DAILY HEAVENLY MANNA
NOVEMBRE
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MANNA 1
NOVEMBRE
O Signore, poni
guardia alla mia bocca; guarda l’uscio delle mie labbra.—Salmo
141-3.
Il numero delle
guardie, o picchetti che adempiono i loro doveri di guardare le
nostre azioni e parole, diminuirà sempre più in proporzione
della fortificazione della linea di picchetto che vigila sui
nostri intelletti e pensieri.
E’ specialmente questo punto che richiede la nostra
vigilanza. “La
bocca parla di ciò che sovrabbonda nel cuore?
Questa verità generale è particolarmente esemplificata
nei rigenerati, i quali sono più franchi nella loro condotta e
parlare, di quanto lo sono gli altri.
Possedendo dei sentimenti giusti nel loro cuore non fanno
tanta attenzione al loro modo di esprimersi, e ne fanno forse meno
di prima, hanno bisogno però di ricordarsi vieppiù parole
dell’apostolo Giacomo, “Se alcuno non fallisce nel parlare,
egli è uomo compiuto”.—Giacomo
3:2 Z. '04-23
R3305:5 |
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MANNA 2
NOVEMBRE
Egli è signore;
faccia quello che gli sembra bene.—1 Samuele 3: 18.
Noi non sappiamo ciò
che è per il nostro alto benessere.
Alcune volte quelle cose che desideriamo tanto d’ottenere
considerandole buone potrebbero veramente essere di nostro
svantaggio. Beati
coloro che sono abili per mezzo della fede di perforare le tenebre
di ogni prova e difficoltà, e perplessità, e
riconoscere che “Il Signore conosce quei che son suoi, e
che egli fa si che tutte le cose cooperino al loro bene.
Z. '01-148 R2806:4
Dobbaiamo aspettare
pazientemente il Signore, ed affrontare pazientemente quelle
esperienze che la sua provvidenza tracciò per noi senza dubitare
della sapienza, dell’amore e della potenza di Colui col quale
abbiamo da fare. Z. '01-317 R2888:2 |
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MANNA 3
NOVEMBRE
Vegliate, ed orate, chè
non entriate in tentazione; perciocchè lo spirito è pronto, ma
la carne è debole.—S. Matteo 26: 41.
Alcuni fanno lo
sbaglio di pregare senza vegliare; altri fanno lo sbaglio di
vegliare senza pregare; ma il metodo più sicuro e proprio è
quello di combinare i due come il Signore ci ha diretto.
Dobbiamo vegliare e stare sempre in guardia contro le
usurpazioni del mondo, della carne e del diavolo.
Dobbiamo vegliare per tutti gli incoraggiamenti della
Parola del Signore, per avere la prova del loro compimento, dei
segni che annunziano la sua presenza e i prossimi e grandi
mutamenti della dispensazione.
Dobbiamo vegliare per tutto ciò che ci possa rafforzare
nella fede, e speranza, e lealtà, ed amore, e vegliando dobbiamo
pregare senza posa. Dobbiamo
pregare assieme come popolo di Dio; dobbiamo pregare nelle nostre
case come famiglie; dobbiamo pregare in.
Z. '01-80 R2775:5 |
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MANNA 4
NOVEMBRE
Spogliò se stesso,
prese forma di servo, fatto alla somiglianza degli uomini.—Filippesi
2: 7.
Come nessuno può
servire due padroni e soddisfare ambedue, i loro interessi essendo
diversi, così pur noi non possiamo servire Dio e la giustizia, e
nello stesso tempo essere piacevoli e graditi all’Avversario ed
a coloro che sono in armonia con lui, il quale regna presentemente
in questa epoca, “il principe di questo mondo”.
Tutto il popolo consacrato di Dio, coloro che vogliono
farsi tesori in cielo ed essere ricchi presso Dio, debbono
volonterosamente spogliar se stessi e perdere la stima da coloro
che non sono consacrati, i quali, malgrado le loro confessioni,
servono in realtà mammona, l’egoismo, la vita presente senza
sacrificare questi interessi per l’acquisto del Regno celeste.
Z. '00-318 R2717:5 |
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MANNA 5
NOVEMBRE
Avendo un sommo
sacerdote sopra la casa di Dio, accostiamoci con vero cuore, in
piena certezza di fede.—Ebrei 10: 21, 22.
Ricordiamoci che colui
che incominciò la buona opera, non cambia mai, e che se i nostri
cuori sono ancora in armonia con lui, se la nostra fede è ancor
limpida e ferma nella grande riconciliazione, se la nostra
consacrazione è piena e completa, nel cercare che sia fatta la
Sua Volontà e non la nostra, allora possiamo veramente avere la
piena certezza di fede, col sapere che Dio è immutabile, e che le
nostre azioni sono ancora in regola colle sue promesse e piani,
che le sue graziose provvidenze sono esercitate ancora in nostro
favore, Questa è
appiena certezza di fede—appiena confidenza nel Signore.
Z. '00-170
R2643:1 |
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MANNA 6
NOVEMBRE
Io vi esorto adunque,
fratelli, per le compassioni di Dio, di presentare i vostro corpi,
in sagrifizio vivente, santo, accettevole a Dio.—Romani 12: 1.
Il dare tutte ciò che
abbiamo per il servizio del Signore, non è solo cosa ragionevole,
ma anzi un’offerta troppo piccola, molto meno di ciò che
vorremmo dare a colui che ci manifestò tanta compassione e grazia.
E di cotali sentimenti dobbiamo essere rivestiti, anche se
non vi fosse alcun premio a questa nostra consacrazione.
Ma siccome Dio promise grandi premi e benedizioni, dobbiamo
pensare che, non solo il rifiuto di accettare queste condizioni
sarebbe un indizio di mancanza d’apprezzamento della bontà
divina, ma ancora un indizio di debolezza di mente, di criterio,
che è inabile di bilanciare questi piccoli e transitori piaceri
della volonta propria per alcuni anni, con un’eternità di gioia,
benedizione e gloria, in armonia col Signore.
Z. '00-170 R2642:5 |
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MANNA 7
NOVEMBRE
Vidi ancora le anime
di coloro che arano stati decollati per la testimonianza di Gesù,
e per la Parola di Dio.—Apocalisse 20: 4.
Quantunque questa
decollazione sia figurativa e non letterale, ha tuttavia un
significato profondo. . . . Significa, non solo la morte della
propria volontà, ma la separazione da tutti gli altri capi,
governi e legislatori, e di non riconoscere nessun capo fuorchè
Gesù, che Dio ha posto come Capo della Chiesa, la quale è il suo
corpo—il capo d’ogni membro di essa.
E non solo significa d’essere distaccati dai capi
d’istituzioni e d’autorità, ma ancora di rifiutare di avere
testa e volontà propria, e di accettare invece la guida e la
volontà del Signore Gesù. E’
lo stesso pensiero presentato alla nostra attenzione
dall’Apostolo nei Romani 6: 3, dove dice, che siamo battezzati
nel corpo di Cristo come membri di quel corpo, sotto un solo capo,
Cristo. Z. '00-285 R2700:6 |
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MANNA 8
NOVEMBRE
Non usare il nome del
Signore Iddio tuo invano,—Esodo 20: 7.
Quantunque questo
comandamento non fu dato all’Israele spirituale, possiamo però
vedere come lo spirito di questi si aggiusta per noi.
Abbiamo preso il nome di Cristo come nome nostro.
Siamo considerati come membri del corpo di Cristo.
Il nome santo del Capo appartiene a tutti i membri del
corpo. Il nome
onorato dello Sposo appartiene alla sua sposa.
Quanta attenzione e prudenza questo pensiero ci deve dare e
come dobbiam propriamente dire a noi stessi:—”Bisogna vedere
ch’io apprezzi l’onore, la dignità e responsibilità della
mia posizione come suo rappresentante ed ambasciatore nel mondo.
Z. '04-73 R3331:1 |
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MANNA 9
NOVEMBRE
Conciossiachè la
carne desidera il contrario dello Spirito, e lo Spirito, il
contrario della carne; perchè queste cose son opposte l’una
all’altra; acciocchè non facciate le cose che volete.—Galati
5: 17. (Diaglott)
Quì è la grande e
continua battaglia, perchè quantunque la nuova volontà asserisca
se stessa e sottometta il corpo e lo soggioghi alla mente nuova,
tuttavia il corpo mortale, non esendo attualmento morto, viene
continuamente in contatto col mondo e coll’Avversario, ed è
continuamente stimulato da questi, e rinvigorito a mezzo delle
sollecitudini terrestri ambizioni, metodi, opposizioni conflitti
ed insubordinazioni al nostro nuovo volere.
Nessun santo è esente da queste esperienze—lotte interne
ed esterne. Dev’essre
un combattimento sino alla fine, od il grande premio per il quale
combattiamo non sarà guadagnato.
Perchè quantunque la Nuova Creatura padroneggi il corpo
mortale per mezzo della grazia di Dio con sforzi ripetuti,
tuttavia il conflitto non cesserà che alla morte.
Z. '03-424 R3275:2 |
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MANNA 10
NOVEMBRE
L’amore . . . non si
rallegra nell’ingiustizia, ma congioisce nella verità.—1
Corinti 13: 6.
Sono i principii di
giustizia ed ingiustizia, fermamente fissi nella mente mia, e sono
io, pienamente in accordo con ciò che è gusto, e opposto a ciò
che è falso, da non incoraggiare il falso, ma di condannarlo
anche se mi portasse vantaggio?
Sono io in accordo con ciò che è gusto con la Verità, da
non evitare di congioire della Verità e della sua prosperità,
anche a svantaggio di alcune opinioni passate e di alcuni miei
interessi terreni? L’amore
di Dio che l’Apostolo qui descrive come lo spirito del popolo
del Signore dista di molto dall’egoismo, ed è basato sopra
principii saldi, che dovrebbero di giorno in giorno, essere vieppiù
disintamente conosciuti e sempre consolidati a qualunque costo.
Z. '03-57 R3151:3 |
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MANNA 11
NOVEMBRE
Recando a questo
stesso ogni studio, sopraggiungete alla fede vostra la virtù (fermezza).
—2 Pietro 1: 5.
Un delle grandi
difficoltà del popolo del Signore è quella, che dopo avere
risoluto di seguire il corso giusto e resistono alla tentazione,
non prendono contro d’essa sufficiente attitudine diffensiva.
Molti dicono al tentatore, ho concluso di non retrocedere
questa volta. Cosicchè
lasciano nelle loro mente un’opportunità aperta per il
tentatore di ritornare are. Il
metodo del nostro Signore fu l’unico: dobbiamo scacciare il
tentatore una volta per sempre.
La nostra attitudine dev’essere talmente forte e salda da
non permettere all’Avversario di pensare a ritornare e tentarci
lungo la stessa linea; “Lasciami, Avversario-adorerò e servirò
solo il mio Dio.” Z. '04-10 R3299:6 |
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MANNA 12
NOVEMBRE
Non sii incredulo,
anzi credente.—S. Giovanni 20: 27.
E’ impossibile
avvicinarci al Signore ammenochè esercitiamo fede e fiducia in
lui, nella sua bontà, nella sua potenza, nella sua sapienza e nel
suo amore. La fede è
un soggetto di coltivazione, di sviluppo.
Gli stessi apostoli che gridarono con terrore quando la
tempesta infuriava sul mare di Galilea, crebbero gradatamente
sempre più forti nella fede finchè, come la storia fa vedere,
potevano e confidavano nel Signore nella sua assenza, anche dove
non lo potevano rintracciare.
Similmente dovrebbe essere parte della nostra lezione
giornaliera il coltivare la fiducia in Dio e el pensare
all’esperienze della nostra vita passata, e di tutte queste
lezioni nella sua Parola, affinchè la nostra fede in lui abbia
delle radici profonde.
Z. '04-89 R3338:5 |
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MANNA 13
NOVEMBRE
Il Padre vostro sa le
cose di cui avete bisogno.—S. Matteo 6: 8.
Le nostre instanze, le
nostre richieste le nostre grida al Signore, dovrebbero essere
adunque per la sintità del cuore, per la pienezza dello Spirito,
per il cibo e rinfresco e forza sprituali; perchè per ciò che
riguarda le cose naturali, Egli sa la via che dobbiamo prendere e
quali sono—i nostri migliori interessi come Nuove Creature,
Dobbiamo lasciare ciò a egli; non si compiacerebbe
l’essere importunato per cose che non ci ha date, perchè ciò
facendo non sarebbe un esempio di fede in lui, ma al contrario—un
esempio di dubbio, una manifestazione di timore che egli abbia a
dimenticare, o trascurare la sua promessa di darci le cose
necessarie. Z. '04-90 R3338:6 |
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MANNA 14
NOVEMBRE
Attenti adunque a voi
stessi. . . . perciocchè entreranno fra voi dei lupi rapaci, i
quali non risparmieranno la gregge.
E, d’nfra voi stessi, sorgeranno degli uomini che
parleranno cose perverse, per trarre a se i discepoli.—Fatt.
20:28-30. (Diaglott)
……E’ necessario
per la disciplina e prova finale che la Chiesa di Dio, abbia
essere soggetta a queste influenze avverse;
perchè la promessa del gran premio è per colui che vincerà.
Se vogliamo regnare con Cristo, dobbiamo dimostrare il
valore e la nostra capacità per il regno, con le stesse prove di
fedeltà a Dio, di fede nella sua Parola, e di zelo per la Verità,
di paziente tolleranza di rimproveri e persecuzioni, ancor sino
alla morte, e stabile confidenza nel potere e fine di Dio
di liberare ed esaltare la sua Chiesa a tempo debito.
Per questi fedeli, sono le consolazioni benedette del Salmo
91. Z. '04-74 R3331:3 |
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MANNA 15
NOVEMBRE
Chi dice di dimorare
in lui, deve nel modo ch’egli camminò, camminare anch’esso.—1
Giovanni 2:6.
Costui deve camminare
come camminò il nostro Signore, nel suo generale comportamento e
relazione con tutto ciò che è buono ed in opposizione a tutto ciò
che è male. Deve
camminare il più che sia possibile nelle orme di Gesù.
Questo però non vuol dire, che egli abbia o possa, in un
corpo imperfetto, camminare ad egual perfezione del suo Signore,
il quale nella sua carne fu perfetto.
Significa ciò che dice; che dobbiamo camminare come egli
camminò, nella stessa via, nella stessa direzione verso la stessa
meta e bandiera riconosciute e stabilite da lui stesso.
Z. '03-345 R3237:5 |
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MANNA 16
NOVEMBRE
Ella ha fatto ciò che
poteva.—S. Marco 14: 8. (Diaglott)
Non abbiamo il
privilegio di venire in contatto personale col nostro caro
Redentore, ma è nostro privilegio di ungere i “fratelli” del
Signore col dolce profumo d’amore, simpatia, gioia e pace, e
quanto più questo ci costa in sacrificio, tanto più sarà
stimato prezioso dal nostre fratello maggiore, il qual
dichiarò che in proporzione di ciò che faremo o non faremo per
gli altri, faremo o non faremo per lui. . . . I nostri vasi
d’alabastro sono i nostri cuori, che dovrebbero essere ripieni
dei più ricchi e dolce profumi di buoni augurii, gentilezza ed
amore verso tutti, specialmente verso il Cristo—verso il Capo,
Nostro Signore Gesù Cristo, e verso tutti i membri del suo corpo,
la Chiesa; e particolarmente da parte nostra, verso i membri dei
piedi or con noi, sui quali abbiamo il privilegio di versare i
dolce profumo di amore e devozione nel nome del Signore, perchè
siamo suoi. Z. '99-78;
Z. '00-378; R2448:5; R2744:3 |
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MANNA 17
NOVEMBRE
Egli comanderà à
suoi angeli (messi) intorno a te, che ti guardino in tutte le tue
vie.—Salmo 91: 11.
Significa cioè che
Dio farà suscitare dei pastori e maestri fedeli, che veglieranno
“sulle anime vostre, come avendo a renderne conto”.
Vero è che sorgeranno falsi maestri, che pervertiranno la
Parola del Signore e cercheranno con raggiri di rovinare l’anima
vostra; ma se con semplicità di cuore i figli di Dio richiedono
un “Così dice il Signore” per ogni elemento della loro
fede, e provan con cura tutte le cose colla Parola, saranno abili
di discernere facilmente il vero dal falso.
Avendo noi fatto ciò, l’apostolo Paolo (Ebrei 13: 17) ci
consiglia di aver confidenza.
Il Signore, nostro Pastore, si prenderà cura del vero
gregge. Z. '04-75 R3332:2 |
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MANNA 18
NOVEMBRE
L’angelo del
Signore, s’accampa intorno a quelli che lo temono, e li libera.—Salmo
34: 7, 8.
Quanto cotesto aumenta
la confidenza del cristiano, quando riconosce che, quantunque
poteri terrestri gli sieno in opposizione, quantunque sia
di se stesso impotente a risistere contro i suoi avversari,
quantunque alla battaglia degli avversari di carne e sangue si
aggiungano ancora le battaglie della malvagità spirituale in
luoghi esaltati—contro Satana ed i suoi seguaci delle tenebre—nondimeno,
“E’ più potente colui che è con noi di colui che è contro
di noi” e che tutti gli eserciti celesti sono soggetti al volere
divino, e possono essere impiegate per l‘avanzamento dell-opera
divina secondo la divina sapienza.
Z. '97-120 R2140:6 |
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MANNA 19
NOVEMBRE
Vegliamo e siamo sobri.—1
Tessalonicesi 5: 6.
Vegliamo nel senso di
prendere nota, accuratamente di tutte le direzioni che il Signore
Iddio nostro ci ha dato, in riguardo a cio che sarebbe gradevole a
Egli nel suo servizio. Vegliamo
sopra noi stessi, cercando di camminare il più che sia possibile
nelle orme del gran Sommo Sacerdote.
Siamo sobri nel senso di non essere frivoli; che mentre
siamo felici, gioiendo nel Signore, liberi da cure ansiose che
opprimono coloro che non conoscono il carattere ed il piano del
Padre nostro, noi possiamo tuttavia, essere sobri nel senso di
avere un sincero apprezzamento delle opportunatà e privilegi
presenti relativamente all’opera del Signore;—non trascurando,
o lasciando sfuggire dalle nostre mani queste opportunità e
privilegi, per poscia rammaricarci per la trascuranza.
Z. '02-239 R3056:5 |
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MANNA 20
NOVEMBRE
Perchè, facendo
queste cose, non inciamperete giammai.—2 Pietro 1: 10.
Queste caso non si
riporta nel fare queste cose con perfezione, senza riguardo verso
la giustizia di Cristo che copre le nostre trasgressioni e
compensa le nostre giornaliere debolezze; ma se coltivaiamo queste
grazie, che aggiungeremo alla nostra fede, avuta a motivo della
giustificazione di Cristo imputata a noi, secondo la nostra abilità,
allora mai più cadremo. Quando
avremo fatto tutto ciò che passiamo fare, saremo ancora servi
disutili, senza l’ardire di confidare nella nostra propria
giustizia, ma nell’ampio manto che è nostro per fede in Cristo,
mentre con diligente studio compiamo la nostra salvezza con timore
e tremore, sapendo che la giustizia di Cristo è applicata solo a
coloro, che desiderano di fuggire il peccato, e di seguire quella
‘santificazione senza la quale niuno potrà vedere il Signore.
Z. '97-148 R2155:6 |
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MANNA 21
NOVEMBRE
Reputate compiuta
allegrezza, fratelli miei, quando sarete caduti in diverse
tentazioni (prove).—S. Giacomo 1: 2.
Tutti spesso
desideriamo, senza dubbio, che le prove fossero finite e che
avessimo un posto fra vincitori; ma la pazienza, la fede, e la
fiducia debbono raffinare i nostri cuori, facendoci teneri,
volonterosi ed obbedienti al Signore.
Lasciamo procedere la buona opera.
Rallegriamoci se le nostre esperienze ci hanno date diverse
lezioni profittevoli;—se tendevano far di noi forti in
carattere, più saldi per la Verità e la giustizia, più
vigilanti sulle nostre debolezze e più in guardia contro le
medesime. Ancor
quelle sconflitte che risulterano di una parziale vittoria, sono
state possibilmente per nostro vantaggio.
E lì ancora ove ci fu delle completa sconflitta, il
risultato può essere a prò della fortificazione del nostro
carattere e decisioni.
Z. '02-133
R3001:5 |
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MANNA 22
NOVEMBRE
Perchè lo zelo per la
tua casa mi ha dovorato.—Salmo 69: 9.
(Leeser)
Coloro che sono freddi
e calcolatori, potranno avere altre buone qualità, ma non v’è
posto per freddezza o tiepidezza, in coloro che una volta hanno
gustato che il Signore è grazioso.
In cotesti l’amore infiammato del Signore dovrebbe
portare un consumante zelo. Così fu col nostro Signore Gesù, e questa fu una delle
ragioni per cui egli era il benamato del Padre celeste. Quindi coloro che desiderano di piacere a Dio siano ripieni
delle stesso spirito di zelo per la rettitudine e la verità,
acciocchè siano consumati come sacrificii sopra l’altare del
Signore. Così saranno più piacevoli e graditi a Egli per i meriti di
Gesù nostro Signore.
Z.'98-112 R2289:3 |
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MANNA 23
NOVEMBRE
Voi avete bisogno di
pazienza “premurosa (fermezza) constanza” acciocchè, avendo
fatta la volontà di Dio, otteniate la promessa.—Ebrei 10: 36.
Qui non si
tratta solo di far la volontà di Dio, ma dopo aver
ottenuto questo segno di carattere nei nostri cuori, nelle nostre
volontà (anche parzialmente nella carne) dovremmo, con paziente
sopportare, stabilire il gusto volere di Dio come la legge dei
nostri cuori, la regola di vita sotto tutte le circostanze e
condizioni, Allora e
non prima, saremo in una condizione di cuore adatta per il Regno.
L’Apostolo Giacomo dice: “La prova della vostra fede
produce pazienza” (paziente sopportare); cioè, se la nostra
fede sostiene la prova, produrrà questo carattere di paziente
sopportare. Dall’altra
parte naturalmente, se non otteniamo questa fermezza, vorrà dire
che la nostra fede non ha sustenuto la prova in modo soddisfacente,
che non siamo adatti per il Regno.
Z.
'01-117 R2792:1 |
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MANNA 24
NOVEMBRE
In questo, io esercito
me stesso per aver del continuo la coscienza senza intoppo inverso
Iddio, e gli uomini per sempre.—Fatti 24: 16.
Le nostre coscienze
richiedono regolamento, come tutto ciò che riguarda la nostra
natura caduta. Se le
nostre coscienze devone essere regolate, dobbiamo regolarle dietro
un esempio o modello. La
coscienza è come un orologio, il cui quadrante è propriamente
marcato colle ore, ma la cui correttezza come orologio dipende sul
gusto regolamento della sua spirale principale, cosicchè l’ora
sia data con precisione: nello stesso modo le nostre coscienze
sono pronte ad indicarci il vero ed il falso, quando sono regolate
in connessione colla nuova spirale, il cuor nuovo, la volontà
pura, portati in piena armonia colla legge d’amore, come
presentataci nella Parola di Dio.
Z. '00-360
R2735:1 |
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MANNA 25
NOVEMBRE
Niuno, essendo tentato,
dica: io son tentato da Dio; conciossiachè Iddio non possa essere
tentato di mali, e altressi non tenti alcuno.—S. Giacomo 1: 13.
V’è differenza fra
le tentazioni che il Padre considera buone e le tentazioni che
vengono dall’Avversario. Le
prime, sono prove di fedelta a Dio ed ai principii di giustizia, e
sono intense ad essere una benedizione ed un aiuto a coloro che le
sanno sopportare, i quali così facendo, demostrano la loro fedeltà
alla giustizia. Le
tentazioni di Satana al contrario, sono a forma di aguato e
trappola per tutto ciò che è male; tentazioni nel fare apparire
il vero per falso, ed il falso per vero; luce per tenebre, e
tenebre per luce. In questo senso di malintesi ed aguati nel male, Iddio non
tenta nessuno. Z. '04-7 R3297:5 |
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MANNA 26
NOVEMBRE
E il Signore disse a
Mosè: che cosa è questa che tu hai in mano?—Esodo 4: 2.
Se alcuno desidera
essere abbondantemente usato del Signore nel suo servizio
benedetto che costui cerchi di diventarne vieppiù capace per
questo. Ch’egli imiti quell’amato ed onorato servo, Mosè, in
mansuetudine, umiltà, energia ed instancabile zelo, e sacificio
di se stesso nel servizio del Signore.
Ma il servo prudente cercherà sempre di coltivare le sue
naturali abilità, e non aspettare che il Signore operi un
miracolo per il suo avanzamento, sciupando così del tempo
prezioso nel cercare di sviluppare ciò che per natura non
possiede. Z. '94-143
R1651:5
Perciò, cerchiamo con
umiltà con zelo ed amore verso il Signore e la sua cuasa, e con
fede nel suo potere, d’essere in quella ccondizione di cuore e
di mente, che ci prepari ad essere usati, e utili in ogni
dipartimento del servizio divino, al quale il Signore piacerà di
chiamarci. Z. '01-348 R2904:4 |
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MANNA 27
NOVEMBRE
Orando in ogni tempo,
con ogni preghiera, e supplicazione in Ispirito; e a questo stesso
vegliando, con ogni perseveranza.—Efesi 6: 18.
Dobbiamo avere lo
spirito di preghiera in tutto ciò che facciamo o diciamo: vale a
dire, che i nostri cuori dovrebbero continuamente innalzarsi al
Signore per guida in tutti gli affari della nostra vita, affinchè
possiamo fare con tutte le nostre forze ciò che le nostre mani
trovano di fare, in un modo a Lui gradevole, e che possiamo essere
protetti da egli in ogni tentazione che ci potrebbe sopraffare, e
che possiamo essere liberati alla fine dal Maligno ed ottener un
posto nel Regno di Dio. Fratelli
e sorelle, ricordiamoci vieppiù, e mettiamo in pratica queste
parole di nostro Signore, “Vegliate, ed orate, chè non entriate
in tentazione”. Z. '01-80
R2775:5 |
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MANNA 28
NOVEMBRE
Quando egli dà quiete,
ch quò disturbare questa?—Giobbe 34: 29.
“Che fuorchè
dell’Iddio d’ogni consolazione’ può dare quiete nel mezzo
dei tumulti che salgono sopra l’anima come inaspettate tempeste
sopra il mare? Come
marinai in pericolo, gridamo a lui, ed egli ci porta al desiderato
porto—porto benedetto—di quiete e pace in Dio.”
Qual’è il grido che
porta questa risposta di pace?
Non dev’essere di certo l’esaudita preghiera, che
toglie l’occasione del tumulto, perchè non è sempre della
volontà di Dio di portare pace allo spirito umano in questo modo;
perchè non è sempre il migliore espediente.
Ma vi è un grido, che non manca mai di portare la quiete
la quale nessuno potrà disturbare.
E’ la preghiera per una dolce, fiduciosa amorevole
condiscendenza nella vollontà di Dio. Z. '96-259 R2058:3 |
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MANNA 29
NOVEMBRE
Riteniamo ferma la
confessione della nostra speranza; senza vacillare perciocchè
fedele è colui che ha promesso.—Ebrei 10:23.
La promessa del
Signore è la base sulla quale, è fondato tutto ciò che noi
speriamo, sia di carattere o di gloria futura.
Apprezziamo questa verità, cosicchè non possa essere
compromessa in alcun senso od in alcun grado; riteniamo la Verità
non solo in lettera ma anche in ispirito;—nell’amore di essa,
perchè è vera, bella e magnifica.
E ricordiamoci dell’importanza di una paziente
fermezza, acciocchè possiamo, non solo coltivare le grazie
cristiane, e praticarle, ma affinchè possiamo allegramente
accettare prove, persecuzioni o difficoltà, che il nostro Signore
potrà permettere per provarci, e per lo sviluppo di questo
carattere, che egli spiega di essere di somma importanza, e senza
il quale non si potrà raggiungere nè mantenere l’amore
perfetto. Z. '01-119 R2793:3 |
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MANNA NOVEMBRE 30
Ecco, Io sono con voi
tutti i giorni, infino alla fine del secolo.—S. Matteo 28: 20.
(Diaglott.)
Di
certo colui che sorveglio accuratamente il lavoro della semina non
è meno interessato ed accurato in rispetto alla raccolta.
Quindi adoperiamo con vera energia e coraggio la falce
della Verità, ricordandoci che serviamo il Signore Gesù, e che
non siamo responsabili per la raccolta, ma semplicemente per la
nostra energia nel raccogliere quel grano maturo che possiamo
trovare. Se la
ricerca di alcuni chicchi di grano maturo richiede troppo lavoro,
dobbiamo gioire di piu per quelli che troviamo, ed imparare ad
amare ed apprezzare ciò che è scarso e prezioso.
Ricordiamoci ancora mentre usiamo tutta la sapienza che
possiamo in questo lavoro, che lo scopo di Dio nel farci partecipi
del suo lavoro, non è ciò che possiamo compiere, ma è la
benedizione che il lavoro ci porterà.
Z. '01-155 R2811:4 |
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