GIACOBBE era divenuto Patriarca, padre di dodici figli, i minori
dei quali erano Giuseppe e Beniamino. I dieci maggiori custodivano il
gregge. Giuseppe si recò da loro, messaggiero del padre, per aver nuove
e recar loro cibi. I suoi fratelli, che l'odiavano per invidia, lo
vendettero ai compratori di schiavi, e ne presero la tunica, l'intinsero
nel sangue di un capretto e consparsala di polvere la portarono al
padre. Giacobbe la riconobbe per quella di Giuseppe; e col cuore rotto
esclamò amaramente: "Io farò cordoglio al mio figliuolo in fin che
lo raggiungerò nello Sheol." (Genesi 37:35). Sheol è parola
ebraica che significa tomba.
Sheol è la sola parola tradotta inferno nelle più comuni
versioni del Vecchio Testamento. Ma gli studiosi ora ammettono ch'essa
significa tomba—: tato di morte. Giacobbe certo non pensò che il suo
amato figliuolo fosse andato in uno Sheol di tortura eterna, e nemmeno
di raggiungerlo colà. Giacobbe nulla sapeva dei luoghi di pena descritti
da Dante e da altri.
La spiegazione è facile. Nella traduzione del Vecchio
Testamento, le parole "Inferno," "Sepolcro," "Fossa"
e "Sotterra," si usano scambievolmente. La parola Sheol è
tradotta 38 volte Sepolcro, 19 volte Inferno, e 9 volte sotterra (fossa).
La parola corrispondente nel Nuovo Testamento in Greco è
"Hades," che significa anche la tomba, sepolcro, e
sotterra, secondo tutti gli studiosi ammettono. Gesù fu nell'Hades (sotterra),
Sheol, ma nel terzo giorno dalla Potenza Divina fu resuscitato dalla tomba.
I traduttori nella versione Biblica riveduta (inglese) rifiutaron
di tradurre Sheol o Hades per Hell (Inferno), riconoscendo che
l'evoluzione della lingua aveva attribuito alla parola un significato
tutto differente da quello originale di "tomba" e "sepolcro."
—Salmo
55:15; 86:13.
I dotti traduttori, tuttavia, non riuscendo ad accordarsi di
tradurre le parole sepolcro e tomba, ne omisero la traduzione.
—Isaia
14:9, 11.
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L’INFERNO DELLA BIBBIA—SHEOL—HADES.
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