MOSE' si rivelò grande, nel vero senso della parola. I genitori,
per sottrarlo alla strage, lo avevano deposto dentro una cesta fra le
giuncaie del fiume Nilo, dove una principessa egiziana lo raccolse e
l'adottò. Così, salvo in mezzo ai suoi nemici, ricevette un'ampia
educazione "in tutta la dottrina degli Egiziani"; e suoi furon
gli onori di Corte; ma egli era troppo patriottico per accettarli mentre i
suoi connazionali erano perseguitati. E fu a difesa dei suoi fratelli
che egli uccise un maestro Egiziano. Ma rimase deluso, chè i suoi
fratelli non apprezzarono i suoi sforzi in loro favore e lo denunciarono
come traditore dell'Egitto.
Fuggì allora a Madian, e passarono 40 anni: dopo i quali; essendo
arrivato il tempo di Dio, fu mandato a liberare il popolo d'Israele, ma
egli dubitava della propria capacità. Col Volere divino, Aaronne divenne
il suo portavoce, e recò a Faraone il messaggio onde il popolo d'Israele
doveva essere lasciato libero. Il mandato a Mosè fu conferito dal
Messaggero del Signore che gli apparve fra le fiamme d'un pruno che ardeva
senza consumarsi: e ciò per vieppiù impressionarlo e dargli coraggio e
fiducia. —Genesi 3:1-22; 4:1-17.
La fedeltà della narrazione è confermata da Gesù. Certi Sadducei,
che negavano la risurrezione, domandarono a Gesù per confonderlo, di
chi era moglie una donna che aveva avuti sette mariti. Gesù rispose difendendo
la dottrina della risurrezione. Egli dichiarò che quando Iddio disse a
Mosè: "Io sono l'Iddio di Abramo, Isacco, e Giacobbe,"
significava sicuramente che Abramo, Isacco e Giacobbe sarebbero stati
risuscitati.
I Sadducei negavano la risurrezione e la vita futura. Al contrario, la
parola di Dio per bocca degli Angeli prova che vi sarà la risurrezione
dei morti. Così Iddio parlava di cose future come se già fossero state.
"Tutti vivono in Dio" nel senso che in Cristo Egli ha provveduto
per la risurrezione di tutti "a suo tempo."
32
CANTO DELLA
LIBERAZIONE.
|