DAILY HEAVENLY MANNA
MAGGIO
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MANNA 1
MAGGIO
Il Figliuol
dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire.—Matteo
20: 28.
Se la nostra
consacrazione è al Signore, allora ogni sacrificio dei nostri
giusti diritti ed interessi, a nostro riguardo come Nuove
Creature, che noi facciamo a beneficio del nostro marito o
figli, padre o madre,
vicini o amici, fratelli in Cristo ecc., è tenuto in conto del
Signore come se fosse fatto a Lui stesso; ma se gli stessi
servizii fossero resi sotto un altro punto di vista,—da chiunque
non giustificato, e non consacrato al Signore, e fattti puramente
ad individui e non come sacrificio al Signore—allora tutto ciò
non è punto tenuto in conto da Dio per nostro sacrificio, come
sacerdoti.
Z.'03-407 R3266:4 |
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MANNA 2
MAGGIO
Tutti quelli ancora
che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù, saranno perseguitati.
—2 Timoteo 3:12.
L’opposizione è
d’aspettarsi, e continuerà senza dubbio, insino alla morte.
Il sottometterci pazientemente a questa opposizione, è di
sacrificare le nostre preferenze naturali, per l’amicizia ed i
piaceri della vita presente, e di sopportare durezze, come buoni
soldati della croce, per amor della Verità, sotto qualunque
aspetto queste si presentino, nel nostro sforzo di fare la volontà
del Signore, e operare per l’avanzamento degl’interessi del
Suo Regno.
L’essere veramente
nell’opera di Dio, significa, prima di tutto, un accurato e
continuo studio dal piano di Dio; secondo l’ assorbimento del
suo spirito; terzo, un zelo entusiastico per il suo compimento, ed
un’attività conducente all’abilità nell’opera del Signore,
a richiesta di qualunque costo o sacrificio.
Z.'03-164,165 R3199:2 |
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MANNA 3
MAGGIO
Il cibo sodo è per i
compiuti, i quali per l’abitudine, hanno i sensi esercitati a
discernere il bene ed il male.—Ebrei 5: 14.
Coloro che hanno una
vera e sincera fede in Dio sono volonterosi di credere alla Sua
Parola; a cotesti i primi principi della dottrina di Cristo
dovrebbero essere stabiliti da lungo tempo; la maggior parte della
construttura d’oro ed argento e pietre preziose, dovrebbe di già
essere eretta, ed il lavora dovrebbe continuamente progredire.
Questi divengono abili, se leali e sinceri a Dio, di poter
discernere la Verità dall’errore.
Dobbiamo sapere ciò che crediamo e perchè lo crediamo;
poi dobbiamo essere temerarii a dichiarare senza paura ciò che
crediamo, perchè “se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si
apparecchierà alla battaglia?”
Z.'03-167 R3200:5 |
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MANNA 4
MAGGIO
Il Signore non guarda
come guarda l’uomo; perchè l’uomo guarda a ciò che è
apparente, ma il Signore guarda il cuore. —1 Samuele 16:7.
Se perdiamo di vista
il fatto che Iddio ci considera dal punto di vista della volontà,
se incominciamo a pensare di noi e delle considerazioni che Iddio
ha inverso noi secondo la carne, siamo sicuri di entrare
proporzionalmente nelle tenebre, confusione e scoraggiamento.
Non dimentichiamoci però d’altra parte, che lo spirito,
ed il volere, è riguardato vivo per la sua giustizia, perchè è
in armonia con Dio. Non
siamo adunque deboli in rispetto alla volontà, o l’intenzioni
governanti la condotta della nostra vita, ma ricordiamoci che ogni
retrocedere e debolezza vuol dire la perdita proporzionata della
vita spirituale. Solo
una volontà assolutamente leale, può essere accettevole a Dio.
Z.'03-171 R3203:2 |
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MANNA 5
MAGGIO
Se per lo spirito
mortificate gli atti del corpo, voi viverete. —Romani 8:13.
Le condizioni sulle
quali noi possiamo continuare la nostra relazione col Signore, e
la nostra speranza di partecipare alla gloria
della prima Risurrezione, sono così definitivamente
stabilite da includere la mortificazione degli atti del corpo—raffrenando
le inclinazioni carnali, mettendoli a morte, crocifiggendole,
usandole per il servizio del Signore e la Sua causa.
Questa mortificazione degli atti del corpo, questa
battaglia contro la debolezza della carne, e ciò di cui
l’Apostolo ne parla altrove come “guerra”, quando egli ci
dice che la carne guerreggia contro lo spirito, e lo spirito
guerreggia contro la carne, perchè i due sono contrarii, e
saranno opponenti finchè ci è vita; e se lo spirito è stato
volonteroso ed ha combattuto con tutta la sua abilità le
debolezze della carne, il Signore conterà la vittoria
completa,.per i meriti del Redentore.
Z. '03-172
R3203:5 |
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MANNA 6 MAGGIO
Tutti coloro che sono
condotti per lo Spirito di Dio sono figliuoli di Dio.—Romani
8:14
Questo dunque è la
guida per cui possiamo riconoscere la nostra vera posizione, non
solo dal principio della corsa, ma anche alla fine di essa, vale a
dire, che se siamo guidati dallo Spirito di Dio—se questa è ciò
che cerchiamo—allora siamo veri Figli di Dio; Egli riconosce ed
accetta come Suoi figli, tutti coloro che sono venuti a Lui
mediante Cristo, e che hanno fede nel merito dell’abito nuziale,
(il merito della giustizia imputata da Cristo) e che continuano in
questa attitudine di cuore.
Z.'03-173 R3203:6 |
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MANNA 7
MAGGIO
Guai a me se io non
evangelizzo. —1 Corinti 9:16.
Dobbiamo essere sempre
pronti d’annunziare agli altri la migliore novella che abbiamo;
la pietà per la creazione gemente per le varie prove della vita,
ci dovrebbe condurre ad indicare loro le promesse del Signore, in
rispetto al Regno futuro, e le benedizioni che verranno allora a
tutte le famiglie della terra.
Chiunque non proclama giornalmente questa buona novella, ad
ogni opportunità, dimostra, che non ha sufficiente conoscenza, o
che è in mancanza di fede nella rivelazione. o che ha molto
egoismo, le quali cose il Signore non approva, e se persistono,
alla fine lo priveranno di partecipare, al Regno Celeste.
Z.'03-174 R3205:1 |
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MANNA 8
MAGGIO
E questa è la
promessa, che egli ci ha dato, cioè la vita eterna.—1 Giovanni
2: 25.
Noi tutti dobbiamo
comprendere che abbiamo da fare qualche cosa per riconoscere le
grazioso promesse di Dio a noi.
In riguardo agli affari di questa presente vita, Egli ci ha
promesso che il nostro pane ed acqua saranno sicuri, ma ciò non
vuol dire che noi dobbiamo trascurare le regionevoli opportunità
offertici paer procurarcelo.
Ci ha pure promesso di farci partecipare nel Regno di
gloria a Suo tempo; ma il rendere ferma le nostra vocazione ed
elezione dipende da noi. Iddio
è interamente capace e volontiero di fare la Sua parte in ogni
affare, ma è a nostro vantaggio che Egli ci chiama a mostrare la
nostra fede colle nostre opere—cooperando con Lui in ogni
maniera possibile. Z.'03-175 R3205:4 |
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MANNA 9
MAGGIO
Come dunque roi arete
ricevuto il Signore Gesù Cristo, così camminate in esso.
Essendo radicati, ed edificati in lui, e confermati nella
fede; siccome siete stati insegnati, abbondando in essa con
ringraziamento. —Colossesi 2:6, 7.
Il sentimento generale
fra i maestri di dottrina falsa, che credono non necessario, nè
consigliabile l ‘essere confermati nella fede, è . . . che
l’essere confermato (stabilito) vuol dire essere bigotto.
E così è quand’uno è di mente tanto ristretta
d’accettare e conservare tenacemente ciò che egli non ha mai
provato nè colla logica, e nè coll, autorità biblica.
Ma coloro che con semplice fede nell’autorità di Dio,
accettano la Sua Parola, non sono bigotti irragionevoli.
E solo questi sono in realtà stabiliti nella Verità.
La differenza tra un forte e ben fermo Cristiano ed un
bigotto è, che l’uno è stabilito nelle Verità mentre
l’altro è stabilito nell’errore.
Z.'03-199 R3215:2 |
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MANNA 10
MAGGIO
Hai unto il mio capo
con olio, la mia coppa trabocca.—Salmo 23:5
La pienezza
traboccante della coppa, ha un doppio significato. E’ la coppa di gioia e la coppa di dolore, ed in ambedue i
rispetti essa trabocca. Chi
vuol partecipare alle gioie del Signore deve anche partecipare
alla coppa della Sua sofferenza, “dobbiamo soffrire con Lui, se
vogliamo altresì regnare con Lui.
Ma noi stimiamo che le sofferenze del tempo presente non
sono degne di essere paragonate alla gloria che sarà minifestata
inverso noi, per cui siamo posti in grado di rallegrarci nella
tribolazione, e come le tribolazioni traboccano, così trabocca
pure l’allegrezza, e coll’Apostolo possiamo dire, rallegratevi
del continuo nel Signore,l da capo dico, rallegratevi.
Z.'03-413 R3270:4 |
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MANNA 11
MAGGIO
Per cagion tua siamo
uccisi tuttodi; siamo reputati come pecore al macello. —Salmo
44: 22.
Ricordiamoci che
ciascuno di noi ha un solo sacrificio; quello di migliorare ogni
opportunità che ci si presenta, per servire Lui ed i Suoi,. Ricordiamoci, che mentre questo sacrificio consiste di tanti
altri più piccoli sacrifici che non valgono la pena di nominarli,
tuttavia questi sono necessari per completare il sacrificio che
facemmo colla nostra prima introduzione nella Sua famiglia; quando
abbiamo fatto dono della nostra volontà, abbiamo dato il nostro
tutto; ed il ritirarci in alcuni dei piccoli afari—il rifiutarci
di sacrificare ciò che noi sappiamo di piacere al Signore—è
ritenere molto di ciò che gli dedicammo.
Z.'03-408 R3266:6 |
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MANNA 12
MAGGIO
Avendo adunque queste
promesse, cari miei, purifichiamoci d’ogni contaminazione di
carne, e di spirito, compiendo la nostra santificazione nel timor
di Dio. —2 Corinti 7:1
Quanti dei membri in
prospettiva del Real Sacerdozio trovano che hanno lordura, malizia,
ipocrisia, invidia, maldicenza.
E’ bene il dire che ognuno ha, se non tutte, alcune di
queste debolezze della carne da combattere—specialmente al
principio della sua entrata nella vocazione sacerdotale.
Con quanta cura dovrebbero cercare di liberarcene, e come
tutti dovrebbero scrutinare non solo ogni atto della vita, ogni
parola ed ogni pensiero ma, addizionalmente, ogni motivo d’ogni
parola, pensiero e azione, afinchè possano essere vieppiù
accettevoli al Signore. Z.'03-408 R3267:2
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MANNA 13
MAGGIO
Ubbidire val meglio
che sacrificio; e prestare attenzione val meglio che grasso di
montoni.—1 Samuele 15: 22.
Il nostro Padre
celeste ci desidera molto attenti alla sua Parola, e che non si
pensi per un momento che vi possa essere miglioramento in ciò, o
che tempi e circostanze alteranno il carattere della nostra
obbedienza a lui. Stiamo attenti alla Parola del Signore, ed atteniamoci ad
essa senza temere del risultato, ma fiduciosi che Colui che ci
sostiene non sonnecchia, nè dorme, ed è molto savio per errare,
come pure ben competente di far fronte a qualunque circostanza
contraria che possa risultare dalla nostra ubbidienza.
Z.'03-218,219 R3224:2 |
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MANNA 14
MAGGIO
Veridicando in carità
(amore) . . . cresiamo in ogni cosa in colui che è il capo, cioè
in Cristo. —Efesi 4:15.
Che vuol dire crescere
in grazia? Vuol dire
crescere in favore col Signore per mezzo di un’intima personale
concscenza ed amicizia di spirito con lui. . . Crescendo così in
grazia senza crescere in conoscenza è impossibile; poichè il
vero fine di questa communione è di edificarci in una più
perfetta conoscenza ed amicizia col Signore; di portarci in più
stretta relazione col suo piano divino ed’avere così il
privilegio di essere”operai nell’opera sua”
nell’esecuzione del suo piano.
Perciò, se amiamo ed obbediamo il Signore, e desideriamo
di crescere nel suo favore, la sua scritta Parola dev’essere il
nostro studio e meditazione giornaliera; così cresceremo in
conoscenzas. Z.'03-200 R3215:3 |
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MANNA 15
MAGGIO
Ancorhè il fico non
germogli, e non vi sarà frutto alcuno nelle viti; la fatica
dell’olivo fallirà, e i campi non produrranno cibo; le greggi
verranno meno nelle mandre, e non vi saranno più buoi nelle
stalle: pure Io mi rallegrerò nel Signore, Io gioirò
nell’Iddio della mia salute. —Abucuc 3:17, 18.
Noi vediamo come Dio
permette il male nel mondo al fine ch’il mondo impari certe
lezioni di amare experienze riguardo i risultati consequenti dal
mal fare; ed ancora vediamo il risultato del male in rispetto ai
santi—nelle loro prove, e nel loro pulimento e raffinamento nel
prepararli e trovarli degni, come vincitori per ereditare le cose
stupende che Dio ha riservate per i suoi fedeli.
Z.'03-94 R3168:2 |
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MANNA 16
MAGGIO
Sarai chiamata d’un
nome nuovo . . . E sarai una corona di gloria nella mano del
Signore, una benda (diadema) reale nella palma del tuo
Dio.—Isaia 62; 2, 3.
Ricordiamoci che siamo
un “popolo d’acquisto” separato dal gran corpo dei cristiani
nominali, come pure dal mondo, avendo più alte speranze, disegni
ed ambizioni, e che siamo favoriti d’una più chiara conoscenza
delle profonde cose di Dio, essendo stati chiamti dalle tenebre in
questa meravigliosa luce. E
se siamo separati dal mondo e dai cristiani nominali, i quali
partecipano largamente dello spirito del mondo, qual meraviglia se
li roviamo tutti disaccordi con noi stessi, ignorandoci e in
opposizione con noi. Z.'03-164 R3199:2 |
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MANNA 17
MAGGIO
Vi sbandiranno dalle
sinagoghe; anzi l’ora viene che chiunque vi ucciderà penserà
far servgio a Dio. —S. Giovanni 16:2.
Le persecuzioni del
giorno d’oggi sono più raffinate di quelle d’altri tempi.
I fedeli del giorno d’oggi non sono presi a sassate od
uccisi con veri sassi e frecce, o decapitati, ma è pur sempre
vero che i maligni lanciano frecce ai giusti, anche parole amare,
e molti per la loro fedeltà sono insultati e maldetti e tenuti
indegni dell’amicizia—”decollati per la testimonianza di Gesù”.
Che tutti questi imitano S. Stefano, il primo martire
cristiano, che le loro testimonianze siano fatte con raggiante
viso, com’egli lo fece. Che
i loro occhi di fede osservano Gesù che siede alla destra della
maestosità negli altissimo, come Mediatore e loro Liberatore.
Siano le loro parole moderate come quelle di Santo Stefano
e per ognun di loro che si avveri ciò che fu scritto di
lui,”appieno di fede e di Spirito Santo.”
Z.'97-57 R2109:6 |
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MANNA 18
MAGGIO
Noi che abbiamo
creduto, entriamo nel riposo.—Ebrei 4: 3.
Il nostro riposo in
Dio è completo quando è completa la nostra fede in lui.
Colui che crede pienamente, riposa pienamente; colui che
crede parzialmente, riposa parzialmente.
La condizione ideale dell’Israelita spirituale, è
l’ottenimento d’un riposo perfetto, una perfetta osservanza
del Sabato, nella sua presente esperienza, ed aspettare e lavorare
per un altro riposo più completo—il vero riposo della
condizione perfezionata, il riposo che rimane pel popolo di Dio.
“Studiamoci adunque d’entrare in quel riposo, [Sabato]
acciocchè niuno cada per un medesimo esempio di incredulità,”
(dell’Israele carnale).—Ebrei 4:9-11.
Z.'99-253 R2534:5
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MANNA 19
MAGGIO
Noi, i forti, dobbiam
sopportare le debolezze dei, deboli, e non compiacere a noi stessi.—Romani
15: 1.
I principii non
devonsi mai abbandonare per nessuna ragione; ma la libertà e i
diritti personali possono essere frequentemente messi in disparte
nell’interesse degli altri, e per piacere a Dio.
L’Apostolo Paolo era pronto andare a qualunque limite in
difesa di principio, (Galati 2: 5, 11), ma nel sacrificio dei suoi
diritti mondani, privilegi e libertà, per l’amore di Cristo e
della Chiesa, l’Apostolo fu evidentemente il secondo dopo il
nostro Signore Gesù, ed è un nobile esempio a tutta la Chiesa.
Z.'97-75 R2119:2 |
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MANNA 20
MAGGIO
Un popolo egregio (eletto),
zelante di buone opere. —Tito 2:14.
Un “popolo egregio o
eletto”, (particolare),—non particolare in vestire, in modi,
in linguaggio, o in cose e idee senza senso; ma particolare in
quel che è separato dal mondo e dallo spirito del mondo.
Ha lo spirito di Cristo, lo spiirito di piena consacrazione
al Signore, e saparazione dal mondo e dai suoi fini egoistici.
E particolarmente egregio perchè s’adera alla parola
dels Signore, come sua unica legge.
E’ popolo egregio, particolare perchè rigetta la
sapienza del mondo quando cozza colla rivelazione divina.
E’ particolare perchè è nel mondo, manon del mondo.
E’ particolare perchè ha una fede
dicisa ed agisce d’accordo con questa e con zelo.
E’ particulare perchè pieno di sacrificio e non conosce
nessuna volontà oltre quella del suo Re.
E’ particolare perchè conosce la Verità e può dare una
ragione per la speranza che è in lui, mentre altri semplicemente
speculano, si meravigliano e dubitano.
Z.'97-95 R2128: |
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MANNA 21 MAGGIO
Tutta la Scrittura
divinamente inspirata, è utile ad insegnare, ad arguire, a
correggere, ad ammaestrare in giustizia; acciocchè l’uomo di
Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni bona opera. —2
Timoteo 3:16, 17.
Sarà bene per tutti
di ricordare che tutte le grazie dello Spirito, tutto il progresso
nella conoscenza delle cose divine alle quali siamo di già
arrivati, e che possono aiutarci ancor più nell’avicinamento a
Dio ed alla santità, ci sono venuti per mezzo delle Scritture del
Vecchio Testamento, delle parole del nostro Signore e dei suoi
apostoli inspirati; di modo chè non è necessario di attingere ad
altre fonti per la sapienza che ci deve preparare per la promessa
salvezza. Z.'97-170 R2166:2 |
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MANNA 22
MAGGIO
Iddio non ci ha dato
lo spirito di timore; ma di forza d’amore e di correzione .—2
Timoteo 1: 7.
Lo spirito del Signore
impartito al suo popolo non è lo spirito del timore, ma uno
spirito di forza, energia, zelo, istinto dall’amore;
—un’amorosa devozione a Dio, ed un desiderio di piacergli e
servilo; un’amorosa devozione alla Verità, al popolo di Dio, ed
un desiderio di edificarci nelle cose sante, e di far bene a tutti
secondo l’occasione,—lo spirito di “mente sana”. Una mente fortificata e rafforzata dalla Parola del Signore
sopra ogni soggetto; e quindi senza timore dell’uomo, è
prudente nel giudicare i tempi le stagioni ed il metodo, del come
deve usare l’energia d’amore che consuma come fuoco nel suo
cuore consacrato. Z.'97-170 R2166:1 |
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MANNA 23
MAGGIO
Voi ancora dovete
lavare i piedi gli uni agli altri.—S. Giovanni 13: 14.
Questo significa che i
membri del corpo di Cristo debbono avere una mutua cura del
benessere di ciascuno; tenersi gli uni gli altri puliti, santi,
puri, assistendo gli uni gli altri, nel superare le prove o
tentazioni e pericoli di questo presente mondo malvagio,
provenienti dalle tre sorgenti della tentazione, “il mondo, la
carne ed il diavolo.” Sol
coltivando le varie grazie dello spirito,—mansuetudine, pazienza,
gentilezza, amor fraterno e amore—possiamo sperare di essere di
aiuto speciale ad altri nell’adornare questi con gli ornamenti
del carattere e purità di vita, e di liberarsi dalle lordure del
mondo e della carne. Z.'97-243 R2201:6; 2202:4 |
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MANNA 24
MAGGIO
La carità (amore) . .
. non si inasprisce.
—1 Corinti 13: 5.
Per quanto la
depravazione naturale, i mali ereditarii, ed I disordini nervosi,
possano tendere verso lo spirito di irrequietezza, taciturnità, e
suscetttibilità, della ogni cuore pieno dello Spirito del Signore
bisogna che s’opponga a questa disposizione della carne e
combatterla. Non
dobbiamo discolparci, dicendo:
“E una mia abitudine” perchè tutte le abitudini della
depravata natura sono cattive.
Sta alla nuova natura di superare la vecchia in questa come
in altre opere della carne e del diavolo, mostrando ai nostri
amici e famiglie, la forza della grazia dell’amore.
Questa grazia, crescendo sempre più, raddolcisce il
carattere d’ogni figlio di Dio. Z.'97-247 R2204:4 |
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MANNA 25
MAGGIO
Non esser vinto dal
male.—Romani 12: 21.
Non dobbiamo mai usare
parole, metodi o modi cattivi.
Il far ciò è come unirci temporaneamente col nemico, ed
ammettere che i suoi metodi sono, migliori di quelli del Capitano
al quale-apperteniamo. Il
rispondere all’ira con l’ira, alla maldicenza con della
maldicenza, alle parole amare con parole amare, a persecuzione con
persecuzione, ai colpi con colpi, o a simili di questi, sarebbe
sforzarsi di vincere il male col male.
Queste cose, le quali sono naturali alla nostra natura
depravata, ci viene ordinato di evitare, affinchè possiamo ancor
meglio coltivare la nuova natura.
L’essere persuasi dall’Avversario d’usare i suoi
metodi in qualunque di questi modi, vuol dire essere vinti dal
male. Z.'97-267 R2215:1 |
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MANNA 26
MAGGIO
La conoscenza gonfia,
ma l’Amore edifica. —1 Corinti 8: 1.
Tutti
coloro che cercano d’insegnare il piano divino ad altri,
sono esposti a specali tentazioni. Siccome l’onore di servire Dio ed il suo popolo richiede
una corrispondente larga misura delle grazie dello Spirito santo,
come anche di conoscenza, colui che, vorrebbe essere maestro ad
alti, un porta-voce del Signore, dovrebbe coltivare tutte le varie
grazie dello Spirito santo, specialmente l’umiltà; cosicchè
combinando queste (l’amore) colla conoscenza, può edificare se
stesso e coloro che vorrebbe istruire. Z.'97-277 R2219:6 |
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MANNA 27
MAGGIO
In umiltà, ciascun
consideri altrui, superiore a se stesso. —Filippesi 2: 3.
San Paolo esorta a
tutti di coltivare la grazia dell’umiltà, e che in ogni cosa
nulla si debba fare per vanagloria,
facendo a meno di adulazioni e di sforzi per preeminenza,
perchè quasti sono i più grandi nemici dello Spirito del Signore
e delle benedizioni della Chiesa.
Al contrario, ognuno dovrebbe avere quell’umilità di
sentimento, di vedere le buone qualità dei compagni, ed
apprezzare queste come supriori alle proprie.
Non dobbiamo mai però attenderci che tutti i talenti e
tutte le capacità si concentrono in una sola persona della
congregazione. Così
dunque ciascuno, se è umile, può vedere in altri certe buone
qualità o virtù superiori alle proprie, e dovrebbe dilettarsi di
riconoscere e darne credito al possessore. Z.'97-296 R2228:1 |
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28
MAGGIO
Noi adunque abbiamo
sempre confidenza: e sappiamo che mentre dimoriamo . . .
nel corpo [fintantochè ci sentiamo interamente contenti
con le condizioni presenti, noi stessi e tutto ciò che ci
circonda], siamo . . . assenti dal Signore. —2 Corinti 5: 6.
Se noi
vivessimo vicino a lui, "camminando con Dio", non ci
sentiremo mai perfettamente soddisfatti coi risultati e condizioni
presenti, ecc., ma ci sentiremo come pellegrini e stranieri,
cercando riposo e casa migliore, che Iddio riserba "a quelli
che l'amino". Ma ciò, come spiega
l'Apostolo (versetto 7), è vero sol
di coloro che camminano per mezzo della fede e non colla vista
fisica. "Ma siamo confidenti, [pieni di fede verso Dio, ci
rallegriamo di camminare per fede], e abbiamo molto più caro di
partire dal corpo (d'essere senza tetto, pellegrini e stranieri
sulla terra], e di andare ad abitar col Signore" nello
spirito della nostra amicizia. Z.'97-305 R2231:4 |
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MANNA 29
MAGGIO
Io vi lascio pace, Io
vi do la mia pace: Il
vostro cuore non sia turbato, e non si spaventi. —S. Giovanni
14: 27.
Più vinciamo il
mondo, la carne ed il diavolo, più facciamo la volontà del Padre
nostro che è nei cieli, più siamo in amicizia e communione col
nostro caro Redentore, più cerchiamo di fare quelle cose che
piacciono alla sua vista, tanto avremo di quella gioia e di quella
pace che nessuno ci toglierà, e che solo prove, difficoltà e
persecuzioni, possono farla
più dolce e preziosa. Z.'97-306 R2232:5
Voi dunque altresi
avete ora tristezza, ma io vi vedrò di nuovo, ed il vostro cuore
si rallegrerà, e niuno vi torrà la vostra letizia. —S.
Giovanni 16:22 |
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MANNA 30
MAGGIO
Allegri nella
speranza, pazienti nell’afflizione. —Romani 12: 12.
Questa è una parte
importante della grande battaglia della vita del cristiano.
Bisogna che combatta le tedenze naturali della vecchia
natura e con fidanza attendere la vittoria colla forza del gran
Capitano della sua salvezza.
Non deve soccombere alle lusinghiere e false influenze di
prosperità, nè venir meno sotto il peso dell’avversità.
Deve evitare che le prove della vita gli abbiano ad
inacerbire ed indurire la sua disposizione, rendendolo burbero,
ritroso, pieno d’amarezza e scortese.
Deve pur evitare che la superbia ed ostentazione, o propria
giustizia, crescano e si nutrino sulle cose buone che la
provvidenza del Signore gli ha temporalmente accordato per
provarne la fedeltà come amministratore. Z.'95-20 R1759:3 |
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MANNA 31 MAGGIO
Egli è bene non
mangier carne, e non ber vino, e non far cosa alcuna, nella quale
il tuo fratello s’intoppa, o è scandalizzato, o è debole.
—Romani 14: 21.
E’ un delitto grave,
contro la legge dell’amore e contro l’ingiunzione del Signore,
scandalizzare uno dei suoi fratelli (S. Matteo 18: 6), ma ancora
sarebbe delitto per noi, e agli occhi suoi, l’essere d’intoppo
agli altri—di impedire loro di divenire fratelli e membri della
famiglia della fede. Per
conseguenza è chiaro, che mentre la conoscenza può allontanare
ogni lordura della nostra coscienza e tutti i freni della libertà,
purnondimeno l’amore dev’essere primo ad approvare la libertà
prima che la sì possa esercitare.
L’amore ci comanda fermamente dicendo: “Ama il Signore
Iddio tuo con tutto il tuo cuore, ed il tuo prossimo come te
stesso”. Perciò,
l’amore e non la conoscenza, e non la
libertà, deciderà finalmente qualunque problema. Z.'03-43 R3145:6 |
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