Nella precedente descrizione, abbiamo
intenzionalmente omesso l'interpretazione
di alcuni importanti dettagli, i quali possono essere meglio compresi adesso, da coloro i quali con accurato studio, hanno già
chiaramente compreso il piano generale del Tabernacolo, le sue funzioni
ed il suo significato tipico. [120]
Dom. 1: Che cosa rappresentasi dai sostegni, (piuoli)
che nel Cortile sostenevano il parapetto di lino
bianco?
I sostegni, o piuoli, che nel Cortile
sostenevano il parapetto bianco, rappresentano
i credenti giustificati — il Cortile come abbiamo visto, rappresenta la condizione del giusto.
Dom.
2: Perchè questi erano costruiti in legno, invece di rame?
I sostegni eran di legno,
di materiale combustibile, dimostrando con cio, che la classe da
loro tipificata (eccetto Gesu), non è infatti perfetta com'esseri umani;
perché siccome la perfezione umana rappresentasi tipicamente
dal rame, occorreva che per la rappresemiazione di esseri umani, i sostegni fossero costruiti di
rame o coperti da questo.
Dom. 3: Che cosa tipifica il fatto, che questi
piuoli poggiavano su piedistalli di rame?
Quantunque fatti di legno,
essi poggiavano su piedistalli di rame; La qual cosa c'insegna,
che sebbene questi sono infatti imperfetti, essi figurano in condizione di
perfetti esseri umani, mediante l'imputato merito di Cristo. Sarebbe
stato impossible di rappresentare pio chiaramente la giustificazione per la fede.
Dom. 4: Che cosa illustrasi
dal parapetto bianco? E dobbiamo noi mantenere "il lino pulito",
la giustizia di Cristo, alta vista del mondo?
Il parapetto bianco,
sostenuto da questi piuoli. che formava il Cortile. rappresenta
propriamente la medesima giustificazione o purità, come confessata
innanzi al mondo. In tal modo, i giustificati devono continuamente tenere
in vista del mondo, (del Campo), il lino pulito rappresentante la
giustizia di Cristo, come loro copertura. —
Filippesi 2:9.
Dom. 5: Cosa simbolizzano
gli uncini d'argento?
Gli uncini d'argento,
i quali sostenevano il parapetto bianco, simbolizano
la verita. L'argento è il simbolo generale della verità, ed
i credenti
giustificati, rappresentati dai piuoli del Cortile, possono di fatti
ed in verità pretendere, che la giustizia di Cristo
copre ogni loro imperfezione.
(Esodo 27:11-17; 1 Giov. 1:7) D'altra parte, col solo aiuto
della verità, cotesti divengono capaci di mantenere la
loro giustificszione.
Dom. 6: Che cosa rappresentasi dagli stipiti della porta, nell'ingresso del Tabernacolo, sotto
la Cortina?
[121]
Gli stipiti della
porta, nell'ingresso del Tabernacolo — nella porta del Santo — erano
coperti dalla prima Cortina. Questi differivano totalmente dai pinoli del
Cortile, e rappresentano le "nuove creature in
Cristo", i credenti consacrati dal punto di vista della loro
carne giustificata.
L'accettazione della consacrazione d'un credente da parte di
Dio, come vedemmo, è la via verso l'interno del Santo, la via verso la
"novità" in Cristo — alle celesti speranze, prospetti
e tentativi. Per
conseguenza, questi piuoli o sostegni devono illustrare questo mutormento,
come difatti l'illustrano, poiché erano coperti d'oro, simbolo delle cose divine.
Dom.
7: Perché questi stipiti, erano posti su piedistalli di rame?
L'essere posti su
piedistalli di rame, rappresenta che "abbiamo questo tesoro (la
prospettiva vita divina) in vasi di terra, (ostracei in Greco)" (2
Cor. 4:7) cioc, la nostra nuova vita è basata e riposa nella
nostra giastificata umanaita. Rammentisi che questo corrisponde
esattamente
con quanto abbiamo visto che simbolizza il Santo; cioè, la nostra
condizione come nuove creature non ancora perfezionate.
Dom.
8: Che cosa rappresentano gli stipiti della porta entro la seconda Cortina? Esodo 26:37.
Gli stipiti della, porta
del Santissimo, erano esattamente entro la seconda
Cortina, e rappresentano coloro i quali passano oltre la carne (seconda
Cortina), completamente nella perfezione della condizione spirituale. Questi
stipiti. eran talmente costruiti per illustrarne questo perfettamente.
Coperti d'oro rappresentante la natura divina, non ponevansi
più su dei piedistalli di rame — non dipendevano più
delle condizioni
umane — ma ponovansl entro
piedistalli d'argento (realtà verità) e sembrano dire a noi: "Quando
verrete entro questa seconde Cortina, sarete perfetti
— nuove creature in realtà e verità". — Esodo 26:32.
Dom.
9: Che cosa simbolizza la Tavola d'oro?
La Tavola d'oro del
Santo, sopportante i pani di presentazione rappresenta la Chiesa in
completo, inclusi Gesù e gli Apostoli — tutti i santificati in Cristo, i
quali adoperansi per "tenere alta la Parola di vita".
(Filipp. 2:16) La grande opera della vera chiesa durante questo
secolo, è stata quella di nutrire, fortificare e illuminare,
tutti coloro che vengono in
condizione spirituale, a patto. La sposa di Cristo
deve preparasi. (Apoc. 19:7) La testimonianza al mondo durante
questo tempo è completamente secondaria ed incidentale. L'anpiena
benedizione del mondo, seguira al "tempo stabilito" di Dio,
dopo la fine dell'èra Evangelica, (del giorno antitipico di riconciliazione,
con le sue offerte pel
peccato).
Dom. 10: Spiegate il
significato della Lucerna d'oro?
La lucerna d'aro, o
Lucerniere, che trovavasi dirimpetto alla Tavola d`oro,
ed illuminava tutti gli astanti nel Santo, era fatta d'oro, d'ua sol
pezzo e martellata. Essa aveva sette rami, su di ognuno dei quali trovavasi
una lucerna, cioè, sette lucerne in tutto — numero pieno e perfetto. Rappresenta poi, tutta la chiesa, dal Capo Gesù sino all'ultimo
membro del "piccolo gregge", che prendesi d'infra gli uomini,
per essere partecipe della
natura divina (oro). N. Signore dice: "Le sette
lucerne che tu hai vedute, sono le sette chiese" (Apoc. 1:20) quest'una
chiesa, della quale le diverse fasi o sviluppi, simbolizzansi dalle
sette chiese riunite dell Asia Minore. (Apoc. 1:11). Anzi questa Lucerna,
o Lucerniere, rappresenta l'intera chiesa del primogeniti —non
quella nominale, ma la vera chiesa, i nomi dei quali sono scritti set
cieli — I veri portatori di luce — il Sacerdozio Regale. [122]
Dom.
11: Descrivete la sua elaborazione, e spiegate il bel simbolismo delle sue diverse parti.
L'aspetto della sua elaborazione era squisito —
frutto e fiore, fiore e frutto
alternati, rappresentando cosi la vera chiesa, come eccellente fruttifera
dal primo membro sino all'ultimo. La parte che formava la
Lucerna di ogni ramo, era in cima, della forma di mandorla; il significato
della quale vedremo quando esamineremo il significato della verga
di Aaronne.
Dom.
12: Che cosa produceva la luce a cotesto Lucerniere
d'oro e di che cosa ne era simbolo?
La luce di questo Lucerniere, era prodotta
dall'olio d'uliva macerato filtrato,
e le lucerne eran tenute accese ogni notte. (Esodo 27:21; 30:7,
8; Lev. 24:3; 2 Cron.
13:11) Quest'olio simbolizza lo Spirito Santo,
e la sua luce rappresenta la santa illuminazione — Lo Spirito di
Verità.
Dom. 13: Per chi soltanto splendeva questa luce?
Questa luce era a pro dei
Sacerdoti soltanto, perchè a nessun altro era permesso di vederla o
di approfittarsi da questa. Essa rappresenta in tal modo, lo Spirito o
Mente di Dio, concessa per illuminare la Chiesa, affinché questa
veda le cose profonde di Dio, le quali sono completamente occulte
all'uomo naturale; (1 Cor. 2:14) per quanto questi sia moralmente
giusto e nobile. A nessun altro, tranne al veri consacrati del "Sacerdozio
Regale", viene permesso di vedere nella più intensa luce, che è
nascosta nel Santo. I sacerdoti, (il corpo consacrato di Cristo) hanno
sempre l'ingresso libero nei privileggi del Santo, perchè questo intendevasi per loro. —
Ebrei 9:6.
Dom.
14: Quanto di sovente
doveansi pulire e riempire d'olio queste lucerne? e qual'importante lezione ci è insegnata da questo?
Le lucerne doveansi
pulire e riempire d'olio, ogni mattino, ed accendersi alla sera dal
Smo Sacerdote — da Aaronne e i figli, i quali gli succedettero nella
funzione (Esodo 27:20, 21; 30:8). Così, il nostro Smo Sacerdote
riempie a noi ogni giorno, e di più in più con la mente di
Cristo, e toglie la scoria del corpo carnale — e smoccola il lucignolo mediante il
quale opera lo Spirito Santo. Il fatto che le lucerne conservavansi
accese durante la notte, può ancora figurare l'illuminazione della
Parola di Dio, durante la notte dì quest'èra Evangelica, la quale
Parola descrivesi come "Luce splendente in luogo oscuro, sino a che schiarisca il giorno".
— 2 Pietro 1:19.
Dom.
15: L'Altare d'oro, rappresenta esso, come la Lucerna, non solo a Gesù ma ancora quelli che Egli
accetta come "suoi fratelli", Suo corpo?
L'Altare d'oro nel
Santo, sembra che rappresenti il "piccolo gregge", la chiesa
consacrata nella presente condizione di sacrifizio. Da quest'altare, ascende
l'incenso profumato gradevole a Dio per Cristo Gesu.
Quest'incenso figura le spontanee risposte alle prove del passato della classe
sacerdotale: servizî volontari, lodi,
obbedienza. apprezzamento,
ringraziamento. cioè tutto quello che reca gloria a Dio.
Quellì che così offrono dell'incenso gradevole a Dio (1 Pietro 2:5) vengono
molto in prossimità del loro Padre — vicino alla Cortina che separa
il Santissimo; e se hanno da fare delle richieste, possono presentarsi
con dell'incenso, "molti incensi.... le preghiere di tutti Santi"
(Apoc. 8:3) Le orazioni di cotali sacerdoti di Dio sono efficaci dire:
"Ben sapeva che sempre mi ascolti". (Giov. 11:42) In tal
modo, Nostro Signore Gesu
manteneva l'incenso sempre ardente. [123]
I sacerdoti, i "membri
del Suo corpo", saranno sempre esauditl, se offrono continuamente
l'incenso della fede, dell'amore e dell'obbedienza a Dio, Nessuro può
attendere il riconoscimento delle sue orazioni e richieste, se non osserva il suo patto.
"Se voi dimorate in me, e le mie
parole (insegnamenti) dimorano in voi, chiedete quel che volete,
e vi sarà fatto." (Giov. 15:7) La necessità della chiara comprensione
degli insegnamenti di Cristo. come guida nelle nostre richieste
e speranzo, al fine di non chiedere malamente, ma in accordo
col piano di Dio, dimostrasi chiaramente da questo versetto biblico
— questa neccesità però, raramente vien tenuta a mente.
Dom. 16: Offrono i Sacerdoti Regali, i loro
incensi (preghiere) personalmente a Dio o mediante il
loro Avvocato e Capo? — Giov. 15:7; Apoc. 8:3.
Vedi risposta precedente.
Dom. 17: E' nel loro stesso merito individuale, o
soltanto come sotto
sacerdoti nel merito del Capo, il Smo Sacerdote, che le orazioni dei credenti consacrati sono
accettevoli a Dio, sull'Altare d'oro per l'incenso?
Vedi 15a risposta.
Dom. 18: Se chiedono malamente, è questo perchè
la nuova creazione non offre l'orazione, o ha
trascurato di apprendere prima il pensiero del Capo sul
soggetto, e di conseguenza il capo non offrirà l'incenso e la richiesta?
Vedi 15a risposta.
Dom. 19: Erano semplicemente le orazioni dei sacerdoti, tipificate dall'incenso
offerto sull'Altare d'oro?
Vedi risposta alla domanda 26a del IV Cap, e
quanto segue:
Dal tipi precedenti che
noi abbiamo esaminato, abbiamo appreso qualche cosa della gloria
del Santissimo, la perfetta condizione divina, alla quale nessun uomo
può accedere (1 Tim. 6:16), ma alla quale, le nuove creature
in Cristo Gesu, divenendo partecipi della natura divina, arriveranno alla
fine; quando finirà l'offerta dell'incenso da parte dell'intero corpo
di Cristo, del Sacerdozio Regale, e che il fumo del profumo li precede
nella presenza di Geova — affinchè vivano oltre la Cortina, diventando accettevoli a Dio
per Cristo Gesu loro Signore.
Dom. 20: Sarebbe
accettevole l'incenso rappresentante l'obbedienza
della chiesa a Dio, senza l'imputato merito di Cristo? ed è col Suo merito che il loro incenso sarà
gradevole a Dio? — Rom. 12:1.
Rispondete da voi stessi.
NELL'INTERNO DEL
SANTISSIMO.
Dom.
21: Qual'unico articolo di mobilia, contenevasi oltre
la seconda Cortina, nel Santissimo? e che cosa questo rappresenta?
L'Arca del Patto o della Testimonianza — era l'unico articolo o mobile
nel Santissimo. (Vedi Ebrei 9:2, 3) Il nom d'essa suggerisce che
questa raffigurava l'incorporazione del piano di Geova, che Egli si propose prima del
principio della creazione —
prima ancora che s'iniziasse la
minor parte del Suo Piano. L'Arca
rappresenta l'eterno proponimento di Dio — la preordinazione
della ricchezza della. [124]
Sua Grazia per il genere
umano in Cristo (Capo e Corpo) —, "Il Mistero Occulto Questa or dunque rappresenta
Cristo Gesu e la Sua Sposa, il Piccolo
gregge, come partecipi della natura divina e rivestiti di gloria e potenza, che è il
premio della nostra alta vocaziòne — la gioia riposta dinanzi a N. Signore, come ancora
a tutti i membri del suo corpo. — Vedi VOL. 1. Cap. V.
Dom.
22: Che cosa conteneva l'Arca del Pattò? Citate i versetti Scritturali che la riportano.
Come di gia esponemmo,
l'Arca era una cassa rettangolare (Apoc. 21:16) ricoperta di oro,
rappresentante la concessione della natura divina alla chiesa. Essa
conteneva le due Lastre della Legge (Deut. 31:21), la Verga fiorita
di Aaronne (Numeri 17:8) ed il Vaso d'Oro della Manna. (Esodo
16:32) La legge indicava in qual modo il Cristo avrebbe pienamente
corrisposto ai requisiti della legge perfetta di Dio ed ancora, che il
potere legale sarebbe stato investito in Lui come esecutore della Legge.
Dom.
23: Cosa significano le due Lastre della Legge? e perche erano due?
Vedi risposta precedente.
Dom.
24: Poichè i seguaci del Signore con tutt'i loro migliori sforzi, sono ancora imperfetti, com'è possibile che rappresentinsi
al cospetto di Dio, conte adempienti la Sua Perfetta Legge?
La giustizia della Legge
fu adempita infatti nel N. Signore e Capo, e si adempie ugualmente
in calcolo in tutte le nuove creature in Cristo, "che non camminano
secondo la carne, ma secondo lo spirito"; cioe, a coloro che
camminano in ubbidienza alla nuova mente. (Rom. 8:1) Le infermita della nostra
vecchia natura, la quale giornalmente crocifiggiamo, una volta
ricoperte dal merito di Cristo, non calcolansi a noi come nuove creature — sino a che dimoriamo
in Cristo.
Dom.
25: Con quale mezzo può
Iddio mantenere la giustizia e la dignità delle
sue leggi ed in pari tempo trasguardare
i nostri difetti? — Rom. 3:26.
Vedi risposta precedente.
Dom. 26: In qual senso si
adempie in noi la giustizia della
legge adesso, prima ancora che noi arriviamo alla vera fine della nostra
via?
Quando poi leggiamo il
descritto, che la giustizia della legge è adempita in noi,
intendiamo che la fine della nostra via, (della perfezione) calcolasi a noi,
perché marciamo in accordo, e verso la direzione di questa perfezione
spirituale, la quale quando si acquisterà, sarà la condizione del Santissimo, rappresentata
dall'Arca del Patto.
Dom.
27: Raccontate il fatto
della Verga fiorita di Aarronne.
— Num. 17.
Dom.
28: Cosa significa o tipifica la Verga fiorita quando era posta entro l'Arca del Patto?
La
Verga fiorita di Aaronne, indica
il carattere scelto di tutto il sorpo
di Cristo, come membri del R. Sacerdozio. Leggendo il 17mo.
[125]
Capitolo dei Numeri, vediamo che la Verga fiorita
significava l'accettazione da Dio, di Aaronne
ed i suoi figliuoli — del tipico sacerdozio, rappresentante il Cristo e la Chiesa, come gli unici possibili d'adempiere
l'ufficio mediatoriale del sacerdote. La Verga adunque rappresenta l'accettazione
del Sacerdozio Regale — di
Cristo, Capo e corpo. Queste verga
fiori e fruttò delle mandorle. Un caratteristico del mandorlo è
che reca i calici dei frutti prima dei fiori o foglie: lo stesso
accade col Sacerdozio
Regale. Esso principia di portare dei frutti di fede, prima
che appaiono le foglie della testimonianza.
Dom.
29: Qual'è. il caratteristico del mandorlo, che la fa adatto per tipificare il Sacerdozio Regale?
Vedi risposta precedente.
Dom. 30: Com'era possibile che la verga di
Aaronne, la quale indicava
l'accettazione di lui e dei suoi figliuoli, rappresentasse ancora Cristo
ed i suoi seguaci, il Sacerdozio Regale
— mentre che questi, non sono figli di Aaronne neanche della tribù di
Levi? — Ebrei 5:1-5.
Dom.
31: Se Aaronne e figli, sotto la legge rappresentavano
l'opera sacrificatoria di Cristo, vi è alcun altro tipo
che rappresenti la sua grand'opera futura, comte Re —
Sacerdote — un Sacerdote Regale? — Ebrei 5:6-10.
Dom.
32: Quella manna nascosta nell'Arca da Mosè, ì quella
stessa che ha menzionato N. Signore dopo 17 secoli? — Apoc.
2 :17.
Dom.
33: Che cosa rappresenta l’oro nei simboli, divini, e perchè?
Il
Vaso d'oro della mamma, rappresenta
l'immortalità com'essendo uno degli acquisti del Cristo di Dio Senza dubbio, N. Signore si riporta a cio quando dice; "A chi vincerà darò
a managiare della manne nascosta".
—
Apoc. 2 :17.
Dom.
34: La
provvista della manna d'Israele conservavasi indefinitamente oppure era corruttibile? —
Esodo 16:18-20; 23-25; 32-34.
Dom. 35: Il fatto che la manna non cadeva nel 7mo
giorno, era di qualche
significato tipico? Noli potrebbe rappresentare, il pane di verità col quale il Signore
ciberà il mondo nel Millennio,
pane che e uguale a quello che. Egli finora ho provvisto, che scese dal ciclo nel
sesto giorno della storie del mondo?
Dom.
36: Se Cristo è la manna antitipica, debbeno tutti eibarsi
della carne del Figliuolo dell'Uomo per avere la vita
eterna? — Vedi Giov. 6:48-51, 58.
La manna era il pane
sceso dal cielo, come mezzo conservativo della vita d'Israele, e rappresenta il pane di
vita concesso al mondo da Dio, mediante Cristo. Ma siccome Israele doveva raccogliere
li provvista della manna giornalmente,
altrimenti ne sarebbe affamato ed in bisogno; coni ancora, sari di
necessita per il mondo, che ricerchi sempre della provvista di vita e grazia se vorra vivere eternamente.
[126]
Dom.
37: Che cosa significa il cibarsi della carne di Cristo?
Dom. 38: Se la manna è per tutti, può
questa rappresentare a certi che la mangiano a vita eterna e ad altri, ad
immortalità?
Ma a coloro però che
divengono coeredi di Cristo, membri del corpo unto, Iddio fa un'offerta
di speciale specie di manna, della medesima, ma diversa da quella data
agli altri — "della manna nascosta". Un caratteristico di questa
manna, era poi, quello dell'incorruttibilità, quindi adattamente ne
illustra la condizione incorruttibile, immortale, promessa a tutt'i membri
della progenie, della chiesa. La manna che nutriva Israele non era incorruttibile
e per conseguenza doveva raccogliersi giornalmente.
Similmente, tutti gli obbedienti del genere umano, che fra poco
saranno riconosciuti come veri Israeliti, saranno provvisti con della vita
eterna, a condizione però che la ricevino e la ricerchino; mentre che al
"piccolo gregge", il quale sotto le presenti condizioni contrarie
rimane fedele e sopravvince, sarà data la porzione incorruttibile
— l'immortalità. — Apoc. 2:17.
Perciò nell'Arca d'oro
è rappresentata la gloria che sarà rivelata nel Cristo divino; nella
Verga fiorita, lo scelto Sacerdozio di Dio; nelle Lastre della Legge,
il Giusto Giudice; e nell'incorruttibile manna ch'era nel Vaso d'oro, l'immortalità, la natura
divina.
Dom. 39: Descrivete il Propiziatorio (coperchio)
e che cosa simbolizza.
Al di sopra di quest'Arca,
adoperato come coperchio di questa, v'era "il Propiziatorio,"
il quale era una lastra d'oro massiccio, nell'estremità della
quale e del medesimo pezzo di metallo, eran costruiti due Cherubini
con le ali innalzate, come se fossero pronti a volare, ed i loro visi
erano rivolti verso l'interno e guardavano nel centro della
lastra, in
sulla quale essi poggiavano. Infra i Cherubini, sul Propiziatorio, una splendente
luce rappresentava la presenza di Geova.
Come l'Arca rappresenta
il Cristo, così il Propiziatorio, la luce di gloria ed i Cherubini
insieme, rappresentano Iddio Geova — il Capo di Cristo è Iddio. (1
Cor. 11:3) Come Cristo, così ancora Iddio, vien rappresentato costì
dagli attributi del Suo carattere. La luce che chiamavasi la
"Gloria Shekinah" rappresenta questo stesso Geova, come la Luce dell'universo,
come Cristo ne è la luce del mondo. Questo è abbondantemente
testificato da molti versetti Scritturali "Tu che dimori
infra i Cherubini, apparisci (splendi)". — Salmo 80:1; 1 Sam. 4:4;
2 Sam. 6:2; Isaia 37:16.
Dom. 40: Può l'umanità entrare nella presenza
di Geova?
L'umanità non può
introdursi nella presenza di Geova, e percio i componenti il Sacerdote regale,
Capo e corpo, rappresentati da Aaronne, devono divenire nuove
creature "partecipi della divina natura", (avendo crocifissa e
seppellita quella umana) prima di potere avere il promesso privilegio
di comparire nella presenza di quella gloria eccellente. — 1 Tim. 6:16.
Dom. 41: Perchè la
lastra d'oro (coperchio) chiamasi "Propiziatorio",
e quale particolare attributo di Dio rappresenta?
La lastra d'oro, che
chiamasi "PROPIZIATORIO" (perchè su di essa
il Sacerdote offriva il sangue dei sacrifizî, i quali espiavano o soddisfacevano i requisiti della divina giustizia) rappresenta il fonda [127] mentale principio del
carattere di Geova — la Giustizia. Il trono di Dio è basato sulla GIUSTIZIA. "Giustizia
e giudizio sono la base del Tuo tronfi". — Salmo 39 :14; Giobbe 36:17;
87:23; Isaia 56:1; Apoc. 15:3.
Dom.
42: Questa parola "Propiziatorio" applicasi a nostro Signore Gesù? e perchè?
L'Apostolo Paolo usa la
parola greca (ilastirion) o propiziatorio. quando si riporta a N.
Signore Gesù Cristo, dicendo; "Il quale Iddio propose come mezzo
espiatorio o (propiziatorio) per dimostranza della giustizia di lui
... per essere giusto, e giustificante di colui che ha fede in Gesù. (Rom.
3:25, 26). Il pensiero dell'apostolo qui, è in accordo con la
precedente esposizione. La giustizia, la sapienza, l'amore e la potenza sono
di Dio, come pure il Piano per il quale tutte queste virtù cooperano per
la salvezza umana; Iddio però sí compiacque, che tutta la sua
pienezza dimori nel Suo Diletto Figliuolo, il N. Signore Gesù, e d'essere
rappresentato da lui al genere umano. Similmente nel tipo, il Sino
Sacerdote uscente dal Santissimo, era agli uomini il vivo rappresentante
della divina misericordia e divin perdono. Benché Iddio è celato,
occulto e nascosto alla vista dell'uomo, questi attributi divini però
saranno rivelati a tutti gli uomini, mediante il nostro Gran Sommo
Sacerdote, il Quale come Propiziatorio vivente. s'avvicinerà al genere
umano nella fine di quest'èra, e farà comprendere a tutti le ricchezze della grazia divina.
Dom.
43: Cosa rappresentasi dai due Cherubini? E che cosa indicasi con l'essere questi del medesimo
pezzo della lastra d'oro?
I due Cherubini, rappresentano
due altri elementi del carattere di Geova, come questi
rivelansi nella sua parola, cioè, il divino Amore e la Potenza.
Questi attributi, la Giustizia, il principio fondamentale, e l'Amore e la Potenza,
della medesima qualità o sostanza, innalzate però sovra questa (giustizia)
trovansi in completa armonia. Si compongono d'un sol pezzo,
cioè, sono interamente uno. Nè l'amore e nè la Potenza possono
esercitarsi sino a che la Giustizia non sia perfettamente sodddisfatta.
Allora, questi volano in aiuto per innalzare e benedire il genere umano.
Questi Cherubini ... avevano le ali estesa cioè erano pronti, ma in
attesa, osservando nell'interno del Propiziatorio verso la Giustizia, per conoscere quando
dovevano muoversi.
Dom.
44: I1 sangue dei
sacrifizî veniva posto sui Cherubini dal Smo Sacerdote? E se no, dove ponevasi, e
perchè?
Quando il Smo Sacerdote
si avvicinava con il sangue dei sacrifizî d'espiazione, non lo
poneva sui Cherubini No, nè la divina potenza e ne il divino Amore,
richiedevano il sacrifizio in particolare; perciò non occorreva che il Smo
Sacerdote aspergesse i Cherubini. La Giustizia di Dio è quell'attributo
che in nessun modo assolverà il colpevole, come pure la Giustizia fu
quella che disse: "Il salario del peccato è la morte". Quindi,
quando il Smo Sacerdote voleva dare del riscatto per i peccatori, questo
doveva essere pagato alla Giustizia. Da ciò dunque, la convenienza
della funzione che il Smo Sacerdote aspergesse il sangue sul Propiziatorio.
Dom.
45: Qual'attributo di
Geova, condusse al piano di redenzione?
L'Amore condusse in
tutt'il Piano Redentivo. E questo lo fu, perchè "Iddio ha tanto
amato il mondo, che mandò il Suo Figliuolo, l'Unigenito", per redimerlo
pagandone il riscatto alla Giustizia. Così dunque, l'Amore trovavasi in energia. in azione,
preparando la redenzione [128] dacchè s'introdusse il
peccato; anzi prima della fondazione del mondo. — 1 Pietro 1:20.
"Di Salvezza la via trovò l'amore
"Per Salvare l'uomo peccatore."
Qual'amor! Qual'amor! Benedetto sia sempre il
Signor !
Dom. 46: Quand'è che l'amore e la potenza agiranno per l'adempimento
dell'eccellente provvisione di Dio per il genere umano?
Quando i sacrifizî (del
giovenco e del becco) del giorno di Riconciliazione si
completeranno, l'Amore attende per vedere il risultato del Suo piano. Quandó il
sangue si aspergera, la Giustizia dice: "Basta è compiuto!"'
Allora, viene il momento ove l'amore e la potenza possono agire, e tosto
voleranno per benedire il genere umano redento. Con la seconda effusione, del
sangue (del becco), la potenza inizia la sua missione, la quale è
collegata con l'amore, usando il medesimo mezzo — il Cristo, l'Arca o il sicuro deposito dei
divini favori.
Dom.
47: Com'era indicata
nell'Arca, la relazione e l'unità del Cristo e della Sua Sposa appo
il Padre? E com'era rappresentato il fatto che Geova è il capo
supremo?
La relazione e l'unità
di questa divina famiglia, del Figlio e della Sua Sposa, sono
rappresentate dall'Arca; l'armonia ed unità con il Padre sono rappresentate
dal coperchio, come dimosttavasi dal fatto, che il Propiziatorio era
la copertura dell'Arca, e di conseguenza facea parte d'essa, come cima o
capo. Siccome poi, il Capo della Chiese e Cristo Gesù, cosi pure,
il Capo dell'intero Cristo, è Iddio Geova. (1 Cor. 11:3) Quest e l'unità
per la quale Gesù pregava dicendo: "Io per costoro prego, non prego
per il mondo, ma per coloro che mi hai dato ... affinché tutti siano in
uno, come Tu Padre lo sei in me ed io in Te, affinchè ancor essi
siano in noi affinchè il mondo (allora) creda. — Giov. 17:9, 21.
IL SACERDOTE IMMACOLATO.
Dom.
48: Poteva un uomo difettoso sostituire il posto del Smo Sacerdote nel tipo? E che cosa ne era preillustrato da questo?
E' significante ancora,
che ogni membro del Sacerdozio, il quale aveva del difetto
all'occhio, alla mano, al naso, al piede n in Altra parte, non poteva essere
Sacerdote, (Smo Sacerdote); e nemmeno se qualcuno cosa di
soverchio, come un dito di più nella mano o nel piede. Questo
ci insegna, che ogni membro del Cristo glorificato sara appieno, senza nessuna mancanza:
come ancora, che nel "piccolo gregge", non vi
sara uno di più n di meno, ma bensi esattamente il preordinato e previsto
numero. Quando infine, il corpo di Cristo sarà completo, non vi si faranno delle altre
aggiunte e nè delle superfluità.
Dom. 49: Quale seria lezione è contenuta in
questo per noi?
Tutti coloro che furono
chiamati a quest'alta vocazione, per divenire membri in
particolare del corpo di Cristo, e accettarono questi, devono ricercare con zelo
di rendere ferma la loro elezione e vocazione, (come membri di questo
piccolo gregge), correndo affinchè ottengano il premio. Se un cotale
trascura e perde il premio, un altro lo vincerà in sua vece, perchè il
corpo sara completo: nessun membro sara mancante, non vi sarà del
superfluo. Sii attento! "Tieni quel che tu hai, affinchè niuno prenda la tua corona."
— Apoc. 3:11, Diaglotta. [129]
IL MISTERO OCCULTO DA
SECOLI E DA GENERAZIONI.
Dom.
50: Perchè le bellezze e le glorie del Tabernacolo erano talmente nascoste con securità dal popolo?
Cosa significa questo nell'antitipo?
Taluni si sono perplessi,
perchè la gloria e la bellezza del Tabernacolo — le sue pareti
d'oro, i mobili d'oro eccellentemente scolpiti, e le sue ricamate Cortine
— coprivansi talmente bene e nascondevansi dalla vista del popolo;
l'esterna luce del Sole ancora era esclusa; la sola
luce di esso consistendo nel "Lucerniere d'oro" posto nel
Santo e nella
luce "Shekinah" nel Santissimo. Questo è perfettamente
in accordo, al riguardo delle
lezioni che abbiamo dai culti del Tabernacolo.
Siccome Iddio ha velato
il tipo, e nascose la sua bellezza con delle cortine, e con delle
pelli greggi senza forme, cosî
pure le glorie e le bellezze delle cose
spirituali, vedonsi soltanto da quelli che entrano nella consacrata
condizione, e divengono del "Sacerdozio Regale". Costoro,
entrano in una celata, ma gloriosa condizione, la quale il mondo non conosce
e non puo apprezzare. Le loro gloriose speranze, come ancora la
loro posizione, come nuove creature, sono celate ai
loro simili.
"Son tutti di rango regale,
Figli d'un sol Re
Eredi di coron'immortale
E con giubilo cantan la fè.
Perchè dunque meschini appaion di vista,
disprezzati ognor vilemente !
Perchè l'invisibile loro ricca pelliccia,
non apprezza il mondo infedel." |
LEVITI ANTITIPICI.
Dom. 51: Chi partecipava nei servizî del
Tabernacolo, tanto nel Campo quanto nella marcia d'Israele?
All'infuori dei giorni di
Riconciliazione, i discendenti di Levi, condividevano i doveri e i
privilegi del servizio, concernenti il Tabernacolo nel Deserto. In verità,
i Leviti facevano molto dell'opera connessa con la costruzione,
tanto quando Israele riposava nel Campo, quando egli era in marcia. Notisi
attentamente, che nessun Levita, che non era nel contempo sacerdote,
figura in alcuna maniera nelle cerimonie del giorno di Riconciliazione.
Quindi, qualunque cosa possano tipificare i Leviti. deve esservi
qualche classe o delle classi riceventi delle divine benedizioni, e che
divengono attive nel servizio di Dio, dopo l'antitipico giorno di Riconciliazione. l'era
Evangelica.
Dom. 52: Che cosa devesi intendere col termine Levita?
Quando usiamo il termine Levita,
sarà inteso che riferiscesi usualmente ai Leviti oltre del
Sacerdozio, il quale ordine o famiglia era ancora della
medesima tribù Levitica. I figliuoli di Levi erano tre: Gherson, Chehat e Merari.
(Numeri 3:17) Uno dei figli di Chehat, era Amram padre di Mosè e di
Aaronne — quest'ultimo sotto la direzione divina, divenne capo dell'ordine Aaronnico dei
sacerdoti.
Dom. 53: Descrivete le posizioni che le diverse
tribù occupavano all'intorno del Tabernacolo, e perchè
erano accampate in tal modo? Perchè Mosè ed Aaronne
eran separati dai loro fratelli?
Tutt'i figliuoli di Levi
occupavano di preferenza delle posizioni vicino il Tabernacolo. La
famiglia di Gherson, stabiliva le sue tendè all'Ovest di questo sacro
recinto; i Merariti accampavano verso il Nord, mentre che i
Chehatiti, erano locati verso il Sud. Mosè e Aaronne eran nipoti di Chehat, e
stazionavano immediatamente all'Est, all'entrata del Tabernacolo, presso il Portico, poichè
erano separati dai loro [130] fratelli e unti per una
speciale missione; cioè, per fare l'opera di sacrifizio, specialmente
i sacrifizî del Giorno di Riconciliazione, i quali costitutivano
"l'offerta speciale pel peccato". — Num 3:23-38.
Dom.
54: Avevano i Leviti eredità alcuna nel paese? Che cosa illustra cotesto? E che cosa illustra il
Campo nel suo aspetto generale?
Niuna delle famiglie
Levitiche aveano eredità alcuna nel paese (Num. 18:23), ed esse
illustrano tutti coloro che fanno una vera consacrazione cordiale a
Geova, per attendere continuamente al suo volere e servizio. Oltre
ancora i Leviti, trovasi il Campo in generale, illustrante la condizione
perversa ed ostinata, dalla quale venivano presi i beechi per l'offerta pel peccato.
Dom. 55: Qual'è il contrasto tra l'attitudine di
Gesù e quella di Adamo verso il Padra Celeste?
In padre Adamo, tutt'il mondo lasciò la
condizione del divino favore l'armonia
con Dio, ed entrò in un corso ove l'ostinatezza è stata più
preeminente del volere di Dio. Gesù come uomo perfetto, nacque
nella condizione del
Cortile ed in disitinto contrasto dal suo predecessore (Adamo),
il re delta terra, non permetteva a nulla, neanche alle più dolorose
umilianti consunzioni di sé stesso in sacrifizio. di smuoverlo dalla
perfetta lealtà e dall'aderenza al divino volere, "Io son
disceso dal cielo, non acciochè faccia la mia volontà, ma la volontà
di Colui che mi ha mandato".
(Giov. 6:38) Ed ancora, "Ecco, io vengo, siccome
è scritto nel volume del libro (largamente in questi tipi che mi riguardano)
per fare o Dio la Tua volontà". Ebrei 10:7.
Invece di scostarsi dal
favore di Dio, con i suoi sacrifizî.
invece d'essere
realmente "percosso ed afflitto", quell'oportunità
di sacrificare, fu
reputata da Gesù come indizio di particolare favore dal Signore Geova,
e con ciò fu abile di prendersi diletto nel fare la volontà del Padre
per lui. Egli entrò in intima comunione nel Santo, e fu abbondantemente onorato e
rimunerato nel Santissimo.
Dom. 56: Quelli nati
nella condizione del Campo, e che intraprendono
di fare la volontà di Geova, son essi numerosi? Tutti quelli che s'ingaggiano di fare la volontà del Padre,
l'eseguiranno con l'approvazione del Signore? e perchè?
Coloro del genere umano,
i quali benchè nati nella condizione del Campo, hanno udito
qualcosa delle opportunità per approssimarsi a Dio mediante Cristo Gesù, e che hanno
determinato di lasciare lo stato d'ostinazione
e intraprendere il volere di Geova come loro guida, non sono
numerosi. Di quelli però che s'ingaggiano di fare il Suo volere, non
tutti eseguiranno in appieno ciò che hanno promesso, perchè il volere di Geova, per questo giorno di Riconciliazione antitipico, significa
Sacrifizio. Come abbiamo osservato considerando il "becco
emissario", una certa classe tenta di proseguire un corso
compromettente, quindi non possono ricevere l'intera approvazione
del Signore, quantunque
essi siano amanti della giustizia.
Dom.
57: Qual'è il provvedimento di Dio, per questi meno fedeli? Che cosa significa Merari?
Dopo che il giorno di
Riconciliazione, di sacrifizio, è terminato. questi meno fedeli, trovano un provvedimento di
vita per compassione, dell'attività
in connessione con il Tabernacolo di Dio, che stabilirà infra
gli uomini. (Atti 15:16) Essi saranno degli esseri spirituali, non però
di natura divina. Questi ben vengono rappresentati dai Merariti —
Merari significa amarezza; come infatti, la grande moltitudine passerà
mediante amarezze di spirito. quando riconosceranno d'avere perduto [131]
il gran premio
dell'immortalità, e quando saranno consegnati a Satana per la distruzione della carne. — Apoc. 7:9. 13-17 ; 1 Cor. 5:5.
Dom. 58: Da chi vengono tipificati e
rappresentati gli antichi
dignitarî? Quand'è che essi
avranno la risurrezione?
Noi vediamo ancora nel
tipo, la giovenca rossa; del come questi nobili eroi della fede,
vissuti prima che l'èra accettevole di sacrifizio in Cristo incominciasse,
"hanno la testimonianza che furono graditi a Dio". (Ebrei 11:5)
Se fossero vissuti in quest'èra Evangelica, sarebbero stati di certo
fedeli seguaci delle orme del Maestro. Diffatti, essi ci sono posti dinanzi,
come modelli di fedeltà. (Giacomo 5:10) Nell'èra avvenire di benedizione
per tutt'il popola, questi antichi Dignitari, avranno una posizione di
onore speciale come "principi in tutta la terra"; (Salmo 45:16) essendo loro stato
concesso il privilegio di una "Risurrezione
migliore" non quella preferibile in qualità, di quella
che gli altri uomini fedeli
riceveranno alla fine del regno del Messia; ma preferibile
in tempo — cioè, di avere la perfezione del loro corpo, appena
chiamati fuori dalla tomba. Questi fedeli amministratori di cose appartenenti
a Dio, son dipinti nella persona dei Chehatiti del Sud, poichè
Chehat significa, alleato o camerata.
Dom.
59: Che cosa dipingono le tre classi di Amramiti, Chehatiti
e Merariti? Quale è la classe che si sviluppa nella
risurrezione del giudizio? e quale sarà la fine degli empî?
La famiglia di Amram (molte
esaltata) collocata verso l'Est del Tabernacolo, tipifica la
Famiglia Sacerdotale del "piccolo gregge". In ambo le parti
del tipo e dell'antitipo, questa famiglia ha l'appieno incarico di
tutte le cose religiose; essendo i loro fratelli, tutti gli altri Leviti, i loro onorati assistenti o servitori.
Queste tre classi di
Amramiti, Chehatiti, e Merariti, ci dipingono le tre classi che
esperimentano la "risurrezione di vita". (Giov. 5:29) Esse
sono tutte consacrate, tutti hanno abbandonato il Campo, la condizione
ostinata, e tutti avranno il privilegio di servire nell'ordinamento antitipico
del Tabernacolo o nella condizione del volere di Dio. V'è un'altra
classe però, che si svilupperà nella "risurrezione del giudizio".
Questi
sono i Ghersoniti, locati nel tipo verso l'Ovest della
struttura del
Tabernacolo Essi figurano la classe delle pecore dell'èra Millenniale.
Essi dedicheranno sè stessi al servizio di Dio e all'adempimento del
Suo volere, per loro stessi e per gli altri. Quelli del genere umano, che
insistono a rimanere nella condizione del Campo, usando di preferenza
la loro volontà carnale, in luogo della volontà di Geova, saranno troncati nella
vagliatura finale. Essi saranno le capre, gli empi.
Dom. 60:
Poichè i Leviti non avevano nessun'eredità in terra,
s'interesseranno essi negli affari terrestri? e come apprezzeranno
questo loro interesse?
Notisi che benché nessun
dei Leviti aveva eredità alcuna nel paese, che questo non
significa ch'essi non avevano dell'interesse per il benessere della terra; anzi,
alcuni di loro avranno delle eredità sul piano terrestre. Quel che
avranno però, lo riterranno come dal Signore e considereranno questa,
come una sacra fiducia, ricordandosi del fallo del loro predecessore
Adamo, quando falli d'apprezzare la solennità della sua responsabilità
verso Iddio, per il suo piccolo regno, la terra Lev. 25:23.
Dom.
61: Quale classe usufruisce per la prima dei raggi del Sole di Giustizia? Che
cosa attendono i Ghersoniti?
Gli Amramiti, la classe sacerdotale sacrificante,
sono i primi a essere [132]
bendetti dai raggi del
sorgente Sole di Giustizia. I Chehatiti ed i Merariti, riceveranno
in seguito le benedizioni e i favori, da questa benefica agenzia
di luce e di calore; mentre che i Ghersoniti, che per lungo
tempo furono nell'ombra della Chiesa di Dio. aspettando la gloriosa
manifestazione. il completamento dei figliuoli di Dio, saranno ancora
benedetti a tempo debito, poichè Cristo Gesù diede sè stesso come prezzo di
riscatto per tutti. — 1 Tim. 2:6.
Dom.
62: Che cosa, probabilmente, raffiguravano i Ghersoniti e ohe cosa implica la dichiarazione di San
Giacomo riguardo i Gentili?
E' probabile, che i
Ghersoniti, illustrino il popolo Giudaico, che sono "amati per i
padri". (Rom. 11:28) v'è qualche cosa di sostanza ancora per questa veduta,
nella dichiarazione di San Giacomo, quando dice: "Dopo di ciò,
io ritornerò e edificherò le sue rovine, e lo raddiriazerò: (in modo) che il
rimanente degli uomini (tutti i Giudei non benedetti precedentemente
come progeni spirituale) ricerchino il Signore e (addizionatamnte)
tutti i Gentili (tutte le altre nazioni della terra) che si chiamano
del mio nome, dice il Signore che fa tutte queste cose." (Atti 16:16,
17; Osea 9:11, 12) Queste parole lasciano di sot tintese, che i Gentili (ancor
coloro delle altre nazioni che oggi sone nello stato deserto, ma
che alla fine verranno nella famiglia divina, mediante la
consacrazione, e cosi saranno chiamati del Suo nome) saranno separati dalla linea consanguinea di
Abraamo. Se tale è pensiero
sottinteso in queste parole, allora le nazioni della terra, ancor dopo
essersi alleate con le benedizioni mediante Israele, e dopo avere ancora
imparato di camminare nelle vie di Dio (Isaia 2:4) , vengono raffigurate
dal più gran Campo d'Israele. Se non ci adattiamo in questa veduta esposta, cioè, che il Campo rappresenta i Gentili in cotesta
condizione (del deserto, la condizione dell'ignoranza pagàna), dobbiamo
rigettare all'ultimo tutta la figura; poichè nessuno di colore che
seguono la loro propria ostinatezza potrà giammai guadagnare la vita
eterna.
Contenuto
- Prefazione
- Capitolo 1 -
Capitolo 2
- Capitolo 3 -
Capitolo 4
- Capitolo 5 -
Capitolo 6
- Capitolo 7
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