Studies in the Scriptures

Tabernacle Shadows

 The PhotoDrama of Creation

 

DAILY HEAVENLY MANNA

MARZO

MANNA 1  MARZO 

E la pace di Dio, la quale sopravanza ogni intelletto, guarderà i vostri cuori, e le vostre menti, in Cristo Gesù.—Filippesi 4: 7.

Qui non si riferisce alla pace nostra.  Ma è la pace di Dio—la pace che viene a noi colla realizzazione del potere di Dio, e la bontà e la volontà di guidarci colla Sua destra come Suoi figli.  Questa pace ci protegge continuamente, come una sentinella, sfidando ogni pensiero o paura ostile e disturbatore.  Cosicchè il Cristiano nella mente e nel cuore si sente in pace, in amicizia in communione con Dio;—ed ancora ne protegge l’intelletto le sue facoltà mentali, istruendolo ed assicurandolo in riguardo al potere, alla sapiens e all’amore divino. Z.'03-8 R3128:6

MANNA 2  MARZO 

Tutte le cose che sono veraci, tutte le cose che sono oneste, . . . a queste cose pensate. —Filippesi 4: 8.

Chi simpatizza alla falsità od esagerazione, degrada più o meno sè stesso.  Chi sfugge tali mancanze, in certo modo purifica il suo intelletto ed il suo intero carattere.  Non basta però l’essere sicuri della verità dei fatti, noi li dobbiamo provare e discernere quanto sieno onorevoli, nobili; perchè quantunque il Signore abbia coperto le bruttezze del nostro carattere, e si proponga di coprirle sino alla fine coui suoi meriti, tuttavia non dobbiamo simpatizzare colla nostra decaduta condizione, ma al contrario dobbiamo desiderare la vera nobilità, ed il più alto posto d’onore nei nostri cuori, nei nostri pensieri, in tutti i nostri trattati con Dio e con il nostro prossimo. Z.'03-9 R3129:2

MANNA 3  MARZO 

Tutte le cose che sono giuste . . . A queste cose pensate.—Filippesi 4: 8.

Non dobbiamo permettere alla nostra mente di percorrere dei  sentieri ingiusti, piuttosto impariamo ad applicare questa misura di giustizia su ogni pensiero, parola ed azione, imparando nello stesso tempo a riguardare la condotta degli altri da un differente punto di vista—per quanto sia possibile e ragionevole, dal puto di vista dell’amore, di perdono, di pietà, di aiuto.  Non possiamo però essere cotanto attenti, di giudicare ogni nostro pensiero, ogni piano deciso, in cotal modo da non trasgredire, sotto qualche senso della parola, i principii della giustizia, coll’approvazione e il consenso dei nostri cuoiri. Z.'03-9 R3129:3

MANNA 4  MARZO 

Tutte le cose che sono pure, tutte le cose che sona amabili. . . .  A queste cose pensate.—Filippesi 4: 8.

Dobbiamo amare e coltivare tutto ciò che è puro fino el punto che tutto ciò che è impuro sia per noi abominevole, e desiderare di togliere tutto ciò che è male dalla memoria; questo si compirà col pensare continuamente a cose pure, evitando di fermare il nostro pensiero sulle cose impure.  Dobbiamo famigliarizzarci colla vera amabilità ed apprezzarla.  Quando pensiamo alle cose purissime, dobbiamo discerere per quanto è possibile, la bellezza del carattere perfetto del nostro Signore Gesù Cristo e de Dio, ed in proporzione che noi eleviamo la nostra visione mentale in alto, l‘amabilità di tale carattere vien manifestata in ognuno dei seguaci di Cristo, i quali camminano strettamente nei Suoi passi. Z.'03-9 R3129:3

MANNA 5  MARZO 

Se vi è alcuna virtù e se vi è alcuna lode, a queste cose pensate.—Filippesi 4 : 8.

Possiamo con sicurezza meditare su cose di qualunque virtù e valore, in qualunque grado, degni di lode— parole, atti o sentimenti nobili di qualsiasi persona —e la conseguenza di questo, sarà che noi progrediremo verso questi ideali, sui quali i nostri intelletti, le nostre nuove creature o vuove nature si sono edificate.  Diventeremo sepore più trasformati colla rinnovazione dei nostri pensieri e ci avvicineremo sempre più alla gloriosa somiglianza del nostro Signore e Maestro, cambiandoci di gloria in gloria, passo dopo passo, e poco a poco, durante la vita presente, e con i pensieri in quest’attitudine, ed in unione col Signore, avremo parte alla prima Risurrezione, che ci perfezionerà per sempre nell’immagine e somiglianza del Signore. Z.'03-9 R3129:3

MANNA 6 MARZO

Io ho imparato ad essere moderato.  Conosco umiliarmi e so altresì comportarmi nell’abbondanza.—Filippesi 4: 11, 12.

Se le experienze della nostra vita sono molto variabili, possiamo concludere che il Signore sa di ciò che abbiamo di bisogno, dell’innalzamento e dell’abbassamento, della prosperità ed avversità per istruirci propriamente e qualificarci per la posizione designataci per il futuro.  Facciamo adunque come fece l’Apostolo: imparare ad abbondare; non permettendo che i nostri voti sacri s’indeboliscano per l’abbondanza delle buone cose terrene, ed ancora imparare d’esser moderati; senza desiderare cosa alcuna che sia contraria e ciò che Iddio nella Sua sapienza e provvidenza d’essere meglio per noi—imparare ad essere contenti. Z.'03-10 R3129:6

MANNA 7  MARZO

Se noi ci amiamo gli uni gli altri, Iddio dimora in noi, ed il Suo amore è compiuto in noi.—S. Giovanni 4: 12.

Che io valga qualcosa o non valga nulla dal punto di vista di Dio, deve essere misurato non dal mio sapere, dalla mia fama o eloquenza, bensì dal mio amore per lui, per i fratelli, per la sua causa, per il mondo in generale, ed ancora per i miei nemici.

Perciò, nella valuta del carattere dobbiamo mettere in primo luogo l’amore, e considerarlo come la prova principale della nostra strettezza ed accettazione al Signore.

Coloro che sono generati dallo Spirito santo dovrebbero essere tutto dolcezza.  Solo coll’esporre lo spirito d’amore negli affari giornalieri della vita, possiamo annunziare le lodi di colui che ci chiamò dalle tenebre alla sua maravigliosa luce. Z.'03-56,57 R3150:3; R3150:4; R3151:2

MANNA 8  MARZO

Iddio ha posto ciascun dei membri del corpo, come egli ha voluto.—1 Corinti 12: 18.

Nessun membro del corpo di Cristo può dire di non aver bisogno dell’altro membro, e nessun membro può dire che da solo possa fare il servizio del corpo.  Sotto la guida del nostro Capo glorioso, ogni membro che sia pieno dello Spirito e desideroso di servilo puo fare qualche cosa.  Quando il tempo della ricompensa verrà, chi sa quanto del profitto di Paolo ed Apollo sarà accreditato a qualcuno degli umili, come ad esempio Aquila e Priscilla, che, in varii modi ministrarono ed incoraggiarono e sopportarono i loro più abili fratelli nell-opera del Signore. Z.'03-59 R3152:2

MANNA  9  MARZO

Iddio non è ingiusto, per dimenticar l’opera vostra, e l’amore che avete mostrato inverso il Suo nome, avendo ministrato, e ministrando ancora à santi.—Ebrei 6:10.

Nesun figlio di Dio dovrebbe accontentarsi di lasciar passare i giorni della presente mietitura, colle loro oppurtunità d’oro, per servizio e cooperazione, senza cercare ogni giorno d’innalzare la bandiera reale, e annunziar pubblicamente le lodi di colui che ci chiamò dalle tenebre alla luce, o senza assistere a cooperare con altri che Iddio, nella sua divina provvidenza, ha posti in una posizione più vantaggiosa per il servizio pubblico. Z.'03-59 R3152:3

MANNA 10  MARZO

Esortatevi gli uni gli altri tuttodì, mentre è nominato quest’oggi; acciocchè niuno di voi sia indurito per inganno del peccato.—Ebrei 3: 13.

Se noi realizziamo che una letargia spirituale, ci ha sopraflatti in una certa misura, soffocando impercettibilmente i nostri sensi spirituali, cosicchè la verità perde l’ispirante potere che ha su noi, il nostro primo dovere è di ricorrere alla preghiera ed alla communione con Dio e la Sua Parola, acciocchè si realizzi il suo significante potere. (Z.'03-54`) R3149:2

    Conciossiacchè noi siamo fatti partecipi di Cristo, se pur riteniamo fermo in fine alla fine il principio della nostra convinzione.—Ebrei 3: 14.

MANNA 11  MARZO 

Perciò, ancora noi, avendo intorno noi un cotanto nuvolo di testimoni, deposto ogni fascio ed il peccato che è atto a darci impaccio, corriamo con perseveranza la carriera propostaci. —Ebrei 12:1.

Voi che riconoscete la ricompensa della vostra alta vocazione, e che cercate di camminare e di raggiungere la meta, “avendo cinti i lombi della vostra mente” e fortificati i vestri sforsi e propositi; rinnovate la vostra determinazione; raddoppiando la vostra diligenza; gettate da parte l’inutile peso delle cure terrene; accrescete il vostro zelo; e come vi raccomanda l’Apostolo, correte con pazienza la carriera messovi dinanzi.  Correte, non come colui che vuol battere solamente l’aria, ma come colui che si è prefisso un fine, e che è fermamente determinato di rendere ferma la sua vocazione ed elzione. Z.03-54 R3149:3

MANNA 12 MARZO

Il fine del comandamento è carità, (amore) di cuor puro e di buona coscienza, e di fede non finta.—1 Timoteo 1: 5. (Diaglott)

Dobbiamo avere chiaramente nella mente il fatto che l’ultimo fine di tutti i trattamenti divini per noi e con noi, e l’ultimo significato delle promese a noi fatteci, è lo sviluppo dell’amore, che è la somiglianza di Dio perchè Iddio è “amore” e per avere questo sviluppato in noi, nel senso e nel grado stesso del Signore è necessario che esca da un cuore puro in pieno accordo con Dio, e colla Sua legge d’amore e totalmente antagonista all’Avversario ed alla sua legge di egoismo. Z.'00-360 R2735:1


MANNA 13  MARZO 

Perciò, quanti siamo compiuti, abbiam questo sentimento; e se voi sentite altrimenti in alcuna cosa, Iddio vi rivelerà quello ancora.  Ma pur camminiamo d’una stessa regola, e sentiamo una stessa cosa, in ciò a che siamo pervenuti,—Filippesi 3: 15, 16. (Diaglott)

E’ indispensabile a color che hanno raggiunto la meta dell’amore perfetto, che si tengano attivamente impiegati nel servizio del Signore, dando la loro vita per i fratelli.  Non solo debbono rappresentare Dio ed i principii della giustizia, ma pur coloro che sono forti nel Signore e nella forza della sua possanza, e nella fede della sua Parola,—pronti, volonterosi ed efficienti nell’incoraggiamento degli altri concorrenti, affinchè anche questi possan pervenire alla meta. Z.'01-10 R2755:

MANNA 14  MARZO 

Meglio ch è lento all’ira, che il forte; e meglio chi signoreggia il suo cruccio, che un’espugnante di città.—Proverbi 16: 32.

Mentre il cruccio nella natura di odio, malizia, contesa, invidia, dovrebbe essere messo da parte, da tutti coloro che vogliono divenir copie del Figlio di Dio, il cruccio nel senso di giusta indignazione contro il peccato nelle sue diverse forme, è buono; e quantunque l’ira devesi usare con gran moderazione, vi sono tuttavia circostanze in cui sarebbe fallace l’avere gusto cruccio e no usarlo. Z.'96-279 R2068:5

MANNA 15  MARZO 

Il gusto vivrà per fede.—Ebrei 10: 38.

 Il ricevere il primo impulso di vita per mezzo della fede non è sufficiente, ma, passati dalla morte alla vita cogli stessi mezzi, dobbiamo continuare a ricevere ed appropriarci il nutrimento spirituale, acciocchè possiamo crescere spiritualmente; dobbiamo camminare per mezzo della fede, seguendo la guida dello Spirito per mezzo della Parola della Verità.

 La vita della fede è un fatto individuale, appartenente tanto al cuore come alla mente; è più che una convinzione di dottrine, considerate vere perchè considerate appartenenti alle Sante Scritture; è la assimilazione di ciò che abbiamo provato essere la Verità, cosicchè i suoi principia diventano i nostri principii, e le sue promesse la nostra ispirazione. Z.'95-92,93 R1798:3; 1799:4

MANNA 16  MARZO 

Perciocchè amiamo i fratelli, sappiamo che siamo stati trasportati dalla morte alla vita . . .  ancora noi, dobbiamo porre le anime per i fratelli.—1 Giovanni 3: 14, 16.

Una delle definitive e delicate prove dei “fratelli”, per appunto quella sotto cui cadrà probabilmente la maggior parte di quelli che erano una volta desti ed armati, sarà “l’amore” pei fratelli.  Sembra che molti cadranno in questo punto, cioè, l’amore pei fratelli, e quindi saranno considerati indegni d’una generosa entrata nel Regno di Cristo.  Se vi sarà qualcuno in modo speciale debole ed atto ad inciampare, il vero soldato della croce, non lo disprezzera”, non lo deriderà, come non lo farà il suo fratello anziano—Cristo il nostro Capitano.  Al contrario, sarà più guardigno e benigno verso il più debole, ed egli stesso troverà gioia nella compagnia del più forte. Z.'99-88 R2453:4,5

MANNA 17  MARZO 

Toglietegli adunque il talento, e datelo a colui che ha i dieci talenti; perciocchè a chiunque ha, sarà dato e gli soprabbonderà; ma chi non ha, eziandio quel che egli ha, gli sarà tolto.—Matteo 25: 28, 29.

Perchè l’uomo di un solo talento è scelto come illustrazione di coloro che sepellescono questi talenti?  Certo, è per illustrare la responsibilità di coloro che hanno meno — che il Signore pretende eziandio che il più minimo d’infra il Suo popolo consacrato conosca ed usi i talenti in suo possesso, che Egli riterrà colpevole anche  coloro che hanno la più piccola abilità di servire i soi fratelli, la Sua Verità, e trascurano di usarla. Z.'01-59 R2765:1

MANNA 18  MARZO 

Abbiate cinti i lombi della vostra mente, stando sobri; sperate perfettamente nella grazia che vi sarà conferita nell’apparizione di Gesù Cristo.—1 Pietro 1: 13.

Avendo “cinti i lombi della vostra mente” con un lungo, fermo e determinato sforzo, “state sobri”; non eccitatevi sotto l’impulso dell’eccitazione, esaurendo così in poco tempo la vostra vitalità spirituale, soffrendo di poi una ricaduta nella freddezza, o nello scoraggiamento; ma con sollecitudine resistendo a tutta la disciplina della fede ad una necessaria pazienza per provarvi vittoriosi e degni del premio benedetto, il quale è stato promesso a colui che vince.  La corsa davanti a noi non si deve incominciare a sbalzi, ma con continua pazienza nell’adempimento di opere buone. Z.'03-54 R3149:3

MANNA 19  MARZO 

Come figliuoli di ubbidienza, non conformandovi alle concupiscenze del tempo passato, mentre eravate in ignoranza.  Anzi, siccome colui che ci ha chiamati è santo, voi altresì siate santi in tutta la vostra conversazione.—1 Pietro 1: 14, 15.

Alcuni cristiani hanno l’idea erronea che Iddio fa tutto in noi senza che noi facessimo alcuna cosa, e che i suoi figli sono semplicemente passivi in sua mano, ma Pietro non la spiega così.  Egli ci esorta a modellare noi stessi secondo le divine istruzioni V’è del lavoro da fare in noi ed intorno a noi, e coloro che nulla fanno, ma che stanno passivamente seduti, aspettando che il Signore faccia miracoli per il loro benessere, s’ingannano grandemente e danno al nemico un gran vantaggio sopra di loro, vantaggio che il nemico userà certamente per legar loro le mani e i piedi e gettarli nelle tenebre, se essi non faranno di tutto per essere solerti a compiere la loro salvezza con timore e tremore. Z.'03-55 R3150:1

MANNA 20  MARZO 

Se voi perseverate nella mia Parola, voi sarete veramente miei discepoli.  E conoscerete la Verità e la Verità vi francherà.—S. Giovanni 8:31, 32.

La Verità divina non è mai trovata se non nei passaggi stabiliti da Dio; e questi passaggi, o canali, sono il Signore, gli Apostoli ed i Profeti.  Il perseverare nella dottrina dataci nei loro scritti inspirati, lo studiare ed il meditare sopra di loro, il confidare implicitamente in loro, e conformare fedelmente il nostro carattere al loro carattere è ciò che si deve intendere nelle parole perseverare nella Parola del Signore.  Se persevereremo così nella Parola del Signore, come volenterosi e sinceri discepoli, conosceremo veramente “la Verità”; sarem “Fermi nella fede”, ed abili di dare una ragione per  la speranza che è in noi, di “combattere per la fede che è stata una volta insegnata ai santi”. Z.'03-61 R3153:5

MANNA 21  MARZO 

Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi fanno torto, e vi perseguitano. —S. Matteo 5:44.

Ecco quì un mezzo per esaminare la vera disposizione del vostro cuore verso i vostri nemici.  Li trattereste voi con cuor gentile?  e li amereste voi al limite della vostra abilità affinchè si avvedano del loro errore e lo surmontino?  Preghereste voi teneramente per essi e supportereste voi la loro debolezza, la loro ignoranza e mancanza di sviluppo e fareste voi di tutto, con un nobile esempio di additare a loro una via più eccellente?  Se questo è il caso, vuol dire che voi disprezziate il peccato, ma mai il peccatore.  Non si deve mai cessare di amare il nostro simile. Z.'91-141 R1330:6

MANNA 22  MARZO 

Se esaminassimo noi stessi, non saremmo  giudicati.  Ora, essendo giudicati, siamo dal Signore corretti, acciocchè non siamo condannati col mondo. —1 Corinti 11:31, 32.

La sicuressa dei guadagni e delle perdite come nuove creature,  e come e quando e onde questi ci vengono nella costante battaglia col mondo, la carne ed il diavolo, profitterà per certo a tutti coloro che fanno questi calcoli con un solo occhio, (un solo pensicro) per piacere al Signore.  Gli Israeliti Spirituali devono vivere ogni giorno, ogni ora, e momento, una vita di vicinanza al sommo sacerdote—Cristo Gezù.  Il sangue del nostro amato redentore dev’essere continuamente invocato per purgare la coscienza dalla più piccola macchia, acciocchè il vestimento da nozze dell’imputata giustizia del Signore non venga contaminato, ma la più piccola macchia essendo rimossa, potremo ritenere questa veste di giustizia “senza macchia, nè crespa, nè cosa alcuna tale. Z.'03-4,3 R3125:4,3

MANNA 23  MARZO 

Voi avete sostentuto gran combattimento di sofferenze; parte, messi in ispettacolo per vituperii e tribolazione; parte ancora, essendo fatti compagni di coloro che erano in tale stato. —Ebrei 10:32, 33.

Anche il più forte dei fratelli ha bisogno dell’aiuto, dell’incoraggiamento, dell’assistenza degli altri fratelli.  Il Signore ha fatto sì che non dobbiamo fidarci interamente delle nostre forze e che anche la nostra fiducia nel Signore deve essere appoggiata dalla cooperazione, incoraggiamento, simpatia ed amore dei nosti collaboratori nella vigna del Signore.  Chi è colui che, avento sopportato qualunque parte nel servizio del Vangelo, non simpatizza con questo pensiero?  Qui adunque vi è un mezzo con cui, coloro che sono cari al Signore, che non hanno una grande abbondanza di talenti, o di opportunità per l’opera, possono collaborare ed assistere nell’opera del Vangelo. Z.'03-40 R3144:1

MANNA 24  MARZO 

Io non ti lascerò, e non ti abbandonerò, talchè possiamo dire in confidenza: il Signore è il mio aiuto; ed io non temerò ciò che mi può far l’uomo. —Ebrei 13:5, 6.

Perchè adunque temere ciò che l’uomo può farcì, od essere scoraggiati in riguardo all’opera di Dio, come se Satana o qualunque altro potere malefico possa prevalere contro esso?  Tuttavia sta a noi di provare la nostra fedeltà, col nostro zelo ed anche colla nostra prudenza.  . . . Perciò dobbiamo procedere nell’opera di Dio come se l’intera responsibilità fosse nostra, ma nel nostro cuore dobbiamo riconoscere che l’intero peso e responsibilità sono sul Signore.  Tempo fa qualcuno disse; “ìo sono immortale sino a che il mio lavoro è compiuto,” e possiamo restare sicuri che questo è praticamente vero di tutti coloro che sono dedicati all’opera del Signore— che “La morte dei santi del Signore è preziosa nel Suo cospetto.” Z.'03-41

MANNA 25  MARZO 

Vei adungue diletti, sapendo queste cose innanzi, guardatevi di non trasportarvi con l’errore degli scellerati e di non scadere dalla propria fermezza del Signore nostro e Salvatore Gesu Cristo.—2 Pietro 3: 17, 18.

Noi cresiamo in conoscenza mentre studiamo le promesse di Dio, e le applichiamo a noi stessi mediante la fede, e cerchiamo di discernere nella nostra vita il compimento di queste promesse; simultaneamente noi cerchiamo nella grazia perchè se la conoscenza che riceviamo non entra in un cuore buono ed onesto e produce la misura di obbedienza e di giustizia (grazia), non saremo preparati per il passo seguente di conoscenza, e così saremo fermati, o possibilmente anche retrocessi.  Esiccome una perdita della conoscenza vuol dire un’abbondante perdita di grazia, così una perdita di grazia vuol dire una corrispondente perdita di conoscenza—caduta nelle tenebre; cosicchè le promesse di Dio si faranno sempre più offuscate ed oscure, in proporzione della perdita in bontà e grazia distrutte nella mondanità o nel peccato. Z.'03-70 R3156:4

MANNA 26  MARZO 

Noi non siam della notte, nè delle tenebre, perciò non korimako come gli altri. —1 Tessalonicesi 5:5, 6.

Il Cristiano come discepolo del Signore, e come scolaro nella scuola di Cristo, vien preparato per un posto nel Regno del Millennio—per una porzione della sua gloria, onore ed immortalità.  Da qui vediamo, la necessità per le frequenti ammonizioni della Scrittura, che il popolo di Dio si risvegli—che non sia dormente ed aggravato dalla sollecitudine della presente vita; ma  che sia bollente nello spirito, servendo il Signore.  Il loro servizio in verso Dio consiste primieramente nell’essere in piena armonia col volere di Dio e nel portarsi il più che possibile alla somiglianza del Divino modello nei loro lineamenti. Z.'03-70 R3156:5

MANNA 27  MARZO 

To Prego per loro . . . acciocchè essi siano una stessa cosa . . . ed acciocchè il mondo conosca . . . che tu li hai amati come hai amato me.—Giovanni 17: 20-23.

Domandiamo con gran meraviglia, Come può essere ciò?  Il nostro Signore Gesù Cristo fu sempre in perfetta armonia col Padre; un figlio che riflesse gloriosamente la di Lui immagine; ma non è stato così con noi—noi fummo peccatori—mancanti d’ogni velere d’amore.  Si, ma fummo lavati e puliti e quantunque i nostri vasi terreni siano imperfetti i nostri cuori sono perfetti alla vista di Dio che sonda i cuori.  E vedendoci di mente e cuori perfetti, sforzanti di sormontare le debolezze ed imperfezioni della nostra carne, con penoso ma determinato sforzo di fare la Sua volontà, e confidando umilmente nei provvedimenti che Egli ha fatto per redirmerci dalla caduta.  Iddio riconosce in noi ciò che è degno del Suo amore. Z.'03-79 R3161:6

MANNA 28  MARZO 

Patisci, afflizzioni come buon soldato di Gesù Cristo.—2 Timoteo 2:3

“Il vero soldato non dibatte la sua causa.  E supposto ch’egli abbia di già deliberato sopra la giustizia e grazia d’essa, prima che sia arruolato al suo servizio.  Cosicchè egli è pronto a dichiararla, affermarla e a sfidare ogni contraddizione.  E glorioso servire Cristo con onestà e con piena fedeltà.  V’è una gioia ineffabile nell’essere sulla diretta via, nel sapere che al di là del campo di sangue, e della valle delle tenebre v’è un’abbondante entrata nelle gioie e pace del trionfante Re dei re.  Per questa speranza nessuno devrebbe  indietreggiare all’asprezza della battaglia, nè tremare devanti la rabbia e furia del nemico, davanti la certezza della fame, sete, nudità ferrite e morte.” Z.'03-84 R3162:6; 3163:1

MANNA 29  MARZO 

Siete salvati per grazia, mediante la fede: e ciò non da voi, è dono di Dio.—Efesi 2: 8.

Come membri della razza degradata, eravamo incapaci di fare alcuna opera che fosse accettata da Dio.  Perciò la nostra presente condizione, come Nuove Creature, non è il risultato di cosa alcuna fatta dalla vecchia creatura.  Non è di noi stessi; è il dono di Dio.

Questa lezione dev’essere profondamente apprezzata, se no, saremo sempre in pericolo di cadere.  Lungi dal considerare la Nuova Creatura come un’evoluzione della vecchia, l’Apostolo ci fa comprendere che è una creazione nuova e separata.  Fummo creati in Cristo Gesù, fattura di Dio, preparati per buone opere, ma non da buone opere. Z.'03-90 R3166:4

MANNA 30  MARZO 

Poiche dunque tutte queste cose si dissolveranno, quali convienvi essere in santa condotta e in pietà.—2 Pietro 3: 11.

La somiglianza di Dio non può certamente includere chiacchiere dannose, conversazione empia ed impure, o parole sleali e ribelli.  Fate sì che tutte queste cose siano messe da parte da tutti coloro che nominano il nome di Cristo con sincerità e colla fede.  E ricordiamoci ogni giorno di assestare i nostri conti col Signore per farci sicuri che non vi sia contro di noi nessun rapporto di parole oziose, delle quali non ci siamo realmente pentiti e di conseguenza non ne siamo stati perdonati.  Se rendiamo tutti i giorni i nostri conti a Dio, e cerchiamo la sua grazia per maggior potere, acciocchè vincere tutti i giorni, saremo liberati dal giudizio e saremo approvati avanti a Dio per mezzo di Cristo avendo la testimonianza del suo santo Spirito coi nostri spiriti, che noi gli samo piacevoli e graditi. Z.'96-33 R1938:

MANNA 31  MARZO 

Combatti il buon combattimento della fede.  Apprendi la vita eterna, alla quale sei stato chiamato.  E ne hai fatta la buona confessione davanti a molti testimoni. —1 Timoteo 6: 12.

Che la nostra guerra e la nostra lotta sia della più comune specie, o lotta di natura individuale, la guerra deve esistere ancora più, bisogna che vi sia progresso e vittoria, altrimenti non saremmo graditi al Signore come “vincitori”.

Un altro pensiero dovremmo nutrire in noi.  Il Signore nel valutare, terrà in acconto lo spirito che ci ha sospinti, piuttosto che i risultati assicurati dai nostri sforzi.  Perciò facciam sì che non solo faremo volentieri tuttto ciò che le nostre mani trovano da fare, ma ancora che ogni sacrifizio nostro e nostra offerta al Signore per la sua causa sian così pieni d‘amore e di devozione, che il Signore l’approvi come fatti per amore di Lui, e per Lui, e non per vanagloria. Z.'03-91 R3166:3

 

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