LA prima morte nella famiglia di Adamo dovette produrre come una grande ombra onde momentaneamente rimase oscurata la speranza contenuta nella Divina promessa, che il Seme della donna avrebbe schiacciata la testa del serpente. Poco dopo nacque Set. Il suo nome indica che i suoi genitori speravano che egli sarebbe stato l'uomo promesso dal Signore — non intuendo che il Promesso sarebbe stato il Messia, il quale sarebbe venuto lungo tempo dopo, e la cui opera il mondo ancora aspetta.

Mentre noi pariamo di questa come della prima morte, non dobbiamo dimenticare che dal punto di vista Divino, Adamo e la sua stirpe erano già morti, perchè nessuno può riguadagnare la vita eterna se non mediante l'opera del Redentore — opera d' Espiazione del Peccato.

Oggi la popolazione del mondo consta di mille e seicento milioni d'abitanti: di cui 90 mila muoiono ogni giorno.

E' senza dubbio una fortuna per la nostra razza decaduta, che non si possano apprezzare profondamente i dolori e le avversità altrui. Ciascun individuo, ciascuna famiglia, ha tanta parte di dolore per quanta ne può sopportare. Infatti un poeta americano, ad attestare la follia del dolore non represso, canta:

"Va, seppellisci il tuo dolore,

"Che tutti in Terra n'han la parte loro!

"Va, seppelliscilo pronfondo,

"E occultalo con cura in tutto il mondo."

Dalla divina promessa, che quanto prima non vi sarà più dolore, nè morte, nè peccato o pene, dipendono la speranza, la gioia, e la pace. Per il Regno del Messia saranno conquistati il Peccato e la Morte; e la volontà di Dio sarà fatta in Terra come in Cielo. —Matteo 6:9, 19.

L'esperienza del peccato e della sua pena dovrebbe farci più pietosi. Dovremmo guardarci dall'inasprire il dolore degli altri, ma far di tutto per alleviarlo. Le parole di Gesù toccano queste corde di pietà. "Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi alleggerirò." "Togliete sopra di voi il mio giogo, e imparate da me ch'io son mansueto, ed umil di cuore: e voi troverete riposso alle anime vostre." (Matteo 11:28, 29). Non v'è riposo per i cuori travagliati se non in Cristo.