DAILY HEAVENLY MANNA
OTTOBRE
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MANNA 1
OTTOBRE
Io
prenderò guardia alle mie vie, affinchè non pecchi colla mia
lingua; io guarderò la mia bocca con un morso, mentre l’empio
mi stà davanti.—Salmo 39: 1.
Ogni persona
d’esperienza converrrà pienamente che la lingua è potente
nella sua influenza , pel bene o pel male, più che ogni altro
membro del corpo. L’esperienza
insegna ancora, che per la maggioranza, è più facile frenare
qualunque altro organo che la lingua.
E’ un cotate servitore fedele, che d’ogni ambizione,
passione ed inclinazione della natura caduta, cerca di farne uso,
come servo, o come canale per il male.
Cosicchè da parte del cristiano, è richiesta maggiore
vigilanza, prudenza e cura nel governo di questo membro del suo
corpo, acciocchè lo soggioghi alla nuova mente in Cristo, e
faccia sì che non sia un inciampo a se stesso o ad altri, ma, al
contrario, un aiuto nella via stretta.
Z.'97-156 R2156:3 |
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MANNA 2
OTTOBRE
Dimenticando le cose
che sono dietro.—Filippesi 3: 14.
E’ bene dimenticare
le cose che sono passate; perchè Dio le dimentica, e dichiara che
ha gettato via tutte le nostre imperfezioni; che queste sono tutte
coperte alla sua vista per il merito di colui che ci amò e morì
per noi, e che è colui che amiamo, e nel quale confidiamo, e
nelle pedate del quale cerchiamo camminare più o meno
perfettamente a secondo le dibolezze ereditate nella nostra carne.
Ciò non vuol dire però che le mancanze ed i falli debbono
essere tenuti in poco conto, o subitamente dimenticati; anzi
debbono essere corretti secondo la nostra abilità, e si deve
giornalmente cercarne a Dio il perdono.
Z.'04-23
R3306:2 |
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MANNA 3
OTTOBRE
Quelli che amano la
tua Legge godono di molta pace; e non ri è alcuno intoppo per
loro.—Salmo 119: 115.
Dobbiamo sempre
chiedere grazia e sapienza ed i frutti dello Spirito, delle
opportunità per servire Dio e i fratelli, e per crescere vieppiù
ad immagine del caro Figlio di Dio. . .
Sotto queste condizioni, che può dubitare che la promessa
“pace di Dio, la qual sopravanza ogni intelletto, guarderà”
cotali “cuori” ed i loro”pensieri”?
Questa pace per se stessa disperderebbe tutti i grandi mali
che affliggono i cuori di tanti.
L’egoismo e l’ambizione troverebbero poco posto in un
cuore così ripieno. La
pace divina può dimorare e regnare nei nostri cuori, affinchè
vengano esser messe fuori l’agonia e le pene del mondo, anche
quando circondati dal condizioni svantaggiose, anche quando
l’avversario stesso ci circondi per mezzo di agenti ingannati.
Z.'04-24 R3306:3 |
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MANNA 4
OTTOBRE
Gesù disse loro:
Venite dietro a me, ed io vi farò pescatori d’uomini.—S.
Matteo 4: 19.
Tutti gli affari della
nostra vita ci danno delle profittevoli lezioni pel futuro, se lo
vogliamo ricevere. Forse
v’era qualche cosa particolarmente utile nel mestiere del
pescatorel—qualche cosa molto simile alla grande opera degli
apostoli negli ultimo tempi della loro esistenza.
Il nostro Signore dimostra ciò nella sua chiamata.
Il pescare richiede, energia, tatto, amo appropriato, e il
pescatore deve saper nascondersi.
E queste quattro cose sono requisiti nel pescare spirituale,
nel quale il Signore ci dà il privilegio d’occuparci.
Dobbiamo ricordarci che, come il pesce è facilmente
allarmato, quande vede che qualcuno è ansioso di prenderlo, così
pure ne è dell’umanità è timida, e sospettosa d’esser presa—in
special modo quando ha l’idea, del probabile di perdere la sua
libertà. R'04-26,27 R3308:3 |
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MANNA 5
OTTOBRE
Considerate colui che
sostenne una contraddizione dai peccatori contro a se; onde non vi
stanchiate, perdendovi d’animo.—Ebrei 12: 3.
Ahime!
quanti figli sinceri di Dio, vengono meno nell’animo e
sono in pericolo di perdere il premio principale, perchè divenuti
incapaci di meditare, studiare, comprendere, e considerare il
Signore e ciò che sopportò fedelmente di opposizione.
Considerando la sua perfezione, e come rappresentata in lui
la luce brillava nelle tenebre e non fu apprezzata, così
dovrebbero aspettarsi ch la luce brillante per mezza loro, non
venga neanche apprezzata. Considerando
come il Signore sofferse in ogni senso ingiustamente e per
l’amore della giustizia e riflettendo in seguito che benchè i
loro atti e condotta, siano ben intenzionati, essi sono imperfetti;
con cotesto pensiero, si fortificherebbero a soffrire afflizioni
da buoni soldati, e non verrebbero meno nel ben fare, e neanche
sopraffatti dall’opposizione.
Z.'04-38 R3313:5 |
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MANNA 6
OTTOBRE
Voi non sapete di
quale spirito siete: conciossiachè il Figliuol dell’uomo non
sia venuto per perdere le anime degli uomini, anzi per salvarle.—S.
Luca 9: 55, 56.
Sia detta lo stesso
per tutti i discepoli del Signore: il loro studio continuo
dovrebbe far sì d’evitare una troppa critica disposizione a
sentenziare e distruggere altri, mentre vogliono misericordia per
se stessi. La regola
che il Signore stabilì è, che dobbiamo aspettarci misericordia
in proporzione della misericordia che éserciteremo verso gli
altri. Quella
disposizione di trovare sempre colpe, a gli altri pronto
ad’accusare e condannare tutti, indica una povera condizione di
cuore, che il popolo di Dio dovrebbe evitare di possedere.
Misericordia, bontà, amore, sono elementi di un carattere
che il Signore desidera vedere in noi e senza il qual carattere
non possiamo a lungo d’essere suoi figli.
Z.'04-43
R3316:4,6 |
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MANNA 7
OTTOBRE
E chiunque ode queste
mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato ad un’uomo
stolto che ha edificata la sua casa sulla rena.—S. Matteo 7: 26
Le speranze fondate
sopra le promesse del Signore, ma non accompagnate da opere, sono
speranze edificate sopra l’arena.
E’ questione di tempo soltanto, sino a che avverà il
tempo di prova, e queste speranze saranno peggio che inutili e
inservibili. Esse
dimostreranno alla fine d’avere deluso il loro possessore, che
si i loro cuori e le loro lingue, confessano ed onorano il
Signore, e le loro opere dimostrano la loro fede, ed i loro frutti
testimoniano della loro relazione vitale col Signore—questi
passeranno per tutte lo tempeste della vita, e non saranno smossi,
nè scossi, perchè sono su solide fondamenta.
Z.'04-46 R3318:5 |
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MANNA 8
OTTOBRE
Non v’ingannate, . .
. Imperocchè colui che semina alla sua carne, mieterà della
carne, corruzione; ma, chi semina allo Spirito, mieterà dello
Spirito, vita eterna.—Galati 6: 7, 8.
Noi seminiamo alla
carne, tutte le volte che permettiamo ai nostri carnali, egoistici,
e ingiusti desideri d’avere il sopravvento nel nostro cuore e
nella nosta esistenza, ed ogni semina ne facilita altre,
assicurandoci alla fine la Seconda Morte.
Al contrario, seminando allo Spirito, resistendo i desideri
della carne, dell’egoismo, ecc., ed esercitando la nuova mente,
la nuova volontà in direzioni verso cose pure, nobili, buone,
vere, tutto ciò è un seminare allo Spirito, che ci porterà
altri frutti e grazie dello Spirito, e perseverando, ci porterà
alla fine in armonia colle belle promesse e piani del Signore—la
vita eterna e il Regno.
Z.'04-57 R3323:5 |
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MANNA 9
OTTOBRE
Perchè siete timidi,
oh! uomini di poca
fede?—S. Matteo 8: 26.
Ogni esperienza
dovrebbe esserci utile. Se,
nel principio fummo timidi e gridammo ad’alta voce, ricevemmo
del succorso poco dopo ma forse col rimprovero:
“O uomo di poca fede”;
Però come una lezione segue l’altra,, il Maestro si
aspetterà—e noi dobbiamo aspetarci d’aver—maggior fede,
maggior fiducia e maggior pace a gioia nel Signore, maggior
confidenza nella sua presenza con noi e la sua cura sopra di noi,
e nel suo potere di liberarci da ogni male e dal nostro Avversario,
portandoci infine con sicurezza al porto che noi cerchiamo—il
Regno celeste. Z.'04-60
R3325:1 |
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MANNA 10
OTTOBRE
Voi avete spogliato
l’uomo vecchio coi suoi atti, e vestito il nuovo che si rinnova
a conscenza, secondo l’immagine di colui che l’ha creato.—Colossesi
3: 9, 10.
Solo nelle nostre
menti, nelle nostre volontà, le vecchie cose sono passate e tutte
le cose sono diventate nuove.
Questo cambiamento sarà veramente compiuto, quando questo
mortale avrà rivestito l’immortalità, quando questo
corruttibile si vestira incorruttibilità— quando sarà risorto
in gloria, potenza, essere spirituale.
Nel frattempo però acciocchè siamo considerati degni
d’una parte nella Prima Risurrezione, ci viene richiesto di
dimostrare la nostra sottomissione di pensiero, il nostro sincero
desiderio di essere tutto ciò che il Signore desidera; ed in
nessun altro modo può questo essere meglio dimostrato al Signore
ed a noi stessi, se non sorvegliando scrupolosamente i nostri
cuori ed i nostri pensieri.
Z.'04-25 R3307:4 |
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MANNA 11
OTTOBRE
Purificatevi, voi che
portate i vasi del Signore.—Isaia 52: 11.
Il metodo divino
sembra essere quello di fare una chiara separazione dei servi di
Dio e dei servi del male. Il
privilegio di testiticare per Dio o d’essere ambasciatori della
Verità, è un favore riservato al popolo di Dio.
Egli non cerca i malvagi, i diavoli, uomini o donne cattivi
per annunziare le buone novelle.
Il popolo del Signore dovrebbe accuratamente comprendere ciò,
e resentire il servizio di coloro che non danno prova d’esere
uniti al Signore col cuore. “All’empio
Iddio ha detto: Cosa
ne è di te, il raccontare i miei statuti, e il portare il mio
patto in bocca tua? Poichè
tu, odii la correzione e rigetti dietro di te, le mie parole.
Salmo 50:16,17. Z.'04-28 R3309:4 |
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MANNA 12
OTTOBRE
Considerate come
crescono i gigli della campagna.—S. Matteo 6: 28.
Il nostro Signore ci
chiama in attenzione ad osservare come queste piccole cose in
natura debbono essere studiate, e considerate.
Le lezioni da impararsi in connessione con tutti gli affari
della vita saranno di grande aiuto per colui che studia del punto
retto di vista, cioè della fede nel Creatore e per coloro che
riconoscono che egli è necessariamente l’incorporazione ed il
rappresentante delle più nobili qualità che la mente umana possa
concepire—ch’Egli è perfetto in Giustizia, in Sapienza, im
Potenza, e perfetto in Amore. . . . Il cuore che considera in tal
guisa le cose fa progressì, cresce in grazia, in conoscenza, in
amore. Il cuore che vien meno nel considerare le piccole cose, si
rende inabile ad apprezzare le cose più grandi, e non può ben
considerare Dio ed apprezzarne il suo piano e carattere.
Z.'04-37,38 R3313:2 |
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MANNA 13
OTTOBRE
Io ti mostrerò la mia
fede per le mie opere.—S. Giacomo 2: 18.
Benchè il popolo di
Dio del presente secolo, non debba essere giudicato per le sue
opere, ma bensi per la sua fede, tuttavia le opere saranno
richieste. Colle nostre opere dimostriamo la nostra fede, e ringraziamo
Iddio, perchè ancor le nostre opere
imperfette possono dimostrano la lealtà delle nostre
intenzioni, della nostra volontà a Egli. . . . Se le nostre opere
dimonstrator a Dio la sincerità della nostra fede, questa fede
sarà da lui accettata e noi saremo considerati perfetti, e ci sarà
data una parte nel Regno, e tutte quelle cose preziose che il
Signore riserba per coloro che l’amano—non solo colle parole,
ma colle opere—per tutti coloro che si sforzano colle opere
della vita, di dimostrare il loro amore. Z.'04-45 R3318:1 |
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MANNA 14
OTTOBRE
Far giustizia e
giudicio è cosa più gradita dal Signore, che sacrificio.—Proverbi
21: 3.
Dobbiamo crescere in
amore, e l’amore e la cosa principale; ma prima che otteniamo un
certo sviluppo nella coltivazione dell’amore, dobbiamo imparare
ad essere retti e giusti. Ben
dice il proverbio che un uomo dev’essere giusto prima d’essere
generoso. Sta al
popolo di Dio adunque, alla Nuova Creazione, che studi
continuamente questo soggetto, e metta ogni giorno in pratica le
lezioni contenute nella Parola divina.
Coloro che pongono questo adatto fondamento di carattere,
prima che incominciano a coltivare l’amore, troveranno che
avranno fatto del buon progresso. Ogni amore fondato sull’ingiustizia o su erronee idee di
giustizia, è delusoria; non è l’amore che il Signore
richiedera come prova che fummo Suoi discepoli.
Z. '04-56,57 R3323:1 |
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MANNA 15
OTTOBRE
Abbiate fede in
Dio.—S. Marco 11:
12.
Le nostre esperienze
giornaliere, dopo esser divenuti dei seguaci del Signore, sono
state guidate apparentemente da unpotere invisible, affinchè
com’allievi della scuola, di Cristo, siamo da Lui ammaestrati e
sviluppati vieppiù nelle grazie dello Spirito, e per di più
nelle fede. Oh!
Quante è importante questo carattere della fede,
probabilmente non possiamo apprezzarlo perfettamente quest’oggi.
Par che sia l’unica cosa che il Signore richiede da
coloro che vengono chiamati, per essere Suoi seguaci.
Cosicchè dunque, a secondo la nostra fede, saremo anche
capaci di gioire nelle tribulazioni.
Non possiamo di certo gioire nella sofferenze, possiamo però
gioire nel pensiero, che risulta dalla fede in queste; cioè che
le sofferenze non sono che leggere afflizioni, operanti in noi un
eccedente peso eterno di gloria.
Z. '04-59 R3324:5 |
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MANNA 16
OTTOBRE
Egli acquieta la
tempesta.—Salmo 107: 29.
Noi di quest’oggi,
rappresentiamo la causa del Signore nel mezzo dei tempestosi
elementi delle umane passioni, ecc. ed i nostri cuori sarebbero
agomentati sovente, se non avessimo la fede con la quale
diventiamo capaci di vedere il Signore con noi nella barca, e
abili di pensare al suo immenso potere che a tempo debito, ed al
suo modo proclamerà la pace al mondo. . . . Non ci dovrebbe
sorprendere tuttavia, se un’ora oscura ci venga incontro. . . se
verrà il tempo ove i venti tempestosi saranno così potenti, che
la maggioranza di noi griderà per timore e terrore.
Impariamo dunque bene le preziose esperienze del tempo
presente, affinchè la fede non ci venga meno—affinchè nei
momenti tenebrosi possiamo essere capaci di cantare e rallegrarci
in Colui che ci amò e ci comprò col suo preziosissimo sangue,
cantando il cantico di Mosè e dell’Agnello.
Z. '04-60 R3325:4 |
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MANNA 17
OTTOBRE
Egli ti coprirà colle
sue piume, e sotto le sue ali, sarai sicuro.—91: 4.
Tanto vicino al suo
cuore Iddio raccoglie i suoi figli leali e fedeli, che questi
sentono il calore dell’amor suo, ed il responsivo linguaggio dei
loro cuori è, “Io dimorerò nel tuo tabernacolo”—sotto la
tua protezione—”per sempre”:
“Io mi rifugerò nella copertura delle tue ali; perchè,
hai esaudito i miei voti”—la mia consacrazione—”Tu mi hai
data l’eredità di quelli che temano il Tuo Nome.”
(Salmo 61: 4, 3, 5) Z. '04-75
R3331:6
“Io canterò la tua
potenza, e la mattina loderò con giubilo la tua benignità; perchè
Tu mi sei stato alto ricetto e rifugio, nel giorno della mia
afflizione. Salmo 59:
16. |
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MANNA 18
OTTOBRE
Chi è pigro nel suo
lavoro, è fratello del dissipatore, (prodigo).—Proverbi 18: 9.
Non possiamo vedere
della dissipazione in nessuno dei consacrati dal Signore senza
risentire, che qualunque si il progresso fatto da egli nella
conoscenza della mente del Signore in alcuni rapporti, egli
purtroppo è deficiente in questo particolare.
Un apprezzamento del dono, ed il rispetto pel Donatore
consegue, l’attenzione e la cura in riguardo a tutto quello che
ci vien dato dal nostro Padre celeste— cose temporali e
spirituali. A seconda
le parabole del nostro Signore, Egli misura il nostro amore e zelo
in un grado considerevole dal nostro uso o abuso dei talenti,
opportunità e benedizioni temporali e spirituali, tutt’ora a
noi concessi. Z. '04-77 R3333:3 |
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MANNA 19
OTTOBRE
Graduitamente avete
ricevuto, graduitamente date.—S. Matteo 10: 8.
Siamo dunque vigilanti
e pronto per dare liberamente agli affamati ed essetati il cibo
benedetto che ci ha tanto rinfrescati e fortificati. Se non l’avranno, cadranno per via mentre cercano altri
cibi. Noi abbiamo
proprio ciò che abbisogna a tutti quelli della famiglia della
fede; senza di esso non patranno mantenere la loro posizione, non
potranno avanzare, si scoraggeranno di certo.
Non siamo egoisti, ma usiamo tutti i mezzi che disponiamo
per mandare il pane della vita, mediante la conoscenza della Verità
ad altri. Tutto ciò che abbiamo dev’essere consacrato al
Signore, e da questa consacrazione, il Signore ne trarrà
benedizioni per altri, e crescerà le benedizioni sul nostro capo
e sui nostri cuori. Z. '04-78 R3333:6-3334:1 |
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MANNA 20
OTTOBRE
Siate prudenti come
serpenti, e semplici come colombe.—S. Matteo 10: 16.
Oh, se tutto il caro
popolo di Dio imparasse il valore della prudenza riguardo ai suoi
sforzi nel servire la Verità!
Il nostro Signore ci insegnò non solo d’essere prudenti
come serpenti e semplici come colombe, ma esemplificò questa
lezione nella sua condotta, dicendo in certa occasione agli
apostoli: “Io ho
ancora molte cose da dirvi, ma voi non le potete ora sopportare”.
Noi dobbiamo pure imparare che vi sono tempi opportuni ed
importuni per parlare certe verità e che vi sono modi prudenti ed
imprudenti di presentarle. Non
basta il non dire bugie; non basta il parlare la verità; ma
bisogna parlare la verità con amore, e l’amore ben coltivato
usa prudenza affinchè possa compiere molto bene.
Z. '04-91 R3339:5 |
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MANNA 21
OTTOBRE
Padre nostro, che sei
nei cieli. sia
sanctificato il tuo nome.—S. Luca 11: 2.
Questa frase esprime
adorazione, apprezzamento della divina bontà e grandezza ed una
corrispondente riverenza. Nel
presentare la nostra instanza al Signore, il nostro primo pensiero
dev’essere, non egoistico riguardante noi stessi, o altri i cui
interessi ci sono preziosi, ma Dio dev’essere primiero nei
nostri pensieri, piani e calcoli.
Non dobbiamo pregare per ciò, che non risulta in onore del
nome del nostro Padre celeste; non dobbiamo mai desiderare nulla
per noi, o per i nostri cari, che non sono da Dio pienamente
approvati e che ci sia permesso di pregare per essi.
Forse nessuna qualità di cuore è in maggior pericolo
d’essere distrutta, fra coloro che si professano Cristiani
quanto il pensiero di riverenza per il Signore.
Z. '04-118 R3352:2
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MANNA 22
OTTOBRE
Potete voi bere il
calice che io berrò?—S. Matteo 20: 22.
Il coraggio del nostro
Signore nella via stretta, ci empie d’ammirazione.
Che forte carattere era il suo!
Mai pensava di indietreggiare; era d’intento di compiere
la volontà del Padre suo, sacrificando se stesso nell’interesse
altrui. Nobile
esempio, posto innanzi a gli Apostoli—grandezza per l’umiltà,
la vittoria mediante il servizio.
Dobbiamo ricordarci che, se non partecipiamo del suo calice,
a non siamo immersi nella sua morte, non potremo aver parte nel
suo Regno di gloria. Calcoliamo
adunque tutte le cose come inutili e come mondizie tanto per
ottenere ancor noi questa necessaria esperienza.
Allorquando sopravengono queste dure prove ed esperienze,
non dobbiamo temere e meravigliarsi della tentazione a noi
sopravenuta come una cosa strana; Al contrario, a questo fummo
chiamati, a soffrire ora col Signore ed essere fra breve
glorificati con lui. Z. '04-138,139 R3362:2,5
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MANNA 23
OTTOBRE
Chiunque fra voi, vorrà
esser primo, sia vostro servitore.—S. Mateo 20: 27.
Fra i Gentili, i
padroni sono signori, non servono ma sono serviti. Fra i seguaci di Cristo la cosa dev’essere in viceversa;
colui che serve di più dev’essere considerato e ritenuto come
più grande. Che
bellezza e armonia vi è nell’ordine divino delle cose!
Quanto sono ragionevoli questi principii e come sono
contrarii allo spirito del mondo!
Veramente, i seguaci del Signore sotto questo senso della
parola, devono essere un popolo particolare,—zelanti di buone
opere—cioè pel servizio a vicenda, e per fare il bene a tutti,
secondo l’opportunità.
Z. '04-140 R3363:1 |
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MANNA 24
OTTOBRE
E come essi lo
menavano, presero un certo Simone. . . . E gli misero addosso la
croce, per portarla dietro e Gesù—S. Luca 23: 26.
Ci siamo spesso
domandati: dov’erano Pietro e Giovanni e Giacomo, che non videro
il carico del Maestro, e non corsero ad offrirgli il loro aiuto? Se siamo disposti ad invidiare Simone per il privilegio di
assistere il Maestro a portar la croce, ricordiamoci che molti
fratelli del Signore portano giornalmente delle croci symboliche,
e che è nostro privilegio assisterli, e che il Signore, ogni
servizio reso da noi ai suoi seguaci fedeli, lo considera come
fatto a lui stesse. . . . Come la croce di legno non fu il carico
più grande per il nostro Signore, così, ancora, i suoi seguaci
hanno delle croci, che il mondo non vede, ma che i “fratelli”
dovrebbero comprendere. “Portate
i carrichi gli uni degli altri, e così adempite la legge di
Cristo.” Z. '04-155 R3369:6 |
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MANNA 25
OTTOBRE
Fortificatevi e agite,
ed il Signore sarà col buono.—2 Croniche 19: 11 (Leeser)
Chi ha un dovere da
compiere che non tema afatto; e mentre cercherà di adempire
qualche disgustoso dovere cortesemente, giustamente ed
amorevolmente, che non tema di nessuno, ma piuttosto tema il
Signore, e stia attento a piacergli.
Combatta il mondo le
sue battaglie: il Signore sorveglierà, il tutto ed i risultati
alla fine saranno gloriosi. Noi
che apparteniamo alla nuova nazione, al nuovo Regno, che non è di
questo mondo, che non usiamo delle armi carnali, ma la spada dello
Spirito—combattiamo dunque il buon combattimento della fede,
attacchiamoci alle cose gloriose che ci sono messi davanti, per
stare ritti non solo noi stessi, ma per aiutare ancora coloro che
sono generati dello stesso Spirito, e sono membri dello stesso
corpo dell’esercito celeste, ad essere ritti e perfezionarsi in
colui che è il Capo del corpo, il Capitano della nostra Salvezza.
Z.
'04-207,205 R3395:4; R3393:5 |
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MANNA 26
OTTOBRE
Rimettete ogni vostra
sollecitudine (ansietà) su di lui, perchè egli ha (prenderà)
cura di voi.—1 Pietro 5: 7.
Questa suggestione
della Parola è assai consolante ed incoraggiante. Tuttavia, quelli del popolo del Signore, debbono vieppiù
disintamente imparare, mentre scorrono i loro anni, come membri
della famiglia di Dio e della scuola di Cristo, di non chiedere a
Dio di guidare i loro tentativi a secondo il
loro punto di vista; e che la loro volontà sia fatta in
terra e in cielo, ma piuttosto quando riferiscano al Signore dei
loro carichi, piccoli e grandi, che riconoscono la sua simpatia ed
il suo amore, ed applichino al loro cuore come balsamo, le
consolanti incitazioni della sua Parola, cioè che egli è abile e
volonteroso di far sì che le loro esperienze siano lor di
profitto, se rimarranno in Lui con fidanza e dovozione.
Z. '04-237 R3409:1 |
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MANNA 27
OTTOBRE
Nella tua mano sono i
miei destini.—Salmo 31: 15 (Leeser.)
Tutti i consacrati
servi del Signore, offrirono le loro vite in sacrifizio quando
divennero seguaci dell’Agnello, e se riconoscerebbero di
continuare questa loro consacrazione, sarebbero sempre pronti alla
consumazione del loro sacrifizio, in qualunque
momento piaccia a Dio, e sotto qualunque forma che
permetterebbe la Sua prividenza.
I consacrati del Signore, della classe di Elia, debbono
recordarsi che uno dei capelli del loro capo non può cadere senza
la conoscenza e il permesso del Padre, e l’atitudine dei loro
cuori dovrebbe essere quella espressa dal nostro amato
Redentore—il Capo del corpo di Elia —”Non berrò io il
calice il quale il Padre mi ha dato”?
Il linguaggio dei loro cuori deovrebbe essere quello
espresso da un nostro poeta:
“Sia dolce o triste
il mio cummin
Lieto sarò del mio destin,
… Chè la sua man mi
guida ognor.”
Z. '04-237 R3408:5 |
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MANNA 28
OTTOBRE
Lo Spirito del Signore
Iddio l’Eterno è sopra di me; perciocchè il Signore mi ha
unto. . . . per consolare tutti quelli che fanno cordoglio; per
dar loro dell’ornamento invece di cenere, olio d’allegrezza
invece di duolo.—Isaia 61: 1, 2, 3. (Leeser)
La nostra missione è di cercare i mansueti e coloro
che fanno cordoglio, i quali riconoscono i loro difetti o
debolezze, e ricercano rifugio e liberazione.
E’ parte della nostra missione di indicar loro
l’Agnello di Dio che toglie il peccato dal mondo, e di indicar
loro la bellezza della risurrezione in luogo delle ceneri della
morte, come pure che le glorie che il Signore ha promesso,
prendelusione fra breve il posto dello spirito di mestizia di
disillusione di dolore e di distretta attuale
Z. '04-295 R3436:1 |
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MANNA 29
OTTOBRE
Siamo in ogni maniera
afflitti, ma non ridotti ad estreme distrette; perplessi, ma non
disperati; perseguiti, ma non abbandonati; abbattuti, ma non però
perduti; portando del continuo nel nostro corpo la mortificazione
del Signor Gesù.—2 Corinti 4: 8, 9, 10.
Coloro che sopportano
tutto con allegrezza per amor del Signore, per amor della Verità,
le più grandi vergogne, ignominie, prove, persecuzioni in queste
vita presente, avendo così esperienze assai simili a quelle del
nostro Maestro e Modello, possiamo essere sicuri che avranno un
gran premio futuro in proporzione della fede manifestata nei loro
sacrificii—come disse l’Apostolo, “un astro è differente
dall’altro astro in splendore”.
Z. '01-55 R2762:4 |
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MANNA 30
OTTOBRE
Niuno può servire a
due signori.—S. Matteo 6:24.
“Voi non potete
servire Dio e Mammona.” Questo
è confermato da esperienza ed osservazione; e da ciò, come
regola proviamo che la gente è fredda e nè sollecita nelle cose
spirituali. . . . Dobbiamo cercare in “prima il Regno di Dio.”
Ciò dev’essere la nostra cura principale, di dare tutto
il nostro tempo, attenzione, pensiero, energia, influenza o mezzi
che abbiamo ad egli, le cose della vita presente (sottinteso)
essendo un’eccezione; ed il nostro amore e zelo sarà
manifestato in proporzione della nostra premura di sacrificare
ancora, parte delle cose della vita presente nell’interesse
delle cose celeste. Z. '01-61 R2765:5 |
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MANNA 31
OTTOBRE
Perciocchè la tua
benignità (favore) è meglio della vita, le mie labbra ti
loderanno.—Salmo 63: 3.
Coloro che hanno
gustato la grazia del Signore, che hanno riconosciuto la sua
benignità essere cosa buona più che la vita e che hanno con
allegrezza posto sopra il suo altare ogni cosa buona, e speranza
ed ambizione, si rallegrano di dare la buona nuova agli altri; con
gioia manifestano ad altri le lodi di colui che li chiamò dalle
tenebre alla sua maravigliosa luce.
Il messaggio è troppo buono per tenerlo segreto; non solo
non v’è bisogno pagarli per annunziarlo, ma sono volenterosi
che Pannunzio ed il godimento del favore divino in relazione
coll’annunzio del messaggio, costi loro qualche cosa—disturbi,
perdita di danaro, di amicizie terrene, ed il raffreddamento, se
non la rottura completa di relazioni domestiche, e lo scorno del
mondo e degli ecclesiastici.
Z. '01-246 R2852:4 |
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