma allora si diseerneranno "tra colui che [106] serve Iddio e colui che non lo serve"; poichè in quel dî, la distinzione sarà palese. (Malachia 3:18) Tutti allora vedendo chiaramente, potranno avere la vita eterna, accettando il Cristo e l'offerta di vita da Lui, sotto il Nuovo Patto; perchè "abbiamo sperato nell'Iddio vivente, il Quale è il salvatore di tutti gli uomini, anzi dei credenti." — 1 Tim. 4:10.

IL DIO D'AMORE

"Potenze celesti, — lodate il Signore;
Del Verbo d'amore— la gloria cantate.
Un inno dl grazia — levate, levate,
Il Nome esaltate — del Dio Creator.

O voi dei redenti — felici falangi,
Che pei cieli immensi — spaziate radianti,
O schiere beate — e pure dei santi,
Il Nome lodate — del Gran Salvator.

Ed anco da queste — terrene dimore
Si levin di grazia — di speme, di fede
I salmi ed i canti — del popol che crede,
Che spera, che vive — nel Dio dell'Amor."

 

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